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N. 3.601 - ore 17:00 - Mercoledì 1 Febbraio 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Assicurare cibo per un popolazione mondiale che cresce rapidamente, garantire qualità e sicurezza alimentare ai consumatori, e al tempo stesso redditività per gli agricoltori, fronteggiando il climate change, la sempre maggiore difficoltà a trovare manodopera, e guardando alla sostenibilità. Sono tante sfide per il futuro dell’agricoltura, che che passa in gran parte anche per tecnologia, digitalizzazione e “agricoltura 4.0”, al centro dell’edizione n. 1 di Fieragricola Tech, di scena l’1-2 febbraio a Veronafiere, con focus su digitalizzazione in “agricoltura, robotica, smart irrigation, energie rinnovabili” e non solo. |
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La distribuzione di vini di qualità chiude il 2022 con il trend in crescita, in Italia e all’estero, grazie a mercati che si sono dimostrati particolarmente performanti, anche al di là di quelli più grandi, e con la ripresa del canale Horeca, nonostante lo spettro del ritorno del Covid, la guerra e l’inflazione. Lo dicono i fatturati di alcuni dei più importanti player del settore, dal Gruppo Meregalli a Sagna, da Cuzziol GrandiVini a Edoardo Freddi International. E che, forti di questi numeri e in linea con le tendenze più in voga tra i consumatori di vino, guardano al 2023 con un sentiment altrettanto positivo. Il Gruppo Meregalli, nel complesso, chiude il 2022 in positivo, superando il 2021, già anno record, con un fatturato totale di 92,089 milioni di euro, a +14,1%. Bene i vini fermi, a +21,8% sul 2019, così come le bollicine, a +18,7%, con gli spumanti italiani che fanno ancora meglio (+22,3%), e prezzi medi in crescita del +15%. Guardando alle categorie, i vini fermi dal 2019 hanno subito un incremento delle vendite del 21,82%, e le bollicine chiudono il 2022 con un aumento di +18,70%. Sempre nel 2022 il 2% della quota di mercato del vino rosso viene guadagnata da vino bianco e vino rosato, se paragonati al 2019, categorie quelle dei bianchi e rosati con la maggior crescita tra i vini fermi, che superano anche la voce Champagne penalizzata dal numero ridotto di bottiglie prodotte. A guadagnare terreno grazie a questa carenza è la tipologia Spumante che cresce del 22,3% sul 2019. Il prezzo medio delle referenze distribuite aumenta del 15% sul 2019. “Sagna Spa ha chiuso il 2022 con un fatturato di 36 milioni di euro - dice, a WineNews, Carlo Alberto Sagna, direttore commerciale Sagna Spa (distributore del vino mito di Borgogna in Italia, Domaine de la Romanée-Conti, ndr) - si tratta del risultato più alto di tutta la storia aziendale. Per il 2023 ci aspettiamo di confermare il risultato”. In crescita del +16% anche il fatturato di Cuzziol GrandiVini,a 24,4 milioni di euro, mentre con 80 milioni di euro di fatturato gestito e 33 milioni di bottiglie commercializzate, anche la Edoardo Freddi International consolida la propria crescita nel 2022, grazie anche a diversi mercati che si sono dimostrati particolarmente performanti come Canada, Russia, Thailandia, Cina, Vietnam, Israele, Grecia e Malta. |
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Proprio come per qualsiasi altro settore economico, anche il vino sfuso, nel 2023, dovrà fare i conti con dinamiche economiche e politiche internazionali in costante assestamento, in un contesto che, come ricorda il “Global Market Report” (Gennaio 2023) di Ciatti, uno dei più importanti broker al mondo del vino e delle uve da vino, è ben definito da un nuovo termine inserito nel 2022 dal Dizionario Britannico Collins: “Permacrisis”, ossia un lungo periodo di instabilità e insicurezza. Nonostante le premesse, non è tutto grigio: dalle difficoltà ci sono almeno tre motivi di ottimismo: il World Container Index di Drewry segnala un calo verticale dei costi di spedizione (-78%), la Cina sta tornando a crescere, e la corsa dell’inflazione sembra essersi esaurita (in approfondimento). |
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Per far davvero tornare alla terra i giovani, come si dice spesso in Italia, servono investimenti, che spesso, i giovani, proprio perchè all’inizio di un percorso imprenditoriale, difficilmente possono fare da soli. Basti pensare che, secondo i dati Crea sul mercato fondiario, mediamente il prezzo di acquisto dei terreni in Italia, in media, sfiora i 21.000 euro ad ettaro. E va in questo senso la misura “Generazione Terra”, la misura messa in campo da Ismea, che finanzia fino al 100% del prezzo di acquisto di un terreno agricolo da parte di giovani. Una misura (spiegata in approfondimento) che riguarda 100.000 ettari di terreni agricoli in tutta Italia, con 60 milioni di euro di plafond, e rinnovata rispetto al passato, a partire dal fatto che a prendervi parte non saranno solo giovani imprenditori agricoli (under 41) che voglio ampliare la superficie della propria attività già in essere, ma anche giovani startupper (under 35 anni) con titolo di studio superiore in campo agrario o di laurea, e giovani startupper con esperienza (under 41 anni) in campo agrario dimostrata dall’appartenenza a casse previdenziali o ordini professionali di settore. “Si riparte con questo progetto - ha detto, a WineNews, il Ministro Lollobrigida - per dare ai giovani che hanno passione e buone idee la possibilità di sviluppare l’agricoltura”. |
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Le imprese agricole sostenibili crescono più rapidamente in termini di fatturato e competitività. Lo dimostrano i dati del Rapporto “AGRIcoltura100”, edizione n.3, di Reale Mutua e Confagricoltura. Secondo cui le aziende con un livello elevato di sostenibilità passano dal 49,8% nel 2021 al 52,7% nel 2022. L’85% delle aziende oggetto dello studio, inoltre, ritiene prioritario investire nella qualità dei prodotti per garantire il consumatore, ed il 73% di doversi occupare con più impegno della protezione dell’ambiente. |
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Arance, mandarini, limoni, banane, mele, pere, pesche, kiwi, pomodori da insalata, melanzane, zucchine, peperoni, carote e cipolle bio, cavolfiori romaneschi, uva senza semi, kiwi gialli, insalata gentile, tonno fresco di pescata, rombi freschi di allevamento: sono alcuni dei prodotti entrati nell’elenco dei prodotti che compongono il paniere Istat 2023, il riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo nel Belpaese. La svolta bio di Istat, commenta la Coldiretti, è la conseguenza di un lungo cambiamento, culminato con quasi nove famiglie italiane su dieci (89%) che hanno acquistato almeno una volta prodotti biologici nell’ultimo anno, dimostrando una sempre maggiore attenzione per la sostenibilità nel piatto. l valore degli acquisti di prodotti biologici ha raggiunto la cifra di oltre 3,9 miliardi di euro. |
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Il Barolo ed il Barbaresco sono sempre più forti sui mercati, anche grazie ai successi di tante piccole e grandi aziende che conquistano i riconoscimenti della critica mondiale e fanno mercato. Ma quello del Barolo è anche il territorio, in Italia, in cui ci sono più investimenti e passaggi di mano di intere aziende e vigneti, dopo quello del Brunello di Montalcino, con oltre 8% delle transazioni totali (dati Cbre). Un dato letto, a WineNews, da produttori di riferimento delle Langhe. La parola a Cordero di Montezemolo, Cascina Chicco, Angelo Negro, Giuseppe Cortese, Vajra e Malvirà. |
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