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WineNews
N. 4.280 - ore 17:00 - Lunedì 11 Agosto 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
“Cantina Italia”, giacenze ancora alte
Restano superiori, e con un trend di lieve crescita, le giacenze del vino italiano nel confronto annuale tra luglio 2025 e 2024, pur diminuendo rispetto ad un mese fa, ma in fase di vendemmia. Secondo il report di agosto 2025 di “Cantina Italia”, redatto dall’Icqrf, nelle aziende italiane, al 30 luglio 2025, figurano 39,8 milioni di ettolitri in giacenza, inferiori del 8,8% sul 30 giugno 2025 (-3,8 milioni di ettolitri), ma superiori dello 0,5% sul 31 luglio 2024 (+204.058 ettolitri). A questi dati vanno aggiunti 2,3 milioni di ettolitri di mosti e 58.747 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione. Il 56,3% del vino detenuto è a Dop, il 25,2% a Igp (in approfondimento).
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
Fine wines e Liv-Ex, l’Italia tenta il rimbalzo a luglio, ma il quadro generale resta negativo
Dopo mesi e mesi di segni negativi, è presto, prestissimo, per abbandonarsi a facili entusiasmi. Ma, in un 2025 complicato per il mercato dei fine wines, almeno l’Italia registra una piccola inversione di tendenza. L’Italy 100, infatti, l’indice dei vini tricolori del Liv-Ex, piattaforma di riferimento del segmento, cresce del +0,6% a luglio 2025 su giugno. Una goccia in un bicchier d’acqua, o meglio di vino, per l’indice formato dal Barolo di Bartolo Mascarello di tutte le annate dalla 2011 alla 2020, così come del Barbaresco di Gaja, dal Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno (2001, 2002, 2004, 2005, 2006, 2008, 2010, 2013, 2014 e 2015), dal Barolo Le Rocche del Falletto Riserva di Bruno Giacosa (2000, 2001, 2004, 2007, 2008, 2011, 2012, 2014, 2016 e 2017), da tutte le annate dalla 2012 alla 2021 di Sassicaia della Tenuta San Guido, Solaia e Tignanello di Antinori, e Ornellaia e Masseto del Gruppo Frescobaldi, oltre che dal 100% Sangiovese Toscana Igt di Soldera Case Basse (annate dalla 2009 alla 2019, esclusa la 2010). Un’eccezione, su un anno che resta in negativo e vede le performance di tutti gli altri indici, sostanzialmente francesi, peggiorare ancora nei primi 7 mesi 2025. Perché se l’Italy 100 fa -2,8% da inizio anno sullo stesso periodo 2024, il Liv-Ex 100, indice di riferimento della piattaforma, perdendo ancora qualche decimale a luglio, segna -5,2% da inizio anno (indice di cui fanno parte per l’Italia il Barolo 2019 di Bartolo Mascarello, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2017 di Bruno Giacosa, il Barolo Monfortino Riserva 2014 e 2015 di Giacomo Conterno, il Brunello di Montalcino Riserva 2016 di Biondi-Santi, il Barbaresco 2019 di Gaia, il Sassicaia 2019, 2020 e 2021 di Tenuta San Guido, Solaia 2021 e Tignanello 2020 e 2021 di Antinori, e Ornellaia 2021 e Masseto 2020 e 2021 del Gruppo Frescobaldi, oltre alla “new entry” del 100% Sangiovese Toscana Igt 2019 di Soldera Case Basse). Peggiora ancora il Liv-Ex 1000, il più ampio degli indici, che perde il -5,4%, trainato in basso dal Bordeaux 500 che espande il calo al -6,6% da inizio anno, dal Burgundy 150 a -5,8%, e dallo Champagne 50, a -5,1%, per fermarci agli indici più importanti. In attesa di un’inversione di tendenza che, però, ad oggi, resta poco più di un miraggio, almeno nel breve termine.
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Vendemmia 2025, anche l’Asti riduce le rese
Come altre denominazioni, dal Chianti al Pinot Grigio, anche l’Asti Docg taglia le rese per tenere alta l’attenzione tra domanda e offerta, solidificando i mercati. Il Consorzio Asti Docg ha annunciato una riduzione delle rese, per la vendemmia 2025, da 100 a 90 quintali per ettaro di cui 5 destinati allo stoccaggio; misure varate in larga maggioranza dall’assemblea dei soci su proposta del Cda del Consorzio a salvaguardia della denominazione, in particolare alla luce della difficile e attuale situazione congiunturale. Per il presidente del Consorzio, Stefano Ricagno, “il contesto internazionale, sempre più instabile e aggravato dai dazi imposti dall’amministrazione Trump, ci impone un’attenta gestione dell’offerta. L’obiettivo è armonizzare il potenziale produttivo, controllare i volumi e garantire una crescita equilibrata”.
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Focus
La cucina italiana si racconta con il cinema a Venezia
“Il cinema è come un sogno. È una combinazione di pensieri, emozioni e sensazioni”, diceva il grande visionario regista David Lynch. E le stesse sensazioni possono nascere anche dalla cucina, quando non si riduce a mera esecuzione, ma si fa gesto, racconto e visione. È questo il punto di vista della cinepresa de “La quinta stagione”, il docufilm ideato da Paola Valeria Jovinelli e diretto da Giuseppe Carrieri, che sarà proiettato in anteprima il 2 settembre alle “Giornate degli Autori” nell’edizione n. 82 della “Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica” di Venezia, la più antica e tra le più prestigiose al mondo. Un viaggio intimo e sensoriale tra le storie di cinque chef d’eccellenza che hanno trasformato la cucina italiana in un linguaggio identitario: Caterina Ceraudo, Martina Caruso, Valeria Piccini, Antonia Klugmann e Cristina Bowerman. Cinque chef, cinque visioni e cinque tempi diversi, che si incontrano in un racconto corale privo di artifici, attraversato dalla voce narrante dell’attrice Isabella Ragonese. Nessuna ricetta, nessuna tecnica esibita: solo la vita che precede il piatto: perché “La quinta stagione” è il tempo che non si vede, ma che sostiene ogni gesto, è ciò che avviene prima della tecnica, prima del servizio, l’attimo in cui si costruisce una direzione, si immagina una possibilità, si sceglie chi si vuole essere.
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Cronaca
Il “paradosso dell’Elba”
Il vino dell’Elba, la cui qualità è molto aumentata negli anni, vive nella “gabbia dorata” del consumo turistico che, paradossalmente, rende incerto il suo futuro. Per questo, la sinergia attivata tra albergatori e produttori punta a far conoscere i vini elbani anche nel continente, enfatizzandone, viceversa, la forza propulsiva, ma anche culturale, di attrattore enoturistico, come raccontano le voci dei vignerons che WineNews ha raccolto nelle loro cantine, circondate dalla bellezza unica dei vigneti che si “tuffano” nel mare dell’Arcipelago Toscano.
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Wine & Food
L’export italiano di alimentari e bevande ancora in crescita: +5,1% nel primo semestre 2025
Nonostante uno scenario che rimane incerto in proiezione futura, soprattutto a causa dei dazi Usa al 15% ormai entrati in vigore, il settore alimentare italiano non perde terreno per quanto riguarda l’export, continuando il proprio exploit. Se a livello generale, secondo quanto comunicato, oggi, dall’Istat, a giugno 2025, l’export cresce su base annua del 4,9% in termini monetari e dello 0,8% in volume, la voce “prodotti alimentari, bevande e tabacco” segna +6% nel confronto tra giugno 2024 e lo stesso mese 2025. Un trend che rimane positivo anche in considerazione del dato semestrale: nel primo semestre 2025 “prodotti alimentari, bevande e tabacco” registrano una crescita tendenziale del 5,1%, su un dato complessivo, per quanto riguarda l’Italia del 2,1%. Alimentari e bevande che sono la terza categoria come “peso” nel trainare le esportazioni del Belpaese.
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Castello del Terriccio
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Masottina
WineNews.tv
“Gli strumenti continuano a migliorare, il vino può crescere tanto con l’Ai”
A WineNews Giulia Eremita, specialista in marketing e comunicazione digitale ed esperta di Intelligenza Artificiale. “In Italia le aziende la utilizzano ancora poco, spesso in maniera individuale e non a livello sistemico, ma dal marketing alla comunicazione, dalle vendite alla gestione dei dati, può far crescere tantissimo la produttività delle aziende”.
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