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N. 3.673 - ore 17:00 - Mercoledì 29 Marzo 2023 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La birra, seppur di poco, si conferma come la bevanda alcolica preferita di Francia, indicata dal 56% dei consumatori, contro il 55% di chi mette al primo posto il vino, seguito dallo Champagne (37%), dai cocktail (29%), dal sidro (22%) e dai superalcolici (20%). Emerge dal Barometro 2023 firmato dall’agenzia di marketing Sowine, che sottolinea come, se pure lo scarto è ai minimi termini, la distanza si fa abissale tra i più giovani: nella fascia 18-25 anni, infatti, il 53% preferisce la birra, ma solo il 33% il vino, con i cocktail che guadagnano il secondo gradino del podio con il 48% delle preferenze (dati e curiosità in approfondimento). |
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Esperto, curioso e orientato alle cuvée di alta gamma. È il profilo del consumatore italiano di Champagne che emerge dai dati sulle spedizioni del 2022, presentati oggi a Milano dai vertici del Comité Champagne, l’ente che rappresenta tutte le Maison e tutti i Vigneron della regione: David Chatillon, presidente dell’Union des Maisons de Champagne e co-presidente del Comité Champagne, Maxime Toubart, presidente del Syndicat général des vignerons e co-presidente del Comité Champagne e Charles Goemaere, direttore generale del Comité Champagne. Per l’Italia il 2022 ha fatto registrare un doppio record storico, sia a volume che a valore, raggiungendo i 10,6 milioni di bottiglie (+11,5%) e un giro d’affari di 247,9 milioni di euro (valore franco cantina e tasse escluse), in crescita del 19,1%, numeri che fanno del Belpaese il quarto mercato all’export per lo Champagne nella classifica mondiale a valore, davanti a Germania e Australia. I consumatori italiani si confermano grandi conoscitori di Champagne, amano scegliere e sanno muoversi all’interno della profondità di gamma offerta dai marchi. I millesimati, le cuvée speciali e i rosé, nel 2022, hanno rappresentato quasi un terzo delle bottiglie di Champagne giunte in Italia, raggiungendo complessivamente il 31% delle importazioni a valore, con performance per queste categorie superiori a quelle di mercati come il Regno Unito e la Germania. A livello globale, nel 2022 le spedizioni totali di Champagne hanno raggiunto i 325,5 milioni di bottiglie, in crescita dell’1,5% rispetto al 2021, e del 9,5% rispetto al 2019: è il miglior risultato a volume, secondo solo al picco del 2007. L’export rappresenta il 57% delle spedizioni, con 187,5 milioni di bottiglie, in crescita del 4,3%. Il 2022 segna invece un nuovo record a valore, con un giro d’affari che supera complessivamente, per tutti i mercati, i 6,3 miliardi di euro. La classifica dei principali mercati all’export, per lo Champagne, vede al primo posto gli Stati Uniti, con 946,9 milioni di euro e 33,7 milioni di bottiglie, seguiti dal Regno Unito, con 548,9 milioni di euro e 28 milioni di bottiglie, e dal Giappone, con 432,1 milioni di euro e 16,5 milioni di bottiglie (continua in approfondimento). |
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Come più volte scritto in tanti nostri articoli ed in molte analisi, il 2022, per il vino italiano, nonostante l’onda lunga del Covid, la guerra in Ucraina, il caro energia e materie prime, e un’inflazione fuori controllo, è andato meglio del previsto. E a riconferma arriva anche l’analisi dei fatturati delle 15 maggiori aziende vitivinicole del Belpaese di Pambianco, che sottolinea come “le grandi aziende non solo hanno respinto le difficoltà, ma sono anche cresciute. Se si considera la sommatoria dei fatturati, infatti, la crescita media è stata del 9%, da poco meno di 3,9 miliardi di euro a poco oltre i 4,2 miliardi”. Al top, per fatturati, Cantine Riunite & Civ, Argea, Italian Wine Brands, Caviro, Cavit, Santa Margherita, Antinori, Fratelli Martini, La Marca, Mezzacorona, Zonin1821, Terre Cevico, Frescobaldi, Gruppo Lunelli e Villa Sandi (i numeri in approfondimento). |
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L’Italia del vino sale ancora una volta sul tetto del mondo, aggiudicandosi “l’Oscar” dei marchi migliori, ancora una volta grazie ad uno dei suoi nomi di punta, la Marchesi Antinori. La storica cantina della famiglia Antinori, oggi guidata da Albiera, Allegra e Alessia con il padre Piero Antinori e l’ad Renzo Cotarella, è al n. 1 della 2023 della “The World’s Most Admired Wine Brands” del magazine “Drinks International”, rivelata oggi su YouTube, e realizzata ogni anno con i voti di una “academy” formata da personalità influenti e professionisti dell’industria del vino (buyer, sommelier, commercianti, ristoratori, Master of Wine, critici, educatori e non solo), che giudicano qualità e consistenza del vino, rapporto qualità/prezzo e forza del marchio e del marketing. Ma Antinori, che nella “The World’s Most Admired Wine Brands” piazza anche il suo iconico Tignanello al n. 21, è in compagnia di un nutrito gruppo di top brand del vino italiano, in una lista che comprende tanti grandi nomi di Francia, Spagna e non solo. Dal Sassicaia della Tenuta San Guido al n. 6, a Gaja, al n. 7, da Planeta, al n. 25, a Ornellaia e Frescobaldi, al n. 33 e 34, entrambi del gruppo Frescobaldi. Un “parterre de rois” tricolore che fa brillare, ancora una volta, più di tutte nel mondo, la stella del vino italiano. |
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Manca ancora qualche mese agli Emmy Awards 2023, ma il toto-nomine del più importante premio televisivo al mondo è già entrato nel vivo. In attesa di scoprire chi succederà a Zendaya e Michael Keaton, una certezza c’è già: al Microsoft Theatre di LA, per i prossimi tre anni, l’Official Sparkling Wine sarà ancora il Franciacorta. L’accordo triennale, siglato dal presidente del Consorzio Franciacorta, Silvano Brescianini, e da Frank Scherma, presidente e Ceo della Television Academy, consolida un rapporto iniziato nel 2020. |
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Per alcuni un pezzo di ricerca e di futuro in un mondo che dovrà sfamare sempre più persone, per altri un male assoluto, una minaccia vera e propria ad identità alimentare e modelli produttivi, fatto sta che ora sotto i riflettori c’è il cosiddetto “cibo sintetico”, che il Governo italiano vuole mettere fuorilegge tra confini nazionali, vietandone la produzione e la vendita, con sanzioni salate, come prevede il disegno di legge chiamato “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Che prevede, tra l’altro, multe fino a 60.000 euro per chi sgarra. Esulta, da Cibus, di scena a Parma, la Coldiretti: “ lo stop salva 580 miliardi di euro di valore della filiera agroalimentare nazionale” ... |
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Le innovazioni in termini di analisi che si uniscono all’intelligenza artificiale, e di conservazione a bottiglia aperta, scovate a ProWein. Il progetto PiNot del Wein Campus Neustad, tra sensori che captano gli aromi dal calice, e l’AI che trasforma i dati in note di degustazione e descrittori, e l’idea di Weinluft, che promette di mantenere intatta la qualità del vino, con una semplice spruzzata di gas Argon nella bottiglia aperta. |
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