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N. 4.319 - ore 17:00 - Lunedì 6 Ottobre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Non solo un luogo in cui acquistare il tartufo, ma un laboratorio del sapore e della cultura: torna la “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” (11 ottobre-8 dicembre), edizione n. 95, tra gli appuntamenti più attesi dai gourmand. Al centro un ricco calendario di esperienze, a partire dalla celebre Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba (9 novembre) e con l’Alta Langa “Official Sparkling Wine”. L’indotto della trifola è di oltre 42 milioni di euro nella sola provincia di Cuneo. E alla vigilia dell’apertura del mercato, “i prezzi del tartufo si aggirano sui 2.500-3.000 euro al kg” spiega, a WineNews, Mario Agostino Aprile, presidente Unione Trifulau del Piemonte. | |
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| | Il vino italiano è come una grande galleria d’arte, con una “mostra permanente” di artisti-produttori che hanno fatto (e fanno) la storia dei loro territori, un’area in cui sono “esposti” nomi di assoluto prestigio che, ormai, sono classici viventi, ed uno spazio riservato ad “artisti” più o meno emergenti o già in parte affermati. “Legacy Icons”, “Classics” e “New Voices”, in altre parole, per usare la “classificazione” di “Wine Spectator” che ha annunciato, da Vinitaly.Usa a Chicago (5-6 ottobre), la lista delle cantine che saranno protagoniste a “Opera Wine” 2026, la super degustazione prologo di Vinitaly di scena a Verona l’11 aprile 2026. Nomi che vanno da Masciarelli a Feudi di San Gregorio, da Famiglia Cotarella a Ca’ del Bosco, da Nino Negri a Umani Ronchi, da Tormaresca Tenuta Bocca di Lupo a Donnafugata, da Planeta a Tasca d’Almerita, da Ferrari Trento ad Antinori, da Castello di Ama a Castello di Volpaia, da Fèlsina a Fontodi, da Marchesi Frescobaldi a Mazzei, da Ornellaia a Tenuta San Guido, da Lungarotti ad Allegrini, da Masi Agricola a Zenato, tra le “Legacy Icon”; da Jermann a Marco Felluga Russiz Superiore, da Lvnae Bosoni a Bellavista, da Guido Berlucchi a Braida di Giacomo Bologna, da Ceretto a Cogno, da G.B. Burlotto a G.D. Vajra, da Giacomo Borgogno & Figli a Oddero Poderi e Cantine, da Pio Cesare a Sandrone, da Argiolas a Tenute Sella & Mosca, da Benanti a Tenuta delle Terre Nere, da Cantina Terlano ad Elena Walch, da San Michele Appiano a Tenuta San Leonardo, da Altesino ad Argiano, da Biondi-Santi a Boscarelli, da Canalicchio di Sopra a Caprili, da Carpineto a Casanova di Neri, da Castello Banfi ad Eredi Fuligni, da Il Poggione a Isole e Olena, da Le Macchiole a Rocca delle Macìe, da Antinori Castello della Sala a Caprai, da Bertani a Nino Franco, da Roberto Anselmi a Romano dal Forno e Tedeschi tra i “Classic”; e ancora, tra le “New Voices”, nomi come Quintodecimo, San Salvatore 1988, Villa Bucci, Gianfranco Fino, Arianna Occhipinti, Feudo Maccari - Famiglia Antonio Moretti, Graci, Pietradolce, Maso Martis, Argentiera, Biserno, Grattamacco, Lamole di Lamole, Le Chiuse, Poggio al Tesoro (Marilisa Allegrini,) San Filippo, Tenuta di Arceno, Tenuta di Trinoro, Tolaini, Tenuta Castelbuono (Fratelli Lunelli), Biancavigna, Gerardo Cesari e Zýmē, per citarne alcune (lista completa in focus). | |
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| | La presenza massiccia di imprese ed istituzioni, insieme, a Vinitaly.Usa a Chicago (5-6 ottobre), racconta di quanto, al netto dei dazi, il mercato degli Stati Uniti sia fondamentale per le cantine italiane (2,2 miliardi di dollari le esportazioni nel 2024, con un andamento in linea almeno nei primi 7 mesi dell’anno), tanto quanto il vino italiano è importante per gli Usa, dove genera ricavi, per gli operatori, per oltre 10 miliardi di dollari. Messaggio ribadito in queste ore, tra gli altri, dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, dai vertici di Veronafiere, Federico Bricolo e Adolfo Rebughini, e dal presidente di Ita - Italian Trad Agency, Matteo Zoppas, che in particolare, ha sottolineato: “il mercato Usa attraversa una fase complessa, tra consumi in rallentamento e i dazi. Ma continuiamo a considerare gli Usa il partner chiave per le nostre esportazioni”. | |
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| | | “Un convento rappresenta un ideale di armonia tra vita e lavoro, uno stile di vita che ho sempre cercato nel mio percorso. In un convento come questo si coltiva il sapere, ma anche l’orto; si coltiva la vite, ma anche le amicizie; ci si prende cura della famiglia ristretta composta dai frati, ma anche della comunità allargata (come WineNews racconterà in un video, ndr). È un pensiero che mi appartiene: un’economia di vita e lavoro che oggi chiamiamo sostenibile come se fosse una novità, ma che fa parte di una tradizione antichissima”. Così Vittorio Moretti, patron Gruppo Terra Moretti, con Bellavista e Contadi Castaldi in Franciacorta, e presidente Fondazione Vittorio e Mariella Moretti che ha aperto le porte del Convento dell’Annunciata a Rovato, di cui è “custode” e dove si produce un vino che è la “sintesi dei nostri valori” ha detto Valentina Moretti, per raccontare i “Vini d’Abbazia”. Che nascono in luoghi dell’anima come Badia a Passignano in Chianti Classico con Antinori, nel rispetto della bellezza, ha spiegato l’ad Renzo Cotarella, Abbazia di Novacella e Convento Muri-Gries in Alto Adige, l’Abbazia di Praglia nei Colli Euganei, Monte Oliveto nelle Crete Senesi e il Monastero di Bose in Umbria. Vi si tramanda la cultura, ha detto il Ministro Lollobrigida, e il vino, come dice Attilio Scienza, “è un criterio della qualità della vita”. | |
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| | | Venti anni fa, la modella e attrice Carol Bouquet, all’apice della carriera, acquistò un piccolo terreno a Pantelleria, come “buen retiro” e per produrre un passito, il Sangue d’Oro, con l’enologo Donato Lanati, oggi in 12 ettari, di cui 3,6 vitati a Zibibbo con viti vecchie anche 80 anni. Un progetto enologico e culturale, nel quale ha deciso di investire la cantina veneta Pasqua, guidata da Umberto Pasqua con i figli Riccardo, Alessandro e Andrea, entrato in azienda come responsabile Business Development, che ha seguito la nuova partnership. | |
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| | Il settore agroalimentare italiano alla prese con un nuovo scossone proveniente da oltreoceano: a partire dal 1 gennaio 2026, infatti, gli Stati Uniti si preparano a imporre un dazio del 107% sulla pasta made in Italy, somma della tariffa del 15% - già in vigore da agosto sui prodotti Ue - alla quale si aggiungerebbe un ulteriore 91,74%. La decisione trova le sue motivazioni a seguito di un’indagine del Dipartimento del Commercio Usa che avrebbe rilevato dumping sui prezzi da parte di due case produttrici di pasta italiane: La Molisana e Garofalo. Immediata la reazione delle associazioni di settore che, oltre a contestare il metodo, temono il forte contraccolpo economico e sollecitano l’azione del Governo: dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha incontrato l’ambasciatore in Usa Marco Peronaci, alla Farnesina. | |
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| | | “Il vino è sia il diavolo che l’acquasanta, perché ci invita a smetterla di essere ossessionati dalla volontà di decidere se stare da una parte o dall’altra. Ci ricorda che bene e male, brutto e bello, vero e falso, si confondono e fondono insieme. Lo stesso Dioniso era “doppio”: inquietante ma anche affascinante. Se non comprendiamo questo, non capiamo il segreto e la bellezza del vino. Cosa ha in comune con l’arte? La capacità di sorprendere”. A dirlo, a WineNews, è Massimo Donà, scrittore, filosofo e musicista jazz. | |
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