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N. 2.664 - ore 17:00 - Venerdì 24 Maggio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Per conoscere il vino ci sono molti strumenti: libri, corsi, degustazioni, visite in cantine e territori, internet. E, sempre più spesso, c’è chi punta sulla multimedialità e sulle tecnologie più moderne. E va in questa direzione anche la nuova “Wine Experience”, spazio interattivo ed “esperienziale”, che apre domani a Priocca, nel cuore del Roero, che, con Langhe e Monferrato, è paesaggio vinicolo patrimonio Unesco, in un progetto firmato dal gruppo Mondodelvino Spa, uno dei più grandi player del vino italiano. Un percorso “didattico-conoscitivo-emozionale” che racconta tutta la filiera del vino, dalla vigna alla bottiglia, attraverso i cinque sensi. |
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Filari, botti, territori, famiglie ed aziende, il patrimonio vinicolo italiano si mette in mostra nella ventisettesima edizione di “Cantine Aperte”: dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, torna la grande festa che vedrà, nel week end del 25 e 26 maggio, oltre 800 cantine associate al Movimento Turismo del Vino aprire le porte ai curiosi tra eventi enoturistici, cultura vinicola e degustazioni. E avrà, come parola d’ordine di questa edizione, uno dei comandamenti che guidano ormai il settore del wine & food, “Experience”. Cantine Aperte è, ed è stato in questi anni, vetrina di quel mondo diventato oggi vero e proprio traino economico del settore enoico, l’enoturismo: i dati Enit rivelano che da solo conta 3 milioni di turisti l’anno ed un giro d’affari di 4,5 milioni di euro. Oltre il 40% dei turisti italiani negli ultimi tre anni, ha partecipato ad un viaggio enogastronomico, ha visitato una cantina nel corso delle sue recenti vacanze e il 35% ha partecipato ad eventi a tema di una missione fatta di qualità nell’accoglienza, valorizzazione del patrimonio agricolo, di innovazione nella tradizione. Tante, tantissime, le iniziative, tra cantine storiche e piccole griffe, tutte nel segno dell’enoturismo, della cultura e della tradizione enogastronomica regionale e italiana. Dalla Basilicata di Matera 2019, Capitale Europea della Cultura, alle degustazione e lo yoga in vigna per le cantine del Movimento Turismo Vino Campania. Cantine Aperte in Umbria sarà dedicata all’Evoluzione e alla beneficenza, con in prima fila due cantine simbolo del vino della regione, Lungarotti e Arnaldo Caprai, che dedicano Cantine Aperte alla natura e ai tour dei vigneti. Bici il tema centrale anche in Veneto, con la Bike&Wine Experience di Zenato, mentre la casa dello spumante Carpenè Malvolti apre la sua 1898 Gallery. Nelle Marche e in Friuli Venezia-Giulia sarà la tecnologia il fil rouge di Cantine Aperte, tra app e QRcode personalizzati, mentre in Sicilia sotto i riflettori ci sono le grandi griffe, da Feudi Arancio che dedica l’edizione n. 27 agli Usa, a Planeta, che ripercorre la storia del prezioso Nero d’Avola e a Donnafugata e la sua “mediterraneità”. Senza dimenticarsi della Toscana, “patria” di Cantine Aperte, dove il tema scelto è quello della cultura, che Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini dedica a Leonardo Da Vinci. |
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Da giorni praticamente sui quotidiani italiani si fa un gran parlare dell’interesse del gruppo francese Lactalis per la Nuova Castelli, leader nell’export dei grandi formaggi Dop italiani, raccontato come un vero e proprio attacco al Parmigiano Reggiano. Eppure, in tanti altri settori, a partire da quello del vino, gli investimenti stranieri sono accolti con ben altro spirito, consapevoli che una grande denominazione, che si chiami Brunello di Montalcino o Parmigiano Reggiano, è essa stessa garanzia di qualità e di italianità, e chi decide di investirvi lo fa proprio per il valore aggiunto che certe produzioni possono garantire. E poi, in questo slancio disordinato di patriottismo caseario, quasi nessuno pare ricordarsi che la Nuova Castelli è già da anni in mani straniere, per la precisione quelle del fondo inglese Charterhouse Capital ... |
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51,3 milioni di ettolitri di vino, di cui oltre la metà di vino Dop (25,7 milioni di ettolitri), 13,2 di Igp, e 12,3 di vini varietali e comuni: è lo stato dell’arte, al 15 maggio 2019, delle scorte enoiche nelle aziende del Belpaese, secondo l’ultimo aggiornamento del bollettino “Cantina Italia” dell’Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi, su dati del Registro Telematico. Di cui 12,8 sono a dimora nelle cantine del Veneto, più del doppio di quelli “in dote” all’Emilia Romagna, 6,2, davanti a Toscana (5,16 milioni di ettolitri), Puglia (5,13) e Piemonte (4,2). Il Prosecco Doc, come sempre, domina tra le Denominazioni, con 3,4 milioni di ettolitri, più del doppio della seconda denominazione con più vino in cantina, ovvero Terre Siciliane, con 1,58 milioni di ettolitri, davanti ai vini Delle Venezie, con 1,53. Nella “Top 10”, anche le Igp Puglia (1,48 milioni di ettolitri), Veneto (1,45) e Toscana (1,38), il Montepulciano d’Abruzzo (1,31), la Doc Sicilia (1,29), il Chianti (1,26) e l’Igp Salento (1,192). Prima delle denominazioni sotto il milione di ettolitri in cantina, la Docg del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, con 812.742 ettolitri di vino. |
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Il lusso non ha limiti, e neanche la fantasia dei progettisti della Rolls Royce, il marchio inglese simbolo dell’automobile potente, elegante, affidabile ed estremamente costosa, che hanno pensato anche a quei winelovers che non si accontentano di bere un “semplice” Champagne, a cui è dedicato lo Champagne-Chest più lussuoso che esista. Costa 37.000 sterline, il telaio è in alluminio e fibra di carbonio, le rifiniture in quercia Tudor e non manca la “Spirit of Ecstasy”, la statuetta che campeggia su tutti i modelli delle auto.
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La lunga guerra commerciale tra Usa e Cina, che coinvolge ogni settore produttivo, con ricadute sulla stabilità dell’intera economia mondiale, mostra i primi segnali negativi, con il comparto agricolo che paga forse il conto più salato, perché dopo il crollo delle esportazioni di riso e soia verso la Cina l’amministrazione Trump è dovuta ricorrere, per la seconda volta in poco più di un anno, agli aiuti di Stato. Sul piatto, 16 miliardi di dollari, un sostegno necessario ad un comparto che rischia di rimanere schiacciato da dinamiche ben più grandi, ma che potrebbe portare, come sottolineano le associazioni di categoria italiane, scompensi ai fragili equilibri dell’agricoltura mondiale, con l’Europa che, invece che bilanciare con maggiori aiuti, pensa di tagliare i fondi destinati alla Pac ... |
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Il filosofo italiano a WineNews, nella conversazione su “Noè e Dioniso: l’origine del vino”, a partire dalla “Laus Vini” di Michele Psello, erudito della Bisanzio dell’undicesimo secolo. A Villa della Torre, a Fumane, monumento della Valpolicella, da 10 anni della griffe Allegrini. “Intelligenti i produttori di vino che investono in cultura, le eccellenze vanno raccontate nel mondo. Bravi gli imprenditori, ma manca il “sistema””. |
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