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N. 2.458 - ore 17:00 - Venerdì 3 Agosto 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Che il Prosecco sia, da qualche anno, il motore economico delle esportazioni di vino italiano è un dato di fatto. A confermarlo, ancora una volta, i numeri del Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, cuore storico e vertice qualitativo della galassia prosecchista, elaborati dal Cirve di Conegliano. Una realtà da oltre 93 milioni di bottiglie vendute nel 2017 (+3% sul 2016) ed un fatturato sui 500 milioni di euro (+6%), con l’Italia che rimane primo mercato, ma un export che cresce sempre più, con un +6,9% a valore ed il +1,8% in volume. Tra i mercati “storici”, bene Uk (+36,5% a valore), Austria (+17,1%), Usa (+16,1%) e Germania (+8,6%). |
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Azzardare previsioni puntuali è un rischio, ma qualche stima, sulla vendemmia 2018 in Italia, dopo quelle già arrivate da Francia e Spagna nei giorni scorsi, si incomincia a fare. E ad oggi, secondo le prime indagini dell’Osservatorio del Vino di Unione Italiana Vini ed Ismea, è ipotizzabile una forbice produttiva tra i 47 ed i 49 milioni di ettolitri sebbene, ovviamente, saranno decisive le prossime settimane. Un dato in linea con la media italiana e, al netto di catastrofi nei prossimi giorni, molto più abbondante della raccolta 2017, flagellata dal gelo di aprile prima e dalla siccità estiva poi che, secondo il dato Ismea, ha comunque portato l’Italia ad una produzione di 42,5 milioni di ettolitri. E se l’andamento climatico di questa campagna vendemmiale è stato, fin qui, più regolare di quella passata, non mancano le difficoltà. “Anche quest’anno il clima ci ha riservato non poche sorprese alternando gelate, grandine - sottolinea il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti - e forti piogge. L’attenzione dei nostri viticoltori verso i vigneti è riuscita a contenere insidiosi attacchi di peronospora e oidio. Ora il clima farà la differenza per la regolare maturazione delle uve, determinando volumi, grado zuccherino, acidità e aromatico”. Ma se queste sono le “ipotesi” che arrivano dalla vigna, ben più concreti sono i numeri che arrivano dal mercato, che per il vino italiano delineano, ancora una volta, un quadro complessivamente positivo, ma non senza criticità. In Italia, nella distribuzione moderna, nei primi 7 mesi dell’anno le vendite di vini e spumanti hanno subito una contrazione dei volumi del -3%, ma un aumento in valore del 5%, anche grazie alla continua crescita dei consumi nel segmento dei vini Dop, dove inizia a segnalarsi, seppur ancora di nicchia, una “tendenza Rosè”. Una dinamica che si riflette anche nelle esportazioni: nei primi quattro mesi del 2018, infatti, rileva Ismea, sono stati esportati poco più di sei milioni di ettolitri di vino, il -7% sul 2017, a fronte di un +6% del valore. Sempre positiva la performance degli spumanti, anche se il +3% a volume segna un deciso ridimensionamento rispetto alla crescita a due cifre degli ultimi anni. |
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Diventare l’azienda più “sostenibile” del settore dei tappi per il vino: è l’obiettivo di Vinventions, che dai tappi di sughero naturale ai “plantcorc”, ricavati da materiali vegetali, dai tappi sintetici a quelli a vite, è il secondo fornitore mondiale, e oggi chiude una bottiglia su 7. “È un tema che è sempre stato molto importante per Vinventions - spiega a WineNews il vicepresidente per la Sostenibilità Michael Blaise - ci abbiamo investito realizzando tappi con materiali riciclabili dalla lavorazione della canna da zucchero, e ora stiamo lavorando a prodotti completamente biodegradabili, e senza collanti chimici. Ma il nostro grande obiettivo è diventare “carbon neutrality”, a impatto zero, in tutto il ciclo produttivo”. Con la sostenibilità che, dall’uva al vino, è sempre più importante anche in bottiglia e nel tappo. |
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Al Castello di Barolo, con 100 Barolo dell’Enoteca Regionale e l’osservazione delle stelle con il Moscato d’Asti sulla terrazza del WiMu-Museo del vino. Ma anche a Villa dei Cedri a Valdobbiadene, nel cuore del Prosecco Docg, o “Ballando sotto le stelle” nelle cantine toscane. E, perché no, nei Navigli a Milano al Bellariva Restaurant, tra “Swing&Wine”: è tempo di Calici di Stelle (fino al 12 agosto), il brindisi più atteso dell’estate nelle cantine del Movimento Turismo del Vino e nelle Città del Vino. Dalle Dolomiti all’Hotel De la Poste a Cortina con vini da tutta Italia e al Rifugio Patascoss a Madonna di Campiglio con il Trentodoc, al mare a Grado con i vini friulani. A Montepulciano il Nobile sarà nella rinascimentale Piazza Grande, a San Gimignano la Vernaccia nella nuova Wine Experience La Rocca. Offida ospita “Marche in Vino Veritas” con Istituto Marchigiano di Tutela Vini e Consorzio Vini Piceni per i 50 anni delle Doc Verdicchio e Rosso Piceno. A Montefalco brindisi nella terrazza immersa nei vigneti di Sagrantino da Caprai, a Torgiano da Lungarotti al Muvit, il Museo del Vino più bello del mondo. Per i 20 anni dell’evento la Puglia lancia un format nelle più belle Masserie e dimore a Monopoli, Corato, Manduria e Supersano. E come da tradizione, dalla siciliana Donnafugata si vendemmia di notte lo Chardonnay. |
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In vacanza le regole non contano, la sveglia non suona mai, la fretta scompare, e l’ora di un buon bicchiere arriva ... presto. Molto prima, comunque, di un giorno qualsiasi. A svelarlo è la ricerca del portale di viaggi online “Lastminute”, da cui emerge che in ferie il 12% degli inglesi inizia a bere già a mezzogiorno, mentre il 26% dei francesi indica la fascia oraria 19-20. Disciplinati i tedeschi, solo il 5% si concede una birra a mezzogiorno, per il 13% degli spagnoli la prima “caña” arriva dopo le 13, ancora più sobri gli italiani: lo spritz time è alle 20 ... |
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Se l’Italia è leader nel mondo per biodiversità e sostenibilità della produzione di vino, è soprattutto grazie a cantine che, a loro modo, sono “primatiste” in tal senso. Tra queste, ora, anche la Cantina Cooperativa dei Vignaioli del Morellino di Scansano, che è la prima in Italia ad ottenere la certificazione Ue “Pef - Product Environmental Footprint”, che calcola l’impatto ambientale dei prodotti, misurando le “prestazioni ambientali” di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita. Per il vino si va dalla coltivazione dell’uva, all’imbottigliamento e trasporto, fino alla mescita e recupero degli imballaggi, tenendo conto, tra l’altro, di uso di risorse fossili e minerali, inquinamento, acidificazione, uso del suolo. |
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Il vino sacro arriva da Venezia, precisamente dalle uve raccolte nel vigneto ospitato nel convento dei Carmelitani Scalzi, e racconta le origini mercantili della città attraverso 50 varietà diverse, dal Raboso delle Malvasie alle varietà armene della Marzemina, dal Verduzzo al Lison, ad altre ancora più peculiari come la Terra Promessa. Ecco il vino dei Carmelitani, 1.500 bottiglie per due etichette, un bianco ed un rosso, raccontato a WineNews da Carlo Favero, direttore del Consorzio Vini Venezia, e Piero Rizza, Priore della Chiesa degli Scalzi. |
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