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N. 4.343 - ore 17:00 - Venerdì 7 Novembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Che il mondo del vino stia soffrendo, guardando alla voce dei “consumi”, non è più una novità. Un problema che affronta anche la Francia che, nonostante le scelte commerciali, spesso manifestate con prezzi “aggressivi”, cala nella grande distribuzione. Secondo FranceAgriMer, le vendite dei vini fermi nella Gdo (6 gennaio - 14 settembre 2025) registrano il -3% in volume sullo stesso periodo 2024 e -3% in valore. Le vendite di spumanti sommano 103 milioni di bottiglie per un giro d’affari di 830 milioni di euro, stabile nei volumi, ma a -1% in valore. Lo Champagne segna -3% in volume e in valore, bene il Prosecco che, in volume, fa +14% sullo stesso periodo 2024. | |
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| | Vini al calice, formazione del personale e nuove etichette proposte con un modello di distribuzione dinamico adeguato alle esigenze attuali. Questa la ricetta per affrontare il futuro del vino nell’horeca “consegnata” a WineNews, in occasione di “Wine Club Partesa” 2025, da Alessandro Rossi, national category manager wine della società di vendita, distribuzione e consulenza, attiva da 36 anni, in 15 regioni e con oltre 34.300 clienti, nei giorni scorsi al Convento dei Neveri di Bariano, dove ha sede il Museo “Il Veronelli”, e dove più di 50 cantine italiane e internazionali si sono confrontate con sommelier, giornalisti e operatori. Se è indubbio che il 2025 è stato un anno complesso e di un’evoluzione nelle abitudini di consumo, che, forse, proseguirà anche nei prossimi anni, Andrea Grimandi, ad Partesa, sottolinea come “il mercato sta ritrovando equilibrio ed i consumatori attribuiscono sempre più valore all’esperienza, alla qualità e all’identità dei prodotti”. Il settore, spiega Rossi, “vive una fase di trasformazione che va letta con lucidità e apertura. Dopo periodi molto floridi era prevedibile arrivasse un livellamento che avrebbe portato un anno difficile come il 2025. Siamo di fronte a una nuova rivoluzione. Quella che ha avvicinato la mia generazione al mondo del vino, tra la fine degli Anni Novanta e l’inizio dei Duemila, ha avuto come perno i wine bar dove non c’era nessuno senza un bicchiere di vino in mano. Oggi è la ristorazione che diventerà il nuovo veicolo del vino”. A partire dalla proposta di vino al calice, “importantissima per far conoscere più vini”, con l’interesse verso “quelli prodotti al 100% da un solo vitigno perché semplificano l’approccio culturale al vino. I consumatori, in generale, chiedono vini più autentici, trasparenti e sostenibili, con profili più freschi e una gradazione moderata”. Per questo, le carte dei vini stanno diventando “meno complesse e più di tendenza” e le cantine della ristorazione “si assottigliano, per motivi economici, ma anche di spazio”. Le nuove generazioni, conclude Rossi, “saranno “spietate”, sceglieranno i vini solo in base alla piacevolezza, senza tenere in considerazione il brand, come faceva invece la mia generazione. E anche il cambio generazionale da parte dei produttori porterà a un approccio significativamente differente in questo senso”. | |
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| | Il vino non è al centro del mondo, ma della tavola, attorno alla quale ruota la socialità che ci fa stare bene, grazie anche alla sua condivisione, compagno fedele dei prodotti del territorio, in piatti della tradizione come d’alta cucina. Per questo deve tornare “a casa”, nei luoghi dove si è sempre consumato, si “sbicchiera”, si mangia e si sta in compagnia, ridando ad una bevanda che non è elitaria, ma popolare, e che rappresenta il vero “medium” per raccontare, con un linguaggio “addattivo” ai contesti ed al pubblico, la bellezza dei territori italiani, il ruolo che ha sempre avuto fuori dagli eventi del vino: quello di favorire la convivialità, che piace, e molto, ai giovani. Se ne parla a “Gensy” 2025, il Congresso de La Sicilia di Ulisse a Palermo (7-9 novembre, con l’intervento anche di WineNews, con il direttore Alessandro Regoli). | |
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| | | Destinazione Alto Adige, per “Merano WineFestival”, il “salotto buono” del vino italiano dove incontrare le migliori cantine ed assaggiare i loro vini, con la regia del patron Helmuth Köcher (e con WineNews premiata tra le “WineHunter Stars”; 7-11 novembre). Destinazione Piemonte, a Torino, dove l’Asti scende in campo con Jannik Sinner e i campioni del tennis mondiale come Official Sparkling Wine e Silver Partner alle Nitto Atp Finals (9-16 novembre), e per “La Vendemmia a Torino - Grapes in Town” & “Portici Divini” (fino al 23 novembre), e nelle Langhe, Roero e Monferrato per il “Barbera d’Asti Wine Festival” ad Asti con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato (7-10 dicembre), e l“Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba” al Castello di Grinzane Cavour dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, con lotti di vino in grandi formati del Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani (9 novembre). Ma anche per “Taste Alto Piemonte” a Stresa (9-10 novembre), “Derthona & Truffle” a Tortona (9 novembre), e “Svitati” a Saluzzo (9-10 novembre). E, ancora, destinazione Toscana, per “Vitae in deguStazione” a Firenze, con i migliori vini italiani della “Guida Vitae” 2026 dell’Ais-Associazione Italiana Sommelier ed il “Miglior Sommelier d’Italia - Premio Trentodoc” (15 novembre). Sono tanti gli eventi nell’agenda WineNews. | |
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| | | Erano 5.000 e sono diventati oltre 8.000 nel giro di tre anni, dal 2021 al 2024, confermando un appeal crescente tra i consumatori, che riflette stili di vita sempre più orientati alla sostenibilità. Sono gli esercizi (bar, ristoranti, enoteche), dove si può bere vino naturale, classificati da Raisin, app francese di riferimento che tiene traccia dei locali che li offrono. Un aumento del 60%, dunque, nel giro di tre anni, con la Francia leader con 2.655 locali davanti all’Italia (1.623) e Parigi, New York e Roma sul podio delle “città capitali” dei vini naturali. | |
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| | Vince il calcio (52%), lo sport nazionale, davanti a politica (49%), eventi internazionali (46%), ambiente (44%), cibo e alimentazione (41%), lavoro (37%), shopping (35%), gossip (33%), altri sport (29%) e cinema (21%): è la top 10 delle “chiacchiere da bar” più discusse dagli italiani quando fanno l’aperitivo, secondo uno studio promosso da Sanbittèr. Entrando più nel dettaglio, parlando dei personaggi più dibattuti nei bar italiani, il 41% del campione intervistato ha dichiarato di parlare degli influencer, il 36% del proprio capoufficio, il 29% di esponenti politici, il 27% (a pari merito) di sportivi e divi di Hollywood, mentre solo il 21% di altri personaggi del mondo televisivo. Sono oltre quattro su dieci gli italiani (il 41%) che scelgono di frequentare i bar in “orario aperitivo”, il momento più gettonato per ritrovarsi con amici e colleghi in un locale. | |
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| | | Fare previsioni, in un mondo del vino sempre più complesso, sta diventando difficile. Ma conoscere la visione di uno dei più importanti vini italiani, come il Barolo, può essere utile a tutti. Dalle Langhe, WineNews ha raccolto le voci di Sergio Germano (Consorzio Barolo), Valentina Abbona (Marchesi di Barolo), Andrea Farinetti e Roberto Bruno (Fontanafredda), Roberta Ceretto (Ceretto), Alessandro Masnaghetti (Enogea), Roberto Conterno (Giacomo Conterno), Barbara Sandrone (Luciano Sandrone) e Francesca Vajra (G.D.Vajra). | |
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