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N. 2.688 - ore 17:00 - Giovedì 11 Luglio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Un giro d’affari consolidato di 532 milioni di euro nel 2018 (+14% sul 2017), con performance operative in crescita, sia in Italia (+16%) che in Usa (+17%), ma un Ebitda adjusted prima di interessi, imposte, ammortamenti e svalutazioni di 21,1 milioni di euro (-16%), ma, soprattutto, una perdita di 17,1 milioni di euro, sull’utile di 1,03 milioni di euro del 2017: ecco i principali numeri della relazione di bilancio di Eataly, la catena di alta gamma fondata nel 2007 da Oscar Farinetti, che, riportati dal quotidiano finanziario “Milano-Finanza”. Un quadro che, dicono gli osservatori, allontana nel tempo lo sbarco in Borsa del gruppo. |
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Gli spumanti sono stati motore dell’export italiano e mondiale di vino negli ultimi anni, e la tendenza non sembra destinata ad arrestarsi. Almeno in Canada, dove crescono consumi e consumatori di bollicine, con il Prosecco, neanche a dirlo, sugli scudi, e sempre più amato soprattutto dai giovani. Trend che emergono dal focus sugli sparkling wine nel mercato canadese firmato da Wine Intelligence. Un Paese, quello nordamericano, dove l’Italia, nel primo trimestre 2019, secondo i dati Istat analizzati da WineNews, ha spedito bollicine per 7,1 milioni di euro (di cui oltre 5 grazie al Prosecco, ndr) nei primi tre mesi del 2019, in crescita sui 6,2 dello stesso periodo del 2018. Un Paese, il Canada, in cui, spiega Wine Intelligence, negli ultimi 10 anni il numero di consumatori di bollicine (chi ne beve almeno una volta al mese) è cresciuto di 1,8 milioni di persone, toccando quota 5,4. Consumatori che, peraltro, sono sempre più interessati, con una maggiore competenza e curiosità per le diverse tipologie di spumante, e, di pari passo, una crescente disponibilità a spendere qualche dollaro in più per una buona bottiglia, sia nel consumo domestico che nel fuori casa. Secondo i dati di Wine Intelligence, l’80% dei consumi di sparkling wine in Canada sono di vini importati, con l’Italia la vertice assoluto, con il 33% della quota di mercato in volume, davanti a Francia (16%, soprattutto grazie allo Champagne) e Spagna (Cava), grazie soprattutto alla repentina crescita del Prosecco negli ultimi anni, che “ben si adatta a questi cambiamenti di stile di consumo, e si rivolge a persone che bevono spumante in occasioni più informali”, spiega Wine Intelligence, con la crescita dei consumi guidata soprattutto dai Millennials, e con in consumatori che, in generale, si dicono disposti a spendere di più per bottiglie di sempre maggiore qualità. Altra tendenza che emerge dal report, che piacerà poco ai puristi del vino, ma comunque da tenere in conto, è la crescita dei consumi delle bevande a base di spumante, che rappresentano una importante opportunità di mercato, e che piacciono soprattutto alle giovani canadesi.
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Il vino ed il made in Italy tutto salutano uno dei suoi pionieri in Usa: si è spento, ad 84 anni, Lucio Caputo, fondatore e dal 1984 presidente dell’Italian Wine & Food Institute, dopo essere stato alla guida dell’Ice di New York, ufficio da lui stesso aperto nel 1970. Una storia avvincente quella di Caputo, scampato a ben due attentati al World Trade Center, nel 1993 e in quello più recente e noto dell’11 settembre 2001. Attento osservatore, da sempre, della scena internazionale, è stato uno dei primi e più attivi promotori del vino italiano negli Stati Uniti, dove, tra il 1974 ed il 1982, ha dato vita ad una delle più grandi campagne di promozione del made in Italy in bottiglia sull’altra sponda dell’Atlantico, e messo in piedi tante attività, spesso in collaborazione con un altro grande come Pino Khail, storico fondatore di Civiltà del Bere. |
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Se l’enoturismo spopola nel mondo, è grazie agli investimenti delle cantine, sempre più spesso opere d’arte, eccellenze architettoniche capaci di coniugare bellezza e funzionalità, e di offrire servizi di alto livello, dalla ristorazione alle wine experience, e di legarsi con la storia, l’arte, la cultura, ma anche l’offerta di attività sportive e ricreative del proprio territorio. E siccomme una classifica, in questa era, non si nega a nessuno, ecco l’edizione n. 1 della “Top 50 - The World’s Best Vineyards” firmata dalla “Best Vineyards Academy”, che mette insieme 500 grandi enoappassionati, sommelier e “viaggiatori del lusso” del mondo. Migliore e unica realtà italiana in classifica, è la monumentale cantina Antinori nel Chianti Classico, firmata da Marco Casamonti ed ispirata ai “tagli” di Fontana, quartier generale della storica dinastia toscana del vino. “Esempio unico di architettura contemporanea che si inserisce perfettamente nel paesaggio delle dolci colline toscane - si legge nelle motivazioni - e la cantina sembra più un luogo di culto, che un posto dove conservare il vino”. Al vertice assoluto della classifica, invece, c’è la cantina argentina Zuccardi Valle de Uco, sulle Ande, a 1.100 metri di altitudine, seguita sul podio dalla celeberrima Bodega Garzón, nel territorio di Maldonado, in Uruguay, e da Viña Tondonia, nella Rioja. |
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Vino ottenuto a basso costo, proveniente anche dall’estero, poi commercializzato come prodotto italiano di qualità o addirittura biologico, Doc o Igt. Una “classica” frode sul vino, smascherata dai Nas di Lecce e dall’Icqrf di Roma, che ha portato ad 11 arresti e al sequestro preventivo di alcune aziende. Per modificare il vino, i truffatori, spiegano i Carabinieri, utilizzavano lo zuccheraggio, che è vietato, con miscele di sostanze zuccherine ottenute dalla canna da zucchero e dalla barbabietola. Rivendendo il prodotto in Italia e all’estero, a prezzi stracciati.
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Villa Borghese, l’Appia Antica, il Parco degli Acquedotti, il giardino degli Aranci di Parco Savelli: sono solo alcuni dei parchi più belli e famosi di Roma. Ed ora, la Capitale, è pronta a dedicarne uno ad uno dei vignaioli che più di tutti hanno segnato la storia vinicola del suo Abruzzo e dell’Italia, mostrando al mondo la nobiltà e la longevità di vitigni comunemente considerati “popolari” e da vini d’annata, Trebbiano in primis. E così, il 15 luglio, il vice sindaco di Roma Luca Bergamo, ed il presidente della Fondazione Italiana Sommelier (Fis) Franco Maria Ricci, insieme a Francesco Paolo Valentini, inaugureranno il “Parco Edoardo Valentini”, tra Viale Giustiniano Imperatore e Via Galba. Omaggio ad un grande del vino italiano, il cui nome, ora, diventa immortale, nel cuore della Città Eterna. |
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“La cucina, il cibo, si possono toccare e vedere, il vino è difficile da vendere in televisione. Però, è una delle eccellenze italiane, va spinto, bisogna trovare il modo di parlarne. C’è sempre da migliorare, anche nel racconto televisivo del vino, che comunque sta facendo degli enormi passi avanti: fa vedere i luoghi, il modo in cui si produce, però bisogna trovare una soluzione diversa, che esca dallo schema di “Linea Verde”. |
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