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N. 4.101 - ore 17:00 - Venerdì 29 Novembre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Il Prosecco è un motore del vino italiano. E a mettere in fila i migliori, incrociando le valutazioni della critica internazionale, è “Wine-Searcher” con il “The World’s Best Proseccos of 2024”, con tutti i vini che arrivano dalla zona del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Dove primeggia un nome che ha scritto la storia della denominazione, la Nino Franco, con il Valdobbiadene Prosecco Vigneto della Riva di San Floriano Superiore, al n. 1, il Valdobbiadene Prosecco Superiore Nodi, al n. 2, e il Primo Franco, al n. 8. Di Adriano Adami, Ca dei Zago, Ruggeri, Nani Rizzi, BiancaVigna e Col Vetoraz gli altri vini in “top 10”. | |
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| | Costi che scendono ed altri che restano “pesanti”, un export che porta buone notizie, mentre i consumi, nei vari canali, restituiscono luci (spumanti in primis, ma non solo) ed ombre (soprattutto riguardo i volumi). Una fotografia che, in linea generale, ma con le doverose distinzioni, abbraccia il comparto vini, spiriti e aceti, in un anno particolare, tra instabilità, potere di acquisto che non decolla, e tensioni internazionali, non esente da criticità, ma che ha confermato il peso e l’importanza di un settore che “smuove” un giro di affari notevole e garantisce tanti posti di lavoro. Tanto che “in un 2024 che si avvia a conclusione i comparti produttivi rappresentati da Federvini hanno confermato una significativa capacità di resilienza, pur messa a dura prova da un quadro economico incerto, da un Pil italiano stimato in lieve crescita (+0,8%), e da un andamento debole del clima di fiducia di imprese e consumatori”. È questa la fotografia restituita dall’ultima edizione dell’Osservatorio Federvini, a cura di Nomisma e TradeLab. Il 2024 si conferma, dunque, un anno complesso per il settore. A fronte di una riduzione dei costi energetici, quelli relativi al packaging, seppure in lenta discesa, sono ancora decisamente più alti rispetto ai valori di inizio 2021, in particolare pet (+24%), carta (+47%) e vetro (+67%). Venendo all’export, secondo Nomisma, nei primi 8 mesi dell’anno, quello dei vini supera i 5 miliardi di euro (cifra rilevata anche nell’analisi WineNews su dati Istat) e si attesta nella media dei principali esportatori mondiali con un +4,7% in valore e +3,2% a volume sul 2023, mentre soffrono competitor di peso quali Francia e Spagna. Gli spumanti italiani restano i protagonisti con importazioni in aumento in Australia (+11,2%), Francia (+8,3%) e Usa (+5,3%). Sempre secondo Nomisma, le vendite in Gdo si mantengono in positivo sul fronte dei valori, ma continuano a cedere in volume (-1,1% sul 2023), con i vini che nei primi 9 mesi dell’anno raggiungono 2,1 miliardi di euro (+1,1% in valore sul 2023). Gli spumanti crescono (+3,5% in valore), guidati da Metodo Classico (+4,6%) e da Charmat secco, con in testa il Prosecco (+4,2%). Per i vini fermi e frizzanti crescono quelli a marchio Igp (+1,6% in valore e +3,7 a volume), mentre i Dop si mantengono stabili in valore (+0,2%), ma si riducono (-2,9%) nei volumi (in approfondimento). | |
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| | “Luigi Veronelli ha segnato un prima e un dopo nella cultura enogastronomica del nostro Paese. La sua capacità di raccontare e valorizzare i territori e i produttori italiani è un’eredità che ancora oggi accompagna il nostro lavoro”. Parole di Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta, che, oggi, nei venti anni dalla scomparsa di “Gino”, per rendere omaggio allo straordinario contributo di una figura centrale della cultura enogastronomica italiana, con un senso di riconoscenza e gratitudine non banale, ha intitolato la sede consortile di Erbusco proprio alla memoria di Veronelli, alla presenza di aziende del Consorzio e dei familiari di Veronelli. In un territorio a cui Veronelli ha dato un grande impulso culturale, testimoniato anche, tra le altre cose, dalla sua amicizia con Gianni Brera e Vittorio Moretti, patron di Bellavista e Contadi Castaldi. | |
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| | | Sulla base di dati completi provenienti da 29 Paesi, la produzione mondiale di vino per il 2024 è stimata tra 227 e 235 milioni di ettolitri, con una proiezione media pari a 231 milioni di ettolitri. A dirlo sono le prime stime sulla vendemmia a livello mondiale, diffuse oggi, dall’Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino. Un “verdetto” che segnala un calo del -2% sul volume già basso del 2023 e del -13% sulla media decennale. In generale, i volumi in tutta Europa sono stati inferiori alla media, Francia in primis, salvo rari casi, uno scenario che non sembra cambiare nell’emisfero australe e questo sempre a causa del fattore clima che ha inciso sui volumi. Nel 2024 viene stimato che l’Italia sia il più grande produttore di vino dell’Ue e del mondo, con una produzione di 41 milioni di ettolitri, in aumento di 2,7 milioni di ettolitri (+7%) sul 2023. La Francia, secondo Paese al mondo dietro all’Italia nella vendemmia 2024, produrrà 36,9 milioni di ettolitri con un calo significativo di 10,9 milioni di ettolitri (-23%) sul 2023 e -16% nel confronto con gli ultimi cinque anni. La Spagna mantiene la sua posizione di terzo produttore di vino nell’Ue, con un volume stimato a 33,6 milioni di ettolitri nel 2024. In calo anche gli Usa (23,6 milioni di ettolitri, -3%), alla posizione n. 4. | |
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| | | Da “Sciare con Gusto” sulle Dolomiti dell’Alta Badia con i piatti di chef stellati e le etichette del Consorzio Vini Alto Adige nei rifugi (dal 5 dicembre), ai vini da viticoltura eroica premiati dal “Mondial des Vins Extrêmes” a Roma (domani), dal tartufo nelle fiere-mercato di San Miniato, in Toscana, e a L’Aquila (domani e il 1 dicembre), dal “Bagna Cauda Day” a “Una Mole di Panettoni” a Torino (domani e il 1 dicembre), o agli “Spumanti dell’Etna” a Catania (fino al 1 dicembre), sono tantissimi gli eventi nell’agenda WineNews. | |
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| | Dopo il plauso delle più importanti organizzazioni di filiera del vino, da Federvini a Uiv, il decreto per produrre i vini “dealcolizzati” in Italia attende il via libera nella prossima Conferenza Stato Regioni, a metà dicembre. E se c’è un accordo di massima, come emerso dalla riunione tra Ministero dell’Agricoltura e filiera (con il plauso anche delle Cooperative), inizia ad arrivare qualche “distinguo”. Nonostante decreto e regolamento Ue (in approfondimento) siano chiari in materia di etichettatura, per esempio, Città del Vino chiede che “in etichetta non si faccia riferimento alla parola “vino”, ma si introduca la dicitura “bevanda ottenuta da uve””. Mentre Assodistil torna a battere sulla gestione dell’alcol derivante dalla dealcolizzazione, sottolineando come sia inderogabile l’autorità in materia dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. | |
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| | | Da Nord a Sud, la seconda parte del “viaggio del vino” by WineNews lungo tutta l’Italia, nelle parole dei produttori, raccolte nel “Merano WineFestival” 2024, alla guida di cantine che vanno da Maso Martis a Velenosi, da Adami a San Salvatore, da Il Marroneto a Lunae Bosoni, passando per Petrolo, Tommasi, Maculan, Donnafugata e Argiolas. Vigneti che si sono trovati alle prese con piogge abbondanti e siccità, anche a seconda della loro collocazione geografica, ma, nonostante il clima, la qualità viene giudicata buona e tra i protagonisti filtra ottimismo. | |
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