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N. 3.855 - ore 17:00 - Venerdì 15 Dicembre 2023 - Tiratura: 31.224 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Il Rosso di Montalcino raddoppia il suo potenziale, passando dai 3,6 milioni di bottiglie in media negli ultimi 5 anni, ad oltre 6, con un vigneto Doc che crescerà di 364 ettari, rispetto ai 519,7 ettari di oggi. Così ha deciso l’assemblea del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, con una decisione che ora, per diventare effettiva, “dovrà passare dalla Regione Toscana, che ha attivamente collaborato alla definizione del piano”, spiega una nota del Consorzio. Che sottolinea come il dato di produzione del rosso si stato considerato “troppo leggero a fronte di una domanda internazionale sempre più interessata ai vini della denominazione”. | |
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| | “Fusse che fusse la vorta bbona”. Questo viene da sperare - ricorrendo al modo di dire reso tormentone da Nino Manfredi, uno dei più grandi attori italiani di sempre, poco dopo la metà del secolo scorso - pensando alle grandi potenzialità disattese dell’Oltrepò Pavese vitivinicolo, ed ai segnali positivi che vi si colgono. Da ultimo il rilancio di Terre D’Oltrepò, la più grande cooperativa della Lombardia (660 soci, 5.000 ettari vitati, 100 dipendenti, 450.000 quintali di uve raccolte e un imbottigliato di 4 milioni di bottiglie), che pesa, nel bene e nel male, intorno al 50% sulle produzioni oltrepadane. Un rilancio che si somma alla diffusa determinazione dei produttori di rivendicare l’eccellenza di questo territorio, agli investimenti di brand importanti, al cambiamento del disciplinare del Metodo Classico e al progetto di “riordino” delle denominazioni. Presupposti che possono cambiare il futuro della Doc Oltrepò Pavese, in totale di 26 milioni di bottiglie e parecchio sfuso, ottenute da diversi vitigni come Bonarda, Sangue di Giuda, Pinot Grigio, Pinot Nero vinificato in rosso, anche con la menzione riserva, e quello metodo classico (bianco e rosato) a cui, dalla vendemmia 2007, è stata riconosciuta la Docg. I 3.000 ettari a Pinot Nero fanno l’Oltrepò il terzo distretto mondiale per ettari vitati investiti con questa varietà che è tra le più amate nel mondo, e il primo in Italia, con il 75% della produzione nazionale. Molti sono quindi i punti di forza, ma grandi sono quelli di debolezza, come la scarsa rivendicazione del suo vino fiore all’occhiello, l’Oltrepò metodo classico Docg, per lo scarso appeal del marchio collettivo tra gli stessi produttori, il modesto prezzo delle uve e dei vini, quindi la bassa redditività, a cui si accompagna un valore fondiario irrisorio (8.000 euro ad ettaro) che sta però attraendo investitori provenienti da altre aree produttive, come Cordero, Tommasi, Berlucchi e Masi, tra gli altri, dai quali si attende un contributo sulla visibilità del territorio. Punti di debolezza da cui è partito Umberto Callegari, ceo di Terre d’Oltrepò nell’illustrare il “Piano strategico quinquennale della cooperativa”. Che passa da più “bottiglia” e filiera integrale, come pilastri, e guarda alla Champagne come modello di riferimento (in approfondimento). | |
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| | Dopo la “chiamata” per agevolare la transizione al digitale e per promuovere il volontariato nella attività relative alla tutela ambientale ed alla “green economy”, per i giovani tra i 18 ed i 28 anni arriva adesso la possibilità di compiere un’esperienza nel mondo dell’agricoltura per imparare la pratica e la filosofia di un settore vitale per l’economia italiana con la speranza che questo primo passo possa, perché no, trasformarsi in un lavoro a tempo pieno in futuro. Nasce il Servizio Civile Agricolo ufficializzato di fatto con la firma del protocollo d’intesa tra il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. L’obiettivo è coinvolgere nel primo anno mille giovani, grazie a un investimento di 7 milioni di euro, messi a disposizione dalle strutture dei due Ministeri. | |
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| | | Allegrini, nome storico del vino italiano e della Valpolicella, tra i brand più celebri ed importanti dell’enologia del Belpaese, ridefinisce il suo assetto proprietario e di governance, sempre sotto l’egida della famiglia Allegrini, con un nuovo percorso che, si legge in una nota, è “finalizzato alla costante espansione dell’attività imprenditoriale nel settore vitivinicolo”. In particolare, si è concluso un primo accordo “il cui risultato finale è destinato a procurare la suddivisione dei principali assets”. Nel dettaglio Francesco, Giovanni e Matteo Allegrini, eredi di Franco Allegrini, acquisiranno la maggioranza delle società veronesi Allegrini e Corte Giara, radicate in Valpolicella, e ne saranno alla guida unitamente a Silvia Allegrini, erede di Walter Allegrini, mentre Marilisa Allegrini, Cavaliere del Lavoro, e le figlie, Carlotta e Caterina, manterranno la proprietà delle aziende toscane, Poggio al Tesoro a Bolgheri (salendo al 100%) e San Polo a Montalcino (già detenuta nella sua totalità, oltre che di Villa della Torre a Fumane in Valpolicella, gioiello architettonico del territorio (acquisendo, da quanto apprende WineNews, anche il possesso dei terreni, vitati e non, attinenti alla villa stessa, ndr). | |
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| | | La cucina italiana è pronta ad “assaggiare” lo Spazio, per un decollo che si spera possa poi approdare nell’ufficializzazione del riconoscimento Unesco. “Italian Space Food Project”, il progetto presentato all’Ambasciata d’Italia a Washington, porta la cucina italiana nello Spazio con la missione “Axiom 3” diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale, il cui lancio è previsto il 10 gennaio. L’equipaggio gusterà cibo italiano nei 14 giorni di quarantena pre-partenza, con menu preparati da Rana, e in orbita, grazie a prodotti creati ad hoc da Barilla. | |
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| | 32.206 euro: è la somma complessiva raccolta a favore di progetti di cura e assistenza alla popolazione pediatrica e di ricerca scientifica e tecnologica nel campo delle cure palliative pediatriche portati avanti dall’Associazione “La Miglior Vita Possibile”, da “A Braccia Aperte”, edizione n. 18 de “Il Gusto per la Ricerca”, la Onlus fondata nel 2004 dai fratelli Raffaele e Massimiliano Alajmo, chef Tre Stelle Michelin del ristorante Le Calandre di Rubano, con Stefano Bellon, con una cena a quattro mani con Niko Romito, chef Tre Stelle Michelin del Reale a Castel di Sangro, e un’asta, composta da lotti di vini generosamente donati da importanti cantine, prodotti ed esperienze offerte da rinomati chef come i tristellati Romito, Norbert Niederkofler e Mauro Uliassi e osti come Mauro e Andrea Lorenzon, a “Ein Prosit”, la più importante rassegna enogastronomica del Friuli Venezia Giulia. | |
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| | | “L’attenzione dell’Italia alla qualità del cibo è attenzione alla qualità della vita. Noi italiani siamo fortunati perché amiamo mangiare e bere bene e condividerlo con gli altri. Se una società perde questo, che è piacere per l’anima, perde una parte fondamentale di sé”. Così, a WineNews, da “Jazz & Wine of Peace” a Cormòns, il grande musicista Paolo Fresu, autore di “Food” (2023), il suo ultimo album con il pianista cubano Omar Sosa, che esplora il mondo del cibo e del vino con i suoni registrati in cantine e ristoranti, utilizzati come base per composizioni. | |
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