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N. 4.134 - ore 17:00 - Martedì 21 Gennaio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Un brindisi di benvenuto con un bicchiere di spumante della Gruet Winery, cantina del New Mexico; poi, una volta seduti a tavola, si parte con un tortino di granchio della Baia di Chesapeake, seguito da una succosa bistecca del Nebraska e da un dessert con le mele del Minnesota, il tutto accompagnato da vini della Virginia e della California, oltre che da uno “Champagne” americano (ma il neo-Presidente ha pasteggiato con la Diet Coke): è questo il menu, 100% made in Usa, del pranzo di gala ufficiale che si è svolto ieri, nella Statuary Hall del Campidoglio, in occasione dell’insediamento di Donald Trump come 47° Presidente degli Stati Uniti. | |
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| | Se si deve guidare, la cosa migliore è non bere affatto: è così sempre, ma l’argomento è tornato al centro del dibattito dopo l’introduzione del nuovo Codice della Strada, del quale WineNews ha spiegato cosa cambia (le sanzioni sopra un tasso alcolemico di 0,8) e cosa resta uguale (sotto lo 0,5 non ci sono sanzioni se non per neopatentati e categorie specifiche) sul tema alcol e guida, insieme all’avvocato Marco Giuri. Perché non è che si deve rinunciare al piacere conviviale del vino, come fa pensare la forte diminuzione dei consumi che in tanti, tra ristoratori, produttori e distributori, denunciano per l’“effetto panico” che, come sempre avviene in questi casi, ne è seguito, per l’aumento dei controlli. Se si va a pranzo o a cena fuori, in coppia, in famiglia o in comitiva, per non rinunciare al piacere di condividere un calice (seguendo anche le stesse tabelle in materia dell’Istituto Superiore della Sanità), una buona prassi è scegliere colui che sarà l’“astemio” di turno e si metterà alla guida (come del resto in molti, giovani e non, già fanno). In alternativa, ci si può informare se vi siano mezzi pubblici di trasporto a disposizione o se, come sta iniziando a succedere, gli stessi locali non mettano a disposizione servizi navetta ad hoc, prima di ricorrere al “noleggio con il conducente”. Locali che, con la collaborazione del mondo del vino, stanno lanciando idee per i propri clienti, come offrire più vini al bicchiere o la possibilità di portarsi a casa la bottiglia di vino non finita, ma anche di “automisurarsi”, per evitare sorprese, con strumenti come etilometri dei quali i ristoratori e i gestori di locali stanno tornando a dotarsi (o in versione “portatile” da tenere sempre in auto). Riflessioni e consigli che si inseriscono in un dibattito (in approfondimento) che non deve rappresentare un ulteriore limite per il settore, già alle prese con mille problemi, ma una nuova opportunità che confermi come il vino a tavola, che fa parte da sempre della nostra cultura, si distingue dal resto degli alcolici, ed è elemento significativo della cultura gastronomica di cui tutti, trasversalmente, sono appassionati. E nella quale il vino stesso è un alimento che fa parte della nostra tavola, consumato ai pasti o comunque sempre accompagnato dal cibo. | |
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| | La Sicilia del vino porta la sua storia nel futuro, con “InnoNda”, nel nome del Nero d’Avola. Un progetto di ricerca pionieristico, annunciato da Assovini Sicilia, che riunisce oltre 100 delle cantine più virtuose dell’isola, guidata da Mariangela Cambria, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, con il coinvolgimento di 4 cantine come Tenuta Rapitalà (del Gruppo Italiano Vini - Giv), Dimore di Giurfo, Feudi del Pisciotto e Tenute Lombardo. Gli obiettivi? Indagare tecniche in vigna e in cantina per ottenere vini con meno alcol, mantenendo intensità aromatica, gusto e qualità; esplorare fermentazioni e vinificazioni in anfora; valorizzare le le diversità del vitigno Nero d’Avola nel territorio siciliano. | |
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| | | Gli avvisi sui rischi di sviluppo di cancro in relazione al consumo di alcolici in etichetta, come richiesto nei giorni scorsi dal “Surgeon general” uscente degli Stati Uniti, Vivek Murthy, almeno a breve, non arriveranno. Ma le indicazioni nutrizionali e degli allergeni obbligatorie, come già prevede la normativa in Unione Europea, probabilmente sì. E non tra molto. È quanto proposto, pochi giorni fa, dall’Alcohol & Tobacco Tax e Trade Bureau del Dipartimento del Commercio Usa aprendo una sorta di consultazione “pubblica” (osservazioni aperte fino al 17 aprile 2025). E se sugli allergeni, le etichette dovranno riportare la presenza di “latte, uova, pesce, crostacei, noci, grano, arachidi, soia e sesamo” ed eventuali derivati, ancora più dettagliata sarà la lista degli “Alcohol Facts”, che includerebbero “la dimensione della porzione del prodotto; il numero di porzioni per contenitore; il contenuto alcolico come percentuale di alcol per volume; il numero di once fluide di alcol etilico puro per porzione; il numero di calorie per porzione; e il numero, in grammi per porzione, di carboidrati, grassi e proteine”. Da quanto apprende WineNews, già molti sono i commenti arrivati al Ttb, affinché tali informazioni possano essere fornite con strumenti come l’etichetta digitale o il Qr code, come già previsto in Ue … | |
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| | | Far riconoscere il processo di produzione dei vini fortificati come Patrimonio dell’Unesco: l’iniziativa è del Consorzio per la Tutela del Vino Marsala Doc, che ha invitato i rappresentanti di Jerez, in Andalusia, considerata “capitale dello Sherry”, e Samos, in Grecia, territorio di grandi passiti, a firmare un protocollo d’intesa che punta all’obiettivo Unesco, estendendo già l’invito a dare il loro apporto anche alle regioni del Madeira, ancora in Spagna, e del Porto, in Portogallo. A darne notizia è il Concours Mondial de Bruxelles. | |
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| | Un percorso sensoriale che replica la topografia di un vero paesaggio alpino con muschi e microalghe e che culmina con la degustazione del “gelato (o dei gelati) del futuro”. È quanto hanno realizzato ecoLogicStudio e The Nest al “Sigep World”, il Salone dedicato ai professionisti del gelato, della pasticceria, panificazione artigianale, pizza e caffè, con l’installazione “Glacial Drip” in “Taste of Tomorrow”. La combinazione tra innovazione culinaria e sostenibilità ambientale si concretizza con i “Gelato Superfoods” realizzati dal maestro Sergio Colalucci: i gelati in degustazione sono a base di microalghe essiccate - coltivate all’interno dell’ambiente realizzato ad hoc dai due studi - come la Spirulina e la Clorella, e che sono state mixate con sei gusti esclusivi come erba cipollina, finocchietto, melissa, menta, salvia e timo. | |
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| | | A WineNews, Cristian Ridolfi, presidente del Consorzio del Vino Soave, che ha puntato sulle Uga, e Christian Marchesini, presidente del Consorzio dei Vini Valpolicella (che celebrerà “Amarone Opera Prima” ed i 100 anni di Consorzio l’1-2 febbraio a Verona) che sta lavorando alle sottozone: “le Uga - spiega Ridolfi - raccontano bene l’identità del territorio, ma rispettano anche diversità e specificità delle varie zone”. Per Marchesini le sottozone “racconteranno, in primis, la Valpolicella, senza dividerne ulteriormente i vini, già complicati da comunicare sotto la stessa denominazione”. | |
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