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N. 3.937 - ore 17:00 - Giovedì 11 Aprile 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Continua il lento calo delle scorte di vino nelle cantine italiane. Al 31 marzo 2024, secondo gli ultimi dati di “Cantina Italia” by Icqrf, sono 53,2 milioni gli ettolitri in giacenza, -5,1% sul report del 29 febbraio 2024 e -11,3% nel confronto sui dodici mesi. Il 59,3% del vino è al Nord, Veneto in primis e, complessivamente, 29,4 milioni di ettolitri sono giacenze Dop, 13,8 milioni Igp, con il Prosecco Doc in testa con 5,7 milioni di ettolitri (13,3%), seguito da Igp Puglia, Igp Salento, Igp Toscana e Doc Sicilia. Le prime 20 denominazioni (su 529 tra Dop/Igp) coprono il 62% del vino, ad oggi, nelle cantine del Belpaese. | |
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| | È nettamente positivo, per il 2024, il sentiment della maggioranza delle imprese del vino italiano, che, dopo il primo trimestre dell’anno, vedono, nella maggior parte dei casi, un fatturato in aumento sullo stesso periodo 2023, grazie soprattutto ad una crescita che, in molti casi, è anche sostenuta delle esportazioni, contro un mercato italiano in cui sono più i fatturati che diminuiscono di qualche punto percentuale, su quelli che crescono. Un quadro generale con cui il settore si approccia a Vinitaly 2024, ormai alle porte, di scena a Verona dal 14 al 17 aprile (con l’anteprima firmata Wine Spectator/Veronafiere “Opera Wine” il 13 aprile, ancora a Verona, e il 12 aprile del “Wine Ministerial Meeting”, in Franciacorta), che emerge dal sondaggio WineNews sull’economia del trimestre 2024, con la visione di 18 realtà di primissimo piano del vino italiano, che mettono insieme un fatturato aggregato superiore ai 2 miliardi di euro (che rappresenta oltre il 14% dell’intero giro d’affari, alla produzione, del settore), con un campione variegato, fatto di piccole aziende di grande blasone, grandi gruppi strutturati con cantine e brand di grande prestigio, e cooperative che, da tempo, hanno puntato sulla qualità e sulla costruzione di marchi importanti e ben posizionati sul mercato. Nel dettaglio, un buon 45% delle aziende dichiara un giro d’affari in aumento sul primo trimestre 2023, nella maggior parte dei casi con incrementi che vanno dal 2% al 10%, ma non mancano picchi anche del +15% e +27%, da inquadrare, comunque, in un contesto in cui, fa notare qualcuno, va considerato il periodo pasquale che, nel 2024, è coinciso con la chiusura del trimestre, mentre nel 2023 era più spostato in avanti, in aprile. Sul mercato italiano, il 45% del campione che indica un calo del giro d’affari. Nettamente migliore, invece, il fronte estero: oltre il 61% del campione dichiara vendite in aumento in valore, in buona parte tra il +5% ed il +15%. Ma nel complesso, in un contesto di generale e diffusa incertezza, c’è voglia di guardare al proseguo del 2024 con ottimismo e fiducia, tanto che il 72% delle imprese dichiara un sentiment positivo, a fronte di un 12% che si aspetta un 2024 simile o identico al 2023, e ad un 16% che, invece, mette in conto un peggioramento della situazione. | |
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| | È un po’ come il proverbiale “chiedere all’oste se il vino è buono”. In ogni caso, sette italiani su dieci pensano che i vini tricolore siano i migliori al mondo, il 45% lo beve almeno 2-3 volte a settimana, soprattutto (59% dei casi) durante i pasti (o nell’aperitivo, tra i più giovani), i vini rossi restano i preferiti, seguiti da bianchi e bollicine, e al momento dell’acquisto si guarda più alla tipologia e alla provenienza geografica che al prezzo (per lo più tra i 5 e i 10 euro). A dirlo un sondaggio Euromedia Research di scena a “Porta a Porta”, il celebre talk show di Rai Uno, condotto da Bruno Vespa, che nei giorni scorsi ha dedicato un’ampia parentesi al vino (con, tra gli altri, il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il presidente Assoenologi Riccardo Cotarella ed il produttore “Mister Amarone” Sandro Boscaini, di Masi). | |
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| | | Valorizzare le uve autoctone attraverso gli spumanti abruzzesi e il marchio collettivo Trabocco, fortemente ancorato ad una delle immagini simbolo del mare d’Abruzzo, il trabocco, antica macchina per la pesca già narrata da Gabriele D’Annunzio che spesso, oggi, è attrattiva turistica e ristorativa, per integrare l’offerta vitivinicola dell’Abruzzo, che rappresenta un vero e proprio continente enologico. Creando una bollicina “pop” che vada incontro a quello che cercano i consumatori, pur capace di esprimere identità, aperta anche alle contaminazioni della mixology, canale sempre più importante, e che garantisca la giusta remuneratività a chi produce le uve. È il messaggio di sintesi del primo appuntamento a “Vincontri - Dibattiti e confronti in cantina”, iniziativa voluta per riflettere sul futuro vitivinicolo dell’Abruzzo, promossa da Vinco, la prima cantina di spumanti da uve autoctone in Abruzzo (che raggruppa dieci realtà cooperative e oltre 2.000 vignaioli), che ha visto sul palco, tra gli altri, Alessandro Regoli, direttore WineNews (che ha sottolineato come quella del Trabocco non debba essere un’operazione soltanto commerciale, ma culturale), Fabio Piccoli (Wine Meridian), Denis Pantini (Nomisma), Luciano di Labio, presidente Vinco, e Giovanni Pasquale (presidente Assoenologi Abruzzo Molise). | |
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| | | Oltre 54.615 prodotti (di cui il 12% irregolari) e 28.383 operatori controllati, per 551 sequestri (per un valore di oltre 42,5 milioni di euro), frutto di oltre 54.650 controlli ispettivi, 15.796 controlli analitici, a cui aggiungere 2.204 ordinanze e ingiunzioni per oltre 21,4 milioni di euro. Ecco, in estrema sintesi, i dati del “Report attività 2023” dell’Icqrf (in approfondimento). Da cui emerge come, ancora una volta, il vino sia il prodotto di gran lunga più sottoposto a controlli e verifiche, con 17.608 controlli totali. | |
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| | Un “bottino” importante che profuma di generosità e di visione per il futuro. Ammonta a 134.000 euro la cifra raccolta per rinnovare gli ambienti e la didattica della Scuola Enologica di Alba, vera e propria eccellenza che forma il capitale umano del domani di un territorio, quello delle Langhe, legato fortemente al vino. La cifra è stata raccolta da “Barolo en primeur”, la grande iniziativa di solidarietà promossa e organizzata da Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Crc Donare Ets, in collaborazione con il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e che, per valore, si distingue come il più importante evento di “wine & charity” d’Italia (811.000 euro raccolti per l’edizione 2023). I fondi messi a disposizione arrivano dalle offerte raccolte per le oltre 1.200 bottiglie dei lotti comunali, donati dai produttori del Consorzio (in approfondimento). | |
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| | | A WineNews, le riflessioni di critici internazionali e Master of Wine su un uno scenario produttivo e di consumo che sta cambiando profondamente, ma che non deve mettere in discussione l’identità e la vocazionalità dei territori. La visione di Alison Napjus (“Wine Spectator”), Danielle Callegari (“Wine Enthusiast”), Lisa Perotti Brown (“The Wine Independent”), Master of Wine così come Christy Canterbury, e gli italiani Andrea Lonardi e Gabriele Gorelli.
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