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N. 4.357 - ore 17:00 - Giovedì 27 Novembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Fatturato a 242,8 milioni di euro, remunerazione dei 5.250 soci (che curano 6.350 ettari di vigneti) in linea con gli ultimi anni, nonostante le difficoltà, e patrimonio netto a 123 milioni di euro: sono i numeri salienti del bilancio 2024/2025 di Cavit, colosso cooperativo trentino, che è anche un osservatorio importante su quello che succede, e succederà, nel mercato del vino. Come emerge dalle parole del dg, Enrico Zanoni: “il calo generalizzato dei consumi sta causando pressioni significative sui margini nel breve periodo. Di fronte alle avversità, la nostra risposta deve essere orientata a mantenere una visione di lungo periodo”. | |
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| | Al netto di un 15% di addetti ai lavori che non si sbilancia, in un quadro complesso e dove fare previsioni attendibili è impossibile, ci sono più persone (46%) che guardano al 2026 con un relativo ottimismo per le performance dei fine wines, di quelle (39%) che fanno previsioni negative, alla luce del continuo scenario di instabilità geopolitica e macroeconomica. A dirlo il “Golden Vines Report” 2025 by Liquid Icons, che ha sondato le opinioni di oltre 830 professionisti del settore da oltre 110 Paesi del mondo. Secondo i quali, guardando ai territori o alle regioni del mondo del vino con il maggior potenziale di crescita per il 2026, il Piemonte è al primo posto in assoluto, con il 20% delle risposte, davanti a Champagne (17%) e Borgogna (14%), con la Toscana appena ai piedi del podio (12%), e, poi, a seguire l’Australia (9%), la California (8%) e Bordeaux (6%), mentre il 14% indica altre regioni vinicole del mondo. A domanda inversa, invece, ovvero quali sono le regioni con il potenziale di ribasso maggiore, spicca il 29% delle risposte che convergono, ancora una volta, su Bordeaux, davanti a Borgogna e California (19% a testa), Champagne (12%) e Australia (10%), mentre pochissimi indicano Toscana (5%) e Piemonte (3%). Un segmento, quello dei fine wines, sul quale si confermano, in generale, trend storici, come la riduzione dei consumi in volume a favore di una maggiore qualità, con il concetto di “premiumization” che è tra i più citati, così come si conferma la crescita del salutismo che spinge anche quella dei vini a basso contenuto di alcol o dealcolati. Ma cresce la richiesta, anche nel mondo dei fine wines, per una maggiore sostenibilità, in generale, una maggiore trasparenza, e un impegno più attivo delle cantine nella lotta al cambiamento climatico. Ovviamente, come già visto nelle ultime campagne “en primeur” di Bordeaux, molti si aspettano un ulteriore assestamento dei prezzi verso il basso, anche in relazione al tanto prodotto ancora da collocare sul mercato, così come una crescita ulteriore del canale on line e direct-to-consumer. E se il cambiamento climatico resta uno dei “topic” principali nell’agenda del settore, ovviamente i dazi Usa, le crisi geopolitiche e l’incertezza economica a livello globale sono le preoccupazioni più contingenti. | |
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| | L’inserimento nel Codice Penale dei reati di frode alimentare e commercio di alimenti con segni mendaci, con gli aggravanti di agropirateria, quantità e biologico, con la reclusione fino a 18 mesi; l’aumento delle sanzioni fino a 4 anni e delle multe fino a 50.000 euro per il reato di contraffazione di Dop e Igp, con l’introduzione della confisca obbligatoria di prodotti, beni o cose oggetto o prodotto dei reati e dei beni utilizzati per commettere il reato stesso, e l’obbligo per l’autorità giudiziaria di distribuire quelli commestibili a enti territoriali o caritatevoli; ma anche una gradazione delle sanzioni in base alla gravità della violazione ed al fatturato delle imprese coinvolte: sono alcune delle novità del Ddl “Tutela Agroalimentare” approvato, ieri, in Senato senza voti contrari, e che riprende le proposte della Legge Caselli. | |
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| | | Dal “Golden Vines Report” 2025 emergono anche i “giudizi” delle “Academy” sulle migliori cantine e sui migliori wine writer. E così, guardando al “Best Fine Wine Producer in Europe Award”, per esempio, dietro al vincitore assoluto, Weingut Egon Müller, tra i primi 10 figurano nell’ordine, Vega Sicilia, Gaja, Armand Rousseau, Domaine Leroy, Krug, Domaine Leflaive, Château Latour, Giacomo Conterno e Château Rayas. Nomi che, in buona parte, si ritrovano anche nei “World’s Best Fine Wine Producer Award”, con al n. 1 Vega Sicilia, davanti a Krug, Domaine Leroy, Armand Rousseau, Château Latour, Tenuta San Guido, Gaja, Egon Müller, Giacomo Conterno e Château Margaux. Un tocco di Italia c’è anche tra i “World’s Best Rising Star Award”, dove al vertice c’è la realtà sudafricana Mullineux & Leeu, ma che vede, in “top 10”, anche Giulia Negri (Serradenari) e Roagna, dalle Langhe. E per l’Italia c’è anche il wine writer Ian d’Agata, celebre critico internazionale e tra i più profondi conoscitori del vino italiano, al n. 5 tra gli “Hall of Fame Award”, insieme a Jean Trimbach, tra i più celebri produttori di Alsazia, al n. 1, seguito, da Veronique Drouhin (Joseph Drouhin, Borgogna), Jean-Claude Berrouet (enologo francese per anni firma, tra gli altri, di Pétrus), e da Ann Colgin, tra le più celebri produttrici di California. | |
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| | | Dopo la sparkling soda e la birra analcolica, arriva anche il vino dealcolato. Sodamore, brand di bevande analcoliche nato da un’idea dell’attore Luca Argentero, insieme alla sorella e altri soci, lancia “Whitelover”, il primo vino bianco no alcol del marchio che amplia così la propria linea di bevande alcol free seguendo il trend dei No-Lo, spinto dal salutismo e dalla curiosità delle nuove generazioni. “Vogliamo dimostrare che per condividere momenti autentici non serve l’alcol, basta l’amore”, ha spiegato Argentero. | |
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| | Il Senato ha approvato, ieri, il Decreto Flussi. Il provvedimento, composto da 12 articoli, contiene le disposizioni urgenti in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri, nonché di gestione del fenomeno migratorio. Le prime reazioni che sono arrivate, dalle associazioni di categoria, mostrano un sentiment positivo. “Tra le misure più rilevanti per il settore agricolo vi è l’allungamento del termine sia per la conferma dell’interesse ad assumere da parte del datore di lavoro, che passa da 7 a 15 giorni, sia per la sottoscrizione del contratto di soggiorno (da 8 a 15 giorni dall’ingresso in Italia)”, ha spiegato Confagricoltura che ha accolto con soddisfazione le novità. Per il responsabile dell’Area Lavoro Coldiretti, Romano Magrini, si tratta di “un passo avanti importante per rendere più fluida la procedura degli ingressi soprattutto stagionali”. | |
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| | | WineNews è con Giacomo Ponti, presidente di Federvini: “chiediamo alla politica, anche per il 2026, l’attenzione che ci è stata data negli anni precedenti”. Poi il “No safe level”, tematica recentemente rivista dall’Oms e “riscritta in termini accettabili”. “Vino e alcol non vanno demonizzati, ma ne va diffusa una maggiore cultura: una civiltà del bere, che sa come moderarne i consumi”, magari guardando al modello italiano, che con “una moderazione e varietà nel consumo alimentare quotidiano senza pari” porta ad un’aspettativa di vita “molto più lunga rispetto agli altri Paesi del mondo”. | |
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