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N. 4.193 - ore 17:00 - Domenica 6 Aprile 2025 - Speciale Vinitaly - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | A pochi giorni dall’entrata in vigore dei dazi del 20% annunciati dal Presidente Trump, si registrano già i primi effetti per i produttori di vino italiani, con la richiesta degli importatori statunitensi di abbassare i prezzi per aiutarli a compensare l’aggravio tariffario ed evitare di dover rinunciare alle quote di mercato acquisite. Lo rileva Coldiretti, secondo cui le richieste alle aziende italiane di “venirsi incontro” restringerebbero i margini di guadagno dei nostri vitivinicoltori, già messi a dura prova dai rincari dei costi di produzione. Il vino va difeso, per non perdere anche una sola, piccola parte della sua immensa ricchezza. | |
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| | In un momento in cui il vino italiano deve guardare al futuro nelle difficoltà dei mercati e dello scenario globale, ma consapevole della sua forza, dare una mano concreta al settore, e riavvicinarlo alle persone, ed ai giovani in particolare, che si sono allontanate dal suo consumo, vuol dire anche, parlando di comunicazione - che è il nostro mondo - raccontare il vino come co-protagonista in una tavola che lo vede circondato dai prodotti del territorio, sinonimo di convivialità, ma anche modello salutare, che è la vera unicità della cultura italiana che esportiamo e piace al mondo, alla base anche della candidatura della Cucina Italiana all’Unesco. A puntare sul mix vino-cibo-territori a Vinitaly 2025, è l’Emilia Romagna che, a Verona, ha portato di fatto la “Food Valley”, con i suoi vini, dal Lambrusco ai Vini di Romagna, tra gli altri, e le Dop e Igp di cui è leader, protagoniste nei piatti più famosi dello chef italiano n. 1 al mondo Massimo Bottura e della Francescana Family (e che, oggi, ha aperto una forma di Parmigiano Reggiano, con il Consorzio e i vip Alberto Tomba e Simona Ventura). E, poi, ci sono il Friuli Venezia Giulia, con le sue “Connessioni d’eccellenza”, ovvero l’intreccio tra vino, territorio, cultura, persone ed enoturismo che si ritrova nell’offerta enogastronomica simbolo delle diversità che rendono unica questa terra, e la Campania che attraverso il vino, il cibo e i loro territori racconta la “Campania Felix” in chiave pop. Ma, tra tante case history, si possono citare anche l’abbinamento tra i vitigni autoctoni più rappresentativi o riscoperti con i prodotti di territorio d’eccellenza di regioni come il Trentino, tra Marzemino e Teroldego, Trota Salmonata e Olio Garda Dop, e cantine come Velenosi, tra il Garonfanata e il suo Pecorino di Montagna, quello perfetto tra i cibi e vini di tradizione, come il Tortello Maremmano e i Vini di Maremma, o tra il sèmelle e i vini toscani di Famiglia Cecchi, ma anche tra vini e prodotti delle cooperative, uniti da Legacoop e Coop Italia. Senza dimenticare i tanti “abbinamenti stellati”, come quello tra i piatti degli chef Carlo Cracco, Graziano Prest e Maria Probst e il Prosecco Doc. Last but not least, Tasca d’Almerita ha lanciato il progetto Contrada Pianodario Signature, l’Etna Rosso Doc di Tenuta Tascante dedicato esclusivamente ad un club di ristoranti. | |
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| | Una “Dop economy” da oltre 5 miliardi di euro, che ora più che mai fa sistema, come fatto nel vino con “Piemonte Land”, in un progetto che porterà anche la menzione “Piemonte” facoltativa in etichetta per tutti i vini Dop. È l’obiettivo di “Piemonte Is - Eccellenza Piemonte”, nuovo brand collettivo presentato a Vinitaly e che sarà al centro della promozione dell’agroalimentare della Regione Piemonte, che vivrà un momento di grande visibilità internazionale, il 19 giugno, quando Torino ospiterà la finale della celebre classifica “The World’s 50 Best Restaurants” 2025, per la prima volta in Italia, come hanno spiegato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, gli assessori regionali al Commercio, Agricoltura e Cibo, Paolo Bongioanni, e alla Cultura e Turismo, Marina Chiarelli, ed il presidente di Piemonte Land, Francesco Monchiero. | |
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| | | “Niente panico sui dazi” Usa, tema da affrontare “con il dialogo a livello Ue, con l’Italia a fare da ponte, e non con un muro contro muro di contro-tariffe”, valorizzare e tutelare la “civiltà del vino italiana”, con il settore che è il gioiello di un agroalimentare che fa dell’Italia “una superpotenza” della qualità, con un Paese che è “più capace di altri di crescere e cogliere le opportunità che si presentano nelle crisi”, e che non sarebbe lo stesso senza il vino, perché mancherebbe tanto delle migliori “poesia, arte, scultura, e che è amore”: sono i messaggi (in approfondimento) lanciati dal Governo, nell’apertura di Vinitaly 2025 a Verona (da oggi al 9 aprile), che ha visto sul palco i Ministri dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e della Cultura, Alessandro Giuli. Messaggi ad una platea di produttori da rassicurare, perché i dazi Usa, comunque, preoccupano, e molto, per gli effetti sul mercato straniero n. 1 del vino italiano, come hanno raccontato tanti produttori italiani a WineNews, e come hanno ribadito attraverso le loro rappresentanze di filiera (Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assoenologi, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini-Uiv). | |
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| | | Il Premio alla Carriera al guru della comunicazione Gavino Sanna (produttore di vino con Cantina Mesa di Herita Marzotto Wine Estates), i “Best in Show” a Laus Vitae di Citra Vini e 5th Element Gin di Distilleria Eterea per la sintesi tra estetica, innovazione e narrazione identitaria, e i “Black Awards”, massimo riconoscimento nelle diverse categorie, a cantine come Baglio di Pianetto, Marchesi Antinori, Ca’ del Bosco, Ceretto e Zaccagnini (Argea). Sono solo alcuni dei vincitori del “Vinitaly Design Award” 2025 (con WineNews in giuria). | |
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| | Chissà se le valigie e i bauli sono già pronti: la partenza di Re Carlo e della Regina Camilla per il Belpaese è imminente, con la prima visita ufficiale - dal 7 al 10 aprile - dopo l’incoronazione nel 2023. Per Carlo sarà la n. 18, a conferma della forte relazione con il nostro Paese, al quale è profondamente legato da decenni, anche grazie all’amore per l’arte, il vino, l’olio, il cibo e la cultura made in Italy. I Reali saranno prima a Roma, dove incontreranno il Presidente della Repubblica Mattarella e la Presidente del Consiglio Meloni, per poi fare tappa a Ravenna. Non mancheranno momenti dedicati al food & wine, tra banchetti al Quirinale, festival di cucina regionale e incontri con i produttori. Re Carlo, ecologista e imprenditore agricolo, è sostenitore di Slow Food, amico di Carlo Petrini e sommelier ad honorem con la Fondazione Italiana Sommelier di Franco Ricci. | |
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| | | Visioni diverse, tra gli imprenditori del vino del Belpaese, di cui WineNews ha raccolto il sentiment a Vinitaly 2025 a Verona, nei confronti di uno scenario del tutto inedito, e ancora da capire nella sua portata. Le riflessioni dei vertici di cantine come Marchesi Antinori, Gruppo Italiano Vini - Giv, Frescobaldi, Arnaldo Caprai, Guido Berlucchi, Allegrini, Donnafugata, Ferrari Trento, Sette Ponti, San Salvatore 1988, Borgogno, Pio Cesare, Casanova di Neri, Umani Ronchi, Famiglia Cotarella, Carpineto, Herita Marzotto Wine Estates, Cesari, Piccini1882, Nino Franco e Fèlsina. | |
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