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WineNews
N. 4.136 - ore 17:00 - Giovedì 23 Gennaio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
A “Wine & Siena”, l’anno che verrà del vino
L’anno che verrà vedrà il vino alle prese con la transizione ecologica, per una produzione sostenibile e competitiva, e con il cambiamento climatico che si fa sentire sempre di più. Tra una degustazione e l’altra ammirando i capolavori della città del Palio, se ne parla a “Wine & Siena” 2025 (25-27 gennaio), con le eccellenze di The WineHunter Award. E con la presentazione dell’“Osservatorio DiVino” 2025 del Santa Chiara Lab dell’Università di Siena su 3.000 aziende, tra cui 600 cantine, e delle ricerche dell’Agrifood Living Lab con le stazioni Microcosmo e Aeroponica, le più avanzate in Italia per studiare gli effetti dello stress idrico sulle viti.
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Primo Piano
Agricoltura, Italia leader in Ue per valore aggiunto: 42,4 miliardi di euro, a +9% sul 2023
Terza per valore complessivo della produzione agricola, a 74,5 miliardi di euro (+1,4% sul 2023, dietro alla Francia, con 88,3 miliardi di euro, a -7,7%, e alla Germania, con 75,4 miliardi di euro, in calo dello 0,9%), ma prima per valore aggiunto, con 42,4 miliardi di euro, con un balzo del +9% sul 2023, davanti a Spagna, con 39,5 miliardi di euro (+16,2%) e Francia, con 35,1 miliardi di euro (-7,2%). È la fotografia del 2024 macroeconomico del comparto agricolo italiano, scattata dalla “Stima preliminare dei conti economici dell’agricoltura” pubblicata dall’Istat. Con il Belpaese che, dunque, da solo, produce più del 18% del valore aggiunto dell’agricoltura Ue (233,6 miliardi, a +4,4% sul 2023), a fronte del 14% del valore della produzione agricola dei 27 Paesi membri (529 miliardi di euro, a -1,5 sul 2023). Tra le altre cose, spiega l’Istat, “le unità di lavoro occupate in agricoltura si sono ridotte del 2,6% a causa di una marcata flessione (-4,4%) dei lavoratori indipendenti non compensata dal lieve aumento di quelli dipendenti (+0,9%). Con l’aumento dei contributi alla produzione ricevuti dal settore (+2,5%) e la sostanziale stabilità degli ammortamenti (-0,1%), il reddito dei fattori in valore ha mostrato nel 2024 un incremento dell’11,3% e, conseguentemente, l’indicatore di reddito agricolo ha registrato un notevole incremento (+12,5%)”. Ad esprimere soddisfazione per i dati Istat, il Ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ed il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che in una nota ufficiale di Palazzo Chigi, tra le altre cose, ha detto: “l’Italia si attesta come la Nazione tra i 27 Paesi della Ue con il più alto valore aggiunto agricolo. È un primato storico che ci rende particolarmente orgogliosi e che è frutto del lavoro, della dedizione e della determinazione delle imprese e dei lavoratori del comparto. E siamo altrettanto fieri di aver sempre fatto la nostra parte per raggiungere quest’obiettivo. Il Governo, fin dal suo insediamento, ha rimesso al centro l’agricoltura, ha dedicato stanziamenti record e adottato politiche di sistema per promuovere e rilanciare il settore agroalimentare italiano e le nostre eccellenze. La strada intrapresa è quella giusta, e continueremo a lavorare in questa direzione”.
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Il bio, tra valore e consapevolezza
La dicitura “Residuo Zero” attira l’attenzione dei consumatori, ma c’è poca consapevolezza riguardo ai valori e alle garanzie che offre. Il marchio Bio rimane sinonimo di salubrità e sostenibilità, quest’ultima garantita dalla certificazione biologica. Tuttavia, per valutare l’impatto ambientale di un prodotto alimentare, i consumatori si affidano sempre più alle informazioni riportate in etichetta sugli attributi ambientali e sui metodi di produzione. È quindi necessario aumentare la consapevolezza dei consumatori riguardo alle garanzie e ai valori offerti dal sistema biologico e alle differenze significative tra la certificazione bio e altri “green claims” presenti sugli scaffali. Sono alcuni dei punti chiave di uno studio Nomisma-AssoBio (in approfondimento), presentato nei giorni scorsi a “Marca” 2025, a BolognaFiere.
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Focus
“Slow Wine Fair” 2025: il vino secondo Slow Food
È sostenibile a 360 gradi, nasce da una viticoltura biologica o biodinamica, “giovane” o, comunque, sempre giovane, emergente senza, però, dimenticare i grandi classici dell’enologia italiana, di denominazioni e vitigni iconici e di varietà tutte da riscoprire, che insieme rappresentano la grande biodiversità italiana, frutto di una nuova generazione di vignaioli, con un lato femminile molto vivace e innovativo, e, in una parola che accomuna tutti questi aspetti, che è davvero unico come il territorio in cui nasce e che rappresenta fuori e dentro al calice. Sono le “mille sfaccettature” del vino “buono, pulito e giusto”, tante quanti i vignaioli e le vignaiole d’Italia e del mondo che aderiscono al suo Manifesto ed alla Slow Wine Coalition, selezionati per raccontare ad appassionati, professionisti e buyer, attraverso oltre 5.000 etichette, cosa significa, oggi, seguire la produzione, dalla vigna alla cantina, con passione e lungimiranza, per esprimere una qualità sempre eccellente alla “Slow Wine Fair” 2025, all’edizione n. 4 a BolognaFiere (23-25 febbraio) con la direzione artistica di Slow Food. Un evento che, per la prima volta in contemporanea con l’edizione n. 36 del Sana, nella nuova veste di “Sana Food”, nuovo concept dedicato alla sana alimentazione fuori casa, sarà un appuntamento di riferimento mondiale per il biologico.
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Cronaca
Gli enologi del futuro in gara
Dalla teoria alla pratica vitivinicola. Sensibilizzare gli studenti di Istituti Tecnici e Professionali Agrari, futuri enologi e agronomi, verso sempre maggiori livelli qualitativi e stimolare una didattica più coinvolgente promuovendo la conoscenza della loro produzione enologica. Sono questi gli obiettivi del “Concorso Enologico Istituti Agrari d’Italia” 2025, all’edizione n. 9 organizzata dal Ministero dell’Agricoltura, con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione ed il Crea. Con i vincitori che saranno sul palco a Vinitaly 2025 (dal 6 al 9 aprile, a Verona).
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Wine & Food
L’export dell’industria alimentare italiana a +9% nei primi 10 mesi 2024
L’export dell’industria alimentare italiana si conferma una delle voci manifatturiere più performanti del Paese, forte di una quota di esportazioni nei primi 10 mesi 2024 pari a 47.411 milioni di euro, con una crescita del +9% sullo stesso periodo 2023, superiore anche al +8,6% già segnato sui 9 mesi e che sorpassa perfino il bilancio consuntivo del 2023, chiusosi al +6,6%. “Dal 2019 al 2024 l’export di settore è cresciuto del +56,3% - spiega il Centro Studi di Federalimentare che ha elaborato e pubblicato i dati - un tasso praticamente doppio rispetto al +28,3% registrato in parallelo dall’export complessivo del Paese. L’incidenza dell’export dell’alimentare all’interno di quello nazionale totale è salita dal 7,8% del 2019 al 9,2% del 2024. Un successo ancora più importante se confrontato con il passo debole del commercio internazionale”. 
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WineNews.tv
L’esperienza del cibo, oltre il gusto: come suono e olfatto influenzano l’atto del mangiare
A WineNews il focus su un tema peculiare e sottovalutato quando si parla di esperienze enogastronomiche, con Riccardo Migliavada ed Elena Mancioppi, ricercatori dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Dal “Sonic Seasoning”, il “condimento sonoro” di un locale o di un cibo, con i suoni che aiutano a ricordare ciò che si mangia, e influiscono sulla percezione dei sapori, al grande impatto dell’olfatto, fondamentale non solo per l’aspetto gustativo di quello che si mangia e si assapora.
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