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N. 2.695 - ore 17:00 - Lunedì 22 Luglio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La “culla” del mito Sassicaia, la Tenuta San Guido della famiglia Incisa della Rocchetta, con un rapporto tra ebitda e fatturato del 56,8%, la Marchesi Antinori, con il 43,3% (ma con un giro d’affari decisamente più grande 36,5 milioni di euro vs 213,6, ndr), e le Cantine Pellegrino, con il 39,2%. Ecco i campioni della redditività secondo la tradizionale analisi della giornalista Anna di Martino sui bilanci 2018 delle più grandi ed importanti realtà del vino italiano. A completare la “top” 11 delle imprese vinicole con un rapporto superiore al 22,5%, Cusumano, Frescobaldi, Santa Margherita, Donnafugata, Castellani, Famiglia Cotarella, Guido Berlucchi e Planeta. |
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105 cantine, con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro, che insieme muovono un giro d’affari di 6,6 miliardi di euro (+6,3% sul 2017, +4,6% all'export, e più 8,6% sul mercato domestico), di cui 3,8 all’export, e che contano tra le proprie fila 12.340 dipendenti. Sono il campione della “classifica” di Anna di Martino, pubblicata oggi sul “CorrierEconomia”, il settimanale economico del “Corriere della Sera”. Al vertice assoluto, per fatturato, si conferma, per distacco, il colosso Cantine Riunite & Civ, con 615,3 milioni di euro, in crescita del 3,5% sul 2017 (di cui 388 in capo al Gruppo Italiano Vini), davanti al Gruppo Caviro con 235 milioni di euro (+6,8%) e alla Fratelli Martini con 213 (+7,4%). Vertici del “club” delle realtà che fatturano oltre 100 milioni di euro, fatto da 21 cantine, con due “new entry” sull’edizione 2018 della classifica. Che vede alla posizione n. 4 la Marchesi Antinori con 213,6 milioni di euro di fatturato, Zonin1821 con 202, Casa Vinicola Botter Carlo con 195, Cavit con 190,5, il Gruppo Mezzacorona con 188,2 milioni di euro, Enoitalia con 181,8, il Gruppo Santa Margherita con 177,4 a completare la “top 10”, e poi ancora Cantina di Soave (141 milioni di euro), La Marca Vini e Spumanti (140,2), Terre Cevico (131,2), Marchesi Frescobaldi (119,5), Collis Veneto (119), Ruffino (110,1), Mondodelvino (108,5), Schenk Italia (102,8), e poi i due nuovi ingressi, il Gruppo Vi.Vo. Cantine (101,9 milioni di euro), e il Gruppo Lunelli, proprietario della realtà leader del Trentodoc, Ferrari, e della griffe del Prosecco, Bisol, con 101,1 milioni di euro di fatturato 2018. Per ettari vitati di proprietà, invece, il primato è di Marchesi Antinori, con 2.834 ettari di proprietà, davanti a Zonin1821, con 1.990, e Marchesi Frescobaldi con 1.370, davanti a Banfi (1.050), Genagricola, la holding agricola del gruppo assicurativo Generali (900 ettari), al gruppo Terra Moretti con (870), a Cusumano (525), Gruppo Santa Margherita (516), Bertani Domains (460), Feudi di San Gregorio (427) e Tasca d’Almerita (413). “Dinamismo tanto delle cooperative, che dei produttori privati che delle realtà più “industriali”, e crescita degli investimenti (Ruffino al top), e nel complesso del campione 450 milioni di euro, +6% sul 2017” sono alcuni dei trend che emergono dalla classifica, spiega a WineNews Anna Di Martino. |
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L’Italia si appresta ad affrontare la seconda ondata di caldo dell’estate, che in vigna, al momento, non sembra destare preoccupazioni, in attesa delle prime previsioni. In Francia, invece, il Ministero dell’Agricoltura ha già piuttosto chiaro il quadro della campagna 2019, che porterà ad una produzione complessiva di 42,8-46,6 milioni di ettolitri, in calo del 6-13% sul 2018, con la raccolta in leggero ritardo sullo scorso anno; sarà la seconda più scarsa degli ultimi 5 anni, e se nel 2017 furono le gelate primaverili il problema maggiore, a ridimensionare la vendemmia questa volta potrebbero essere proprio le ondate di calore estive, che nel Sud del Paese hanno bruciato foglie e grappoli, ma ha anche difeso il vigneto francese dalle malattie della vite come l’oidio (ma non in Alsazia e Champagne). |
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Comunicazione su meno canali social, ma con più qualità, con Instagram in crescita (+71% di follower nel 2018), Facebook ancora fondamentale e Twitter in costante calo, e-commerce proprietario sempre più centrale nelle strategie aziendali, vitigni autoctoni al centro della content strategy, ma anche opportunità ancora tutte da cogliere su user experience dei siti, assistenza clienti via chat e utilizzo di formati come il podcast per raccontare vino e territorio. Ecco l’edizione n. 6 de “Il gusto digitale del vino italiano 2019”, la ricerca della società di comunicazione Omnicom PR Group Italia, che ha analizzato la presenza e le attività online delle prime 25 aziende vinicole italiane per fatturato secondo l’indagine Mediobanca 2019. A guidare la classifica, così, è ancora la griffe del vino toscano Frescobaldi, con 97 punti, seguita sul podio da Mezzacorona (96) e da Masi Agricola (90). Nella top ten troviamo quindi Villa Sandi (84), Mionetto (82), Antinori (78), Banfi (74), Ruffino (72), Farnese Vini (71) e Cavit (70). Tra le new entry, la più alta è quella di Fratelli Gancia, alla posizione n. 16, con 55 punti, quindi Cantine Ermes (45), alla n. 23 e Cantine Ponte di Piave (44) alla n. 24. |
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Si avvicina alla vendemmia 2019 con 44,3 milioni di ettolitri di vino in cantina il Belpaese enoico, 22,6 di vini a Denominazione (Dop), 11,2 a Indicazione Geografica (Igp) e 10,3 milioni di ettolitri di vini comuni. Dato al 15 luglio 2019, secondo l’ultimo bollettino “Cantina Italia” dell’Icqrf, su dati del Registro Telematico. Tra Dop e Igp del Belpaese, il Prosecco Doc, nonostante lo sblocco della riserva vendemmiale, è ancora di gran lunga la denominazione più ricca, con 2,7 milioni di ettolitri. |
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Niente più parmigiana, lasagna o polpette sotto l’ombrellone: la svolta salutistica degli italiani è confermata anche in vacanza, al mare, dove a conquistarsi la preferenza (28%)per il pranzo al sacco è l’insalata di riso, di pollo o di mare. A dirlo un’indagine di Coldiretti e Ixè, che piazza al secondo posto la semplice macedonia, scelta dal 20% degli intervistati, seguita dalla caprese, un must per il 18%. Il pranzo, pittoresco, pesante, ma tradizionale, è scelto solo dal 7% degli intervistati, che restano fedeli alla frittata di verdure o pasta, alle polpette, alla parmigiana e alla lasagna. Questi numeri, confermano, ad ogni modo, come il cibo resti comunque un ingrediente importante della vacanza in Italia, dove circa un terzo della spesa turistica viene proprio destinata alla tavola. |
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Un film che parla del mondo del vino col linguaggio dell’anima, diretto dal nipote Mark Tchelistcheff raccoglie i ricordi di chi ha lavorato con André. E dalla California alla Toscana, il ritratto che emerge di Andrè è di un’umanità commovente. A WineNews ne parlano i protagonisti: Alessia Antinori (Marchesi Antinori), Gelasio Gaetani d’Aragona Lovatelli, Giovanni Geddes da Filicaja (Ornellaia e Masseto), Rob Davis (Jordan Winery), Greg La Follette (Alquimistas Cellars), Joel Aiken (Aiken Wines) e il regista Mark Tchelistcheff. |
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