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N. 4.085 - ore 17:00 - Giovedì 7 Novembre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Il collezionista di Parigi che aveva rivenduto 60 bottiglie di Château Petrus, monumento dell’enologia mondiale, incassando circa 73.000 euro, era sicuramente convinto di aver fatto un buon affare. Peccato che il fisco francese lo abbia multato per una cifra equivalente: 71.240 euro, dovuti alla mancata dichiarazione di tali vendite. Il fisco dunque monitora le vendite non dichiarate di oggetti da collezione, come riportato da Vitisphere. Per il giudice l’imputato “non si è comportato come un semplice collezionista di vini, ma come se avesse esercitato un’attività come commerciante di vino a titolo individuale e a scopo di lucro”. | |
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| | Raccomandazioni personalizzate, note di degustazioni automatizzate, analisi dei trend, previsione della domanda, gestione dell’inventario, contenuti di marketing e comunicazione. Ed ancora, sostenibilità in vigna, sicurezza ed elevamento delle competenze dei lavoratori, innovazione. Sono gli ambiti in cui l’Intelligenza artificiale (Ia) può inserirsi (e in alcune realtà lo ha già fatto massicciamente) nel mondo del vino, perché anche questo settore non è stato di certo immune da questa rivoluzione che sta cambiando il “digital”, il modo di lavorare e anche le competenze degli organici di un’azienda. Alcuni spunti interessanti per il legame tra Intelligenza artificiale e vino, tra grandi possibilità e insidie nascoste, sono emersi a “Wine2Wine”, il business forum by Veronafiere e Vinitaly, a Verona, e che quest’anno ha messo al centro proprio il tema dell’Intelligenza artificiale, in diversi incontri, come quello con Felicity Carter, fondatrice del podcast “Drinks Insider”, direttrice editoriale di Areni Global a Londra e consulente editoriale per una serie di clienti privati, e Justin Noland, vice presidente della digital experience per Treasury Americas del gruppo Treasury Wine Estates. E se è vero che l’Intelligenza artificiale non produce nulla che gli esseri umani non sappiano fare, è la velocità di realizzazione a fare la differenza. Quindi l’Ia può essere una grande comodità, anche per il mondo del vino, tra le aree di applicazione citate ci sono una miglior pianificazione, un più efficace servizio per i clienti, tempi di reazione più rapidi. Sbaglia chi pensa di avere a disposizione uno “strumento magico” perché, principalmente, come ha spiegato Carter, “nessuno è riuscito a comprendere il codice che ci consente di raccomandare un vino alla clientela”. Anche se c’è chi, sull’Intelligenza artificiale, ha iniziato a puntarci da tempo ed è il caso di Treasury Wine Estates, colosso australiano del vino e quarto produttore più grande al mondo. Justin Noland, vice presidente della digital experience per Treasury Americas, del gruppo Treasury Wine Estates, ha sottolineato come l’Intelligenza artificiale e l’automazione svolgano un ruolo importante in tutti gli aspetti del business, dall’e-commerce al marketing, fino a rendere le pratiche viticole più efficienti, sostenibilità compresa. | |
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| | Ci ha lasciato, all’età di 94 anni, Daniel Spoerri, uno dei più grandi artisti contemporanei, pioniere del Nouveau Réalisme e della Eat Art. Di origini romene, Spoerri ha messo il cibo e la tavola al centro di gran parte della sua produzione artistica. É soprattutto nel suo celebre Giardino a Seggiano, in Toscana, che si possono ammirare molti dei suoi quadri-trappola raffiguranti tavole imbandite. “Proprio per la sua personale visione del cibo e della convivialità come elementi culturali - spiegano Alessandro Regoli e Irene Chiari, fondatori WineNews - abbiamo seguito con interesse il suo lavoro, in una vicinanza di vedute culminata in un recente incontro personale, che ci ha colpito e commosso, permettendoci di comprendere l’essenza della sua filosofia artistica e il suo profondo lato umano. La sua scomparsa lascia un enorme vuoto”. | |
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| | | Si chiamerà “Teresina”, in omaggio a sua figlia Teresa, la prima etichetta “ufficiale” di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti: le uve, 25 quintali, arrivano dalle vigne della sua tenuta di Cortona, ma il compito di produrre il vino spetterà a Montevertine, cantina-gioiello nel cuore del Chianti. Il cantante, che si è sempre mostrato orgoglioso sui social intento a vendemmiare, non aveva, però, ancora ufficializzato la sua avventura come produttore. Adesso, grazie anche alla collaborazione con il “food guru” Filippo Polidori, suo amico e consulente (che si è occupato della selezione food & beverage per il tour “Jova Beach Party”) fa sul serio e, attraverso il proprio profilo Instagram, condivide con i followers il progetto, un Sangiovese in purezza che vedrà la luce negli anni a venire. Jovanotti coltiva le sue vigne in Toscana, senza troppi clamori, da oltre 20 anni, come WineNews ha raccontato addirittura nel Duemila, dove produceva finora un rosso da tavola da bere in famiglia e con gli amici. Adesso, invece, firmerà un’etichetta tutta sua, come spiega nel video girato, nei giorni scorsi, a Montevertine, azienda iconica del Chianti Classico, guidata da Martino Manetti. E chissà che non tocchi proprio alla figlia Teresa Cherubini, oggi cartoonist di successo, disegnare l’etichetta del primo vino by Jovanotti. | |
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| | | Un crossover inaspettato: Diabolik e Bruno Barbieri. Diabolik, il “Re del Terrore”, ha incrociato la sua strada con lo chef, giudice di MasterChef e protagonista del format Sky “4 Hotel” Bruno Barbieri in una storia fuori dagli schemi. Intitolato “Le Regole dell’Hotellerie”, l’albo speciale (presentato a Lucca Comics 2024 ) è un progetto firmato dal celebre sceneggiatore Tito Faraci, con i disegni di Giuseppe Camuncoli ed Elia Bonetti, con la collaborazione della Scuola Internazionale di Comics e di Grafiche Stella per lo storico editore Astorina. | |
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| | Né vino, né birra. Le feste di paese in Trentino non potranno contenere le due bevande nei nomi degli eventi. È quanto contenuto in una delle linee guida volute da Romina Parolari, assessore della Comunità delle Valli Giudicarie, per contrastare il consumo di alcol tra i più giovani. Non si tratta di un divieto per quanto riguarda la somministrazione, ma di un invito a non promuovere l’alcol come l’elemento fondante dell’evento, e i motivi del provvedimento non sono neanche da ricercare in seguito a fatti di malamovida o decoro urbano, ma sono più legati a fini salutisti e sociali. Non tutti i Comuni hanno, però, ben accolto la misura: sui 19 che fanno parte della Comunità, alcuni hanno modificato il nome della festa paesana, mentre 7 hanno già fatto sapere che non seguiranno l’invito in quanto “difficilmente applicabile”. | |
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| | | Le riflessioni degli investitori da altri territori o settori che scommettono su Bolgheri: parlano i vertici di aziende come Tenuta Argentiera, Masseto, Poggio al Tesoro, Bell’Aja-San Felice, Orma-Tenuta Setteponti, Grattamacco-ColleMassari, Caccia al Piano-Berlucchi, Tenuta Meraviglia e Le Colonne-Bulgheroni Family Vineyard), Fabio Motta-Agb, Campo alle Comete-Feudi di San Gregorio e Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute. | |
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