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WineNews
N. 3.537 - ore 17:00 - Venerdì 28 Ottobre 2022 - Tiratura: 31.127 enonauti,
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La News
Arriva il vino di Brunello Cucinelli
Brunello Cucinelli, uno degli imprenditori italiani considerato tra i più illuminati e autorevoli, personaggio multiforme e carismatico, diviso tra la lussuosità del suo cashmere di altissima qualità e la costante ispirazione a San Francesco, il santo di Assisi che fece della povertà, per scelta (era figlio di ricchi mercati di tessuti, ndr), uno dei suoi tratti fondanti, è pronto a presentare il suo vino, che nasce a Solomeo, a pochi chilometri da Perugia, dove è iniziata l’avventura imprenditoriale di Cucinelli, con la regia enologica di Riccardo Cotarella. La presentazione sarà a Milano il 9 novembre (ci sarà anche WineNews).
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
Post Covid e guerra, consumi, cibo futuro, prossime sfide e protezione: i mega trend del food
Cosa ci riservano i prossimi anni per l’agroalimentare? I cinque mega trend del food italiano - i cambiamenti del comparto alla luce del post Covid, della guerra in Ucraina e della crisi climatica, le nuove modalità di consumo, le caratteristiche del cibo del futuro, le prossime sfide del settore agroalimentare italiano, l’importanza di difendere e valorizzare il made in Italy - sono stati analizzati nei giorni scorsi a “Food, Wine & Co.”, edizione n. 11, evento dedicato all’eccellenza delle realtà italiane nel settore agroalimentare (nuovo appuntamento il 9/10 febbraio 2023), organizzato dal Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media dell’Università di Roma Tor Vergata, il seminario dal titolo “Food for Future, Future for Food”, nel quadro di “Future Sight”, evento dedicato ai 40 anni dell’Università di Tor Vergata. In generale il settore agroalimentare made in Italy esce vincitore dalla pandemia: nel 2021 vale 538 miliardi di euro, rappresentando ben il 25% del Pil, con l’export che segna il record di 52 miliardi di euro (+21% rispetto al 2020). I maggiori acquirenti sono Germania, Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Questo comparto strategico coinvolge 1,1 milioni di aziende agricole, oltre 330.000 realtà nella ristorazione, 230.000 punti vendita al dettaglio, 70.000 industrie alimentari e 4 milioni di lavoratori. Il primo trend riguarda la situazione post Covid, guerra in Ucraina e crisi climatica: tre fattori per un unico grande problema, la sicurezza del cibo a livello globale. Un altro ambito analizzato è stato quello dei nuovi approcci a tavola. La dieta mediterranea, sempre più apprezzata come stile di vita anche oltreoceano, è stata recentemente riscoperta anche dagli italiani come “Dieta Planeterranea”, su misura per chiunque in tutto il mondo. Si è poi parlato del cibo del futuro: biologico, a chilometro zero e vegan, ma pur sempre sostenibile e tracciabile. Ma il successo dell’agroalimentare nel futuro passa anche da coltivazioni bio, export, investimenti in tecnologia e Distretti Industriali. Infine, si è convenuto che autenticità, protezione e tracciabilità sono le chiavi per valorizzare e tutelare il “brand Italia”, a partire dal contrasto al fenomeno dell’Italian sounding.
Approfondimento su WineNews.it
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Vino, sostenibilità economica a rischio?
La produzione di vino dalla vendemmia 2022, data in netto calo nel pieno di un estate torrida, in tutta la Unione Europea, alla fine, grazie alle piogge agostane e di settembre, ha recuperato ed è addirittura in aumento sul 2021 (+2%), sebbene sotto la media degli ultimi cinque anni. A preoccupare, e molto, il settore, però, è il mercato, vessato dall’aumento dei costi di produzione e di trasporto e dell’inflazione. A ribadirlo il Copa-Cogega, ovvero la rappresentanza delle cooperative di Paesi dell’Unione Europea, il cui gruppo vino è guidato da Luca Rigotti, già al vertice della divisione vino di Confcooperative e della cooperativa trentina Mezzacorona, nel “2022 Annual Copa-Cogeca Wine Harvest Event”, a Bruxelles. “I costi ormai alle stelle stanno mettendo a repentaglio la sostenibilità economica dei viticoltori e delle cantine in tutta l’Unione Europea”.
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Focus
Il vino italiano in California: missione possibile
In California ci sono poco meno di 4.400 aziende di vino. L’81% del vino prodotto in Usa arriva da qui, ossia 2,45 miliardi di litri nel 2021 (dati: Wine Institute). Puntare sulla California, per i produttori di vino italiani, potrebbe, quindi, sembrare un azzardo, un po’ come vendere frigoriferi agli eschimesi. E, invece, il “Golden State”, culla di Hollywood e della Silicon Valley, è forse il più attrezzato, in termini di cultura enoica, per apprezzare e capire la ricchezza e le peculiarità delle produzioni del Belpaese. Anche qui, come hanno raccontato a WineNews (nei prossimi giorni altri video reportage dagli Usa, ndr) i protagonisti del trade, della ristorazione e della comunicazione del vino in California, incontrati a Los Angeles nella terza ed ultima tappa Usa “Simply Italian Great Wines” by Iem (Marina Nedic & Giancarlo Voglino), è la ristorazione italiana a giocare un ruolo fondamentale, sin dagli anni Sessanta del Novecento. Il vino, per qualche decennio, si limitava a Chianti e Pinot Grigio. Si dovranno aspettare gli anni Novanta per una vera e propria rivoluzione nel bicchiere, arrivata sull’onda del Rinascimento qualitativo firmato, tra i vigneti italiani, da Giacomo Tachis. Poi sono arrivate eccellenze come il Brunello di Montalcino e il Barolo, che hanno aperto la strada a tanti altri territori (continua in approfondimento).
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Cronaca
L’Ucraina torna a far parte dell’Oiv
Un ritorno importante, anche dal punto di vista simbolico: dal 30 ottobre, l’Ucraina tornerà a far parte dell’Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, guidata da Luigi Moio, portando così a 49 il numero totale degli Stati membri. L’Ucraina ha una superficie vitata di 41.800 ettari, che la rende il Paese n. 31 al mondo per estensione del vigneto, e nel 2021 ha prodotto 660.000 ettolitri di vino (nella foto I vigneti di Villa Tinta Winery, nella zona di Odessa).
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Wine & Food
Ue, salvi i fondi per la promozione di vino e carni rosse
Un grande sospiro di sollievo, per ora, per i produttori di vino e di carni rosse italiani, che sono salvi almeno sul fronte dei fondi promozione, dopo la votazione del Comitato degli Stati Membri sul Programma di Lavoro Annuale per la promozione dei prodotti agroalimentari, avvenuta oggi a Bruxelles. “Il tentativo maldestro della Commissione di revisionare in modo surrettizio i criteri di valutazione contenuti nel Programma di lavoro annuale della politica di promozione agricola per l’annualità 2023 è stato respinto. Con una maggioranza schiacciante, che ha registrato il voto contrario di Italia, Francia e Spagna, è stata respinta una proposta estremamente pericolosa che avrebbe di fatto penalizzato i progetti di promozione per carni, salumi e vino”, ha detto il presidente Alleanza Cooperative Agroalimentari. 
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WineNews.tv
Oggi, nel mondo, è lo ChampagneDay. Anche in Italia, quinto mercato per le bollicine francesi
Tra curiosità, aneddoti e novità (e con Signorvino che celebra lo Champagne e annuncia l'apertura a Parigi, in Francia, nel 2023), la crescita dello Champagne nel Belpaese nella case history Krug (che ha lanciato il progetto “Krug for Music” con il maestro giapponese e premio Oscar Ryuichi Sakamoto, raccontata da Francesca Terragni di Moët Hennessy Italia (Lvmh).
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