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N. 3.469 - ore 17:00 - Lunedì 25 Luglio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Per il secondo anno consecutivo, di fronte all’incertezza economica e alla concorrenza di ready-to-drink, tequila e whisky, i volumi di vino consumati negli Stati Uniti sono destinati a diminuire ancora, come emerge dall’edizione 2022 del “The U.S. Wine Market: Shanken’s Impact Databank Review & Forecast”, che prevede un calo pari al -0,9%, oltre ad una ulteriore diminuzione dei consumi - ad una media dello 0,6% annuo - fino al 2025. Nonostante un calo a volume dello 0,6% nel 2021, i fatturati del settore vino sono comunque cresciuti del 2,4%, con i vini della fascia premium (sopra i 15 dollari a bottiglia) che hanno registrato una crescita del giro d’affari del 12%. |
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Secondo i dati delle dogane di diversi Paesi, analizzati dall’Observatorio Español del Mercado del Vino (Oemv), le esportazioni mondiali di vino, nel periodo marzo 2021-marzo 2022, sono cresciute a ritmi importanti, più in termini di valori (+17,8%) che di volumi (+4,8%), a 109 milioni di ettolitri per 35,5 miliardi di euro, per un prezzo medio di 3,23 euro al litro. Il mese di marzo, ossia il 14esimo mese consecutivo di crescita, segna una frenata nei volumi commercializzati, in linea con il contesto internazionale, che deve fare i conti con il clima di incertezza generato dall’invasione russa all’Ucraina, dalla crisi dei trasporti marittimi e ovviamente dall’inflazione, spinta in primo luogo dai prezzi di energia e carburanti. Inflazione che riguarda anche il prezzo medio del vino, con incrementi del 20% sia a febbraio che a marzo 2022, raggiungendo i 3,55 euro al litro. La somma di Italia, Francia e Spagna rappresenta il 54% dei volumi e il 61% del valore di vino esportato a livello mondiale tra marzo 2021 e marzo 2022. L’Italia è il Paese cresciuto maggiormente a volume (+10,3%), tanto da superare la Spagna come primo esportatore di vino al mondo, con 22,45 milioni di ettolitri, con la Spagna (+4,9%), segue con 22,44 milioni di ettolitri. La Francia guadagna un 7,5%, e tocca i 14,7 milioni di ettolitri. A valore il primato della Francia resta ineguagliabile: 11,6 miliardi di euro di spedizioni (+30%), e un prezzo medio delle proprie produzioni spedite nel mondo di 7,89 euro al litro. Segue l’Italia, con 7,37 miliardi di euro (+17,5%), per un prezzo medio di 3,29 euro al litro, quindi la Spagna, a quota 2,9 miliardi di euro (+7,2%), per 1,29 euro al litro, che ne fanno il vino esportato al prezzo medio più basso in assoluto. Quindi il Cile (1,6 miliardi di euro, +6,5%), l’Australia, che paga lo scotto dell’azzeramento delle importazioni cinesi, dopo i dazi superiori al 100% sul vino australiano imposti da Pechino a novembre 2020 (1,37 miliardi di euro, -20,2%), Usa (1,3 miliardi di euro, +14,7%), Nuova Zelanda (1,14 miliardi di euro, +2,4%), Germania, che supera per la prima volta il miliardo di euro (+10,6%), Portogallo (931 milioni di euro, +5,9%), Argentina (705 milioni di euro, +8%) e Sudafrica (657, +22,3%). |
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A marzo 2021 bastò una manovra sbagliata di una nave per bloccare per una settimana il Canale di Suez. In quei pochi giorni il commercio marittimo andò in tilt, accumulando ritardi di settimane e portando ad una corsa al container che presto fece correre i prezzi di qualsiasi cosa. Fu, senza che ce ne accorgessimo, l’inizio di quella spirale inflattiva, fatta deflagrare dalla guerra in Ucraina, che ha poi coinvolto carburanti, energia e materie prime. Oggi, i porti cinesi non sono ancora tornati ai regimi pre Covid, e per il 2023 c’è un’altra grana all’orizzonte: il trasporto navale dovrà attivarsi per tagliare le emissioni, come previsto dalla International Maritime Organisation, ma le flotte più vecchie come unica soluzione economicamente sostenibile hanno quella di rallentare la velocità di crociera del 10% per arrivare ad un taglio medio delle emissioni del 30% ... |
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Il vino di Sicilia e d’Italia salutano uno dei suoi padri nobili: si è spento, in queste ore, ad 82 anni, il conte Lucio Tasca d’Almerita, che ha dato un impulso enorme allo sviluppo della cantina di famiglia Tasca d’Almerita, portata ai massimi livelli dai figli Alberto e Giuseppe Tasca che la guidano tutt’oggi (con cinque tenute, Regaleali, Capofaro Malvasia & Resort, Tascante, Mozia e Sallier de La Tour), e che, insieme a Diego Planeta e Antonio Rallo è stato uno dei grandi artefici del rinascimento del vino di Sicilia. E, con i quali, nel 1998, ha dato vita ad Assovini Sicilia, progetto all’epoca innovativo e lungimirante. Lucio Tasca d’Almerita fu tra i primi in Sicilia a sperimentare le varietà internazionali, aprendo poi una strada seguita da molti. “Oggi è un giorno di lutto - commenta il direttore, Alessandro Regoli - non solo per il vino di Sicilia, ma per tutto il vino italiano, che perde uno dei suoi pionieri, animato da una passione viscerale per la sua Sicilia. Mi piace pensare che, in questo momento di dolore, in cui WineNews si stringe intorno ad Alberto, Giuseppe ed a tutta la famiglia Tasca, si è ricomposto in cielo il triumvirato formato da Lucio Tasca d’Almerita, Giacomo Rallo e Diego Planeta, che, insieme, hanno consentito alla Sicilia del vino di fare un cambio di passo profondo in termini di visione, qualità del vino, immagine e mercato”. |
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Dopo i quattro oli extravergini del “bonus food” scelti, nella missione Minerva, dall’astronauta Samantha Cristoforetti, hanno raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale anche i campioni di olio extravergine di oliva protagonisti dell’accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e il Crea, con Coldiretti e Unaprol. Il progetto si propone di studiare, attraverso un esperimento originale e inedito, gli effetti della permanenza nello spazio sulle caratteristiche chimico-fisiche, sensoriali e nutrizionali dell’olio extravergine. |
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Il fuoco ha devastato tra 500 e 700 ettari tra campi e boschi bruciati, diverse persone sono state evacuate, le linee telefoniche interrotte, mezzi e strutture danneggiate. Ma l’incendio boschivo, di dimensioni spaventose, che ha interessato la Maremma, e precisamente Cinigiano, a poca distanza dai vigneti dove nasce il Montecucco (e ad una manciata di chilometri da Montalcino), non solo, per fortuna, non ha causato vittime, ma ha anche risparmiamo vigne e cantine di un territorio di rara e incontaminata bellezza. “Le colture del nostro settore - spiega Giovan Battista Basile, presidente del Consorzio di tutela dei vini di Montecucco - non hanno avuto problemi. Ma siamo preoccupati perché per il territorio quello che è successo è un problema. Bisogna fare qualcosa: l’andamento climatico e la siccità sono sempre peggiori”. |
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Ad ascoltarla, sembra la trama di un film. E in effetti, a portare tra le colline delle Langhe Miroslav Lekes, imprenditore farmaceutico ceco con una passione smodata per il vino, è stato proprio un film: “Under the Tuscan Sun”. Il sole, alla fine, è diventato quello del Piemonte, dove ha deciso di investire nel 2011, cercando su Yahoo... Rèva, a Monforte d’Alba, nasce così. Oggi conta 35 ettari, di cui 23 vitati (in cru come Cannubi, Lazzarito e Ravera). A WineNews l’imprenditore Miroslav Lekes, l’amministratore Daniele Scaglia e gli chef Francesco Marchese (Fre) e Martino Ruggieri (Pavillon Ledoyene). |
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