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N. 3.963 - ore 17:00 - Venerdì 17 Maggio 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | La famiglia Della Gherardesca vanta dodici secoli di presenza importantissima sul territorio di Bolgheri, reso luogo di grande agricoltura prima e di grande vino, da altri, ma su molte delle terre di proprietà dei Della Gherardesca. Una storia, la loro, intrecciata con quella di grandi storiche famiglie del vino, ma mai finita in bottiglia e in etichetta. Fino ad oggi almeno, perché ora, grazie alla collaborazione tra Prosit Group, guidato da Sergio Dagnino, ed il Conte Gaddo della Gherardesca, si apre questo nuovo capitolo di storia enoica, tra Bolgheri e Montalcino (il racconto in approfondimento). | |
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| | Dall’alluvione alla rinascita: la vendemmia 2023, l’annus horribilis della Romagna, è, infine, arrivata nei bicchieri di “Vini ad Arte” 2024, l’Anteprima che il Consorzio Vini di Romagna dedica ogni anno all’Albana e al Sangiovese, come da tradizione, a Faenza, nei giorni scorsi. E se le premesse erano catastrofiche per via dell’alluvione, che ha coperto di fango una parte importante della Regione proprio un anno fa, e delle sue conseguenze (frane che hanno distrutto vigneti o impedito il loro raggiungimento, impianti sott’acqua anche per settimane) aggiunte alla grandine, la tromba d’aria e la pressione di patogeni che gli ostacoli di acqua e terra hanno reso difficile da combattere tempestivamente, dall’altra i risultati sono tutt’altro che catastrofici. La produzione è risultata certamente in calo, ma, in numero contenuto, anche rispetto alla media nazionale. Inoltre la vite ha dimostrato resilienza sorprendente anche in casi così estremi e ha prodotto grappoli sani e strutturalmente ben equipaggiati. Nel bicchiere sia l’Albana che il Sangiovese (in approfondimento tutti i dati sui diversi vitigni, ed i nostri migliori assaggi WineNews) si sono rivelati di qualità buona, addirittura più convincenti delle annate precedenti, ma per la maggior parte dei Sangiovese bisogna aspettare almeno l’autunno per conoscere il risultato per i vini da Sottozona, sui quali la denominazione ha investito molto, e due anni almeno per le Riserve. Due tipologie, queste, peculiari. Una stima recente del Consorzio (basata sulle analisi dei prezzi dell’Enoteca Regionale e di diversi siti e-commerce) ha valutato come i Romagna Sangiovese Sottozona spuntino prezzi maggiori di 2,5-3,5 euro sul Romagna Sangiovese Superiore, e di come lo stesso accada dai 3,5 ai 5 euro per le Riserve. Le aziende che rivendicano le Sottozone, inoltre, sono aumentate (25 produttori in più negli ultimi 4 anni) e oggi arrivano a superare le 80 unità. Dati che confermano come sia stato positivo il percorso intrapreso nel riconoscere le Sottozone di Imola, Serra, Brisighella, Marzena e Oriolo nel faentino, di Modigliana, Castrocaro, Predappio, Mendola e Bertinoro nel forlivese, di Mercato Saraceno, Cesena e Longiano nel cesenate e di Verrucchio, Coriano e San Clemente nel riminese. | |
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| | Una superficie che conta 95.760 ettari vitati in tutta l’isola, il secondo “vigneto d’Italia” e il primo biologico, un export esploso con i vini che raggiungono oltre 100 Paesi. La viticoltura in Sicilia, protagonista di un vero e proprio “Rinascimento”, è qualcosa di grande, ma tutta l’agricoltura, in generale, è un motore economico fondamentale. Ma c’è bisogno di acqua: la Sicilia è alle prese con una situazione complessa dal punto di vista idrico. WineNews ha appreso, da più fonti qualificate, che la Regione Siciliana ha 29 bacini idrici, ma di questi sono soltanto 5 quelli utilizzati. Un problema ben noto, tanto che sembra inappropriato parlare di “emergenza”, ma piuttosto di “incoscienza”. Le complicazioni riguardano le interconnessioni con le dighe, la perdita di acqua che non viene raccolta, e non solo (in approfondimento). | |
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| | | La Vernaccia di San Gimignano, “regina bianca” in un territorio di “grandi rossi”, qual è la Toscana, non è rimasta esente dal forte impatto del climate change, ormai sempre più acclarato, anche nei vigneti che dimorano sotto le celeberrime torri medievali che rendono la “New York del Medioevo” una delle mete più visitate in assoluto da turisti ed enoturisti. La superficie di San Gimignano destinata alla produzione della Vernaccia è di 768 ettari, con un potenziale produttivo pari a 6.912.000 chili di uva, che in termini di vino equivale a 4.838.400 litri (dati: Consorzio Vernaccia di San Gimignano). La riduzione delle rese, in aumento anche in questo areale nell’ultimo decennio, in parte dovuta al miglioramento della qualità della Vernaccia, ma anche, e soprattutto, indotta dal cambiamento climatico in atto e dai suoi fenomeni estremi, ha fatto registrare, nella siccitosa vendemmia 2022, una produzione di 3,6 milioni di litri di vino, scesi a 2,2 (-37%) nel 2023, tra peronospora, troppa pioggia tra aprile e giugno, e poi grande caldo. Tuttavia, la denominazione ha saputo difendersi più che bene sul piano qualitativo, proponendo Vernaccia 2023 e Vernaccia Selezione/Riserva 2022 dal buon livello qualitativo diffuso, con qualche vino decisamente molto interessante (in approfondimento i nostri migliori assaggi). | |
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| | | Legare la qualità del cibo italiano più tipico al grande palcoscenico dello sport internazionale, per portare il messaggio dell’eccellenza e della salubrità dei prodotti alimentari e vitivinicoli Dop e Igp, e rafforzare ancora una volta la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Unesco, all’interno di un evento sportivo come gli Internazionali di Tennis d’Italia (domenica la finale, ndr) al Foro Italico a Roma, con il proposito di rimarcare la sinergia che c’è tra sport e buona alimentazione. Lo ha proposto, ieri sera, il Ministero dell’Agricoltura, con “Divina Immersiva Eccellenza”.
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| | Da “Regina Ribelle - Vernaccia di San Gimignano Wine Fest” nella “New York del Medioevo”, il Festival del Consorzio della Vernaccia (18-19 maggio), ad “Amarone in Capitale” a Roma, il walk around tasting più glamour del Consorzio Vini Valpolicella all’Hotel Hassler di Trinità dei Monti (19 maggio), da “Best Wine Stars” al Palazzo del Ghiaccio a Milano, con le migliori realtà del panorama wine, spirits & food (18-20 maggio), a “Il Barolo a Teatro” con la Strada del Barolo e Grandi Vini di Langa al Teatro Regio di Torino (21 maggio), da “Soave Divino Aperitivo” a Verona, format pop del Consorzio nei ristoranti dell’Associazione Hostaria Verona (23 maggio), a “Wine&Thecity” a Napoli (20-25 maggio), rassegna diffusa che unisce cultura ed enogastronomia tra siti museali e spazi privati, giardini storici e atelier. Ecco alcuni degli eventi dell’agenda WineNews. | |
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| | | A WineNews le riflessioni di Claudio Biondi, confermato alla presidenza del Consorzio Tutela Lambrusco, il vino più “pop” d’Italia, il più venduto nella gdo italiana, e che vede il 60% della sua produzione, 35 milioni di bottiglie tra le 6 Doc (Grasparossa di Castelvetro, Sorbara, Salamino di Santa Croce, Modena, Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa) e 100 di Lambrusco Emilia Igt consumate in tutto il mondo.
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