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N. 2.805 - ore 17:00 - Venerdì 27 Dicembre 2019 - Tiratura: 31.103 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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“Adoro celebrare la tradizione per il Cenone di Capodanno: suggerisco uno dei nuovi piatti della Gucci Osteria: Guancia a Guancia, con castagne e carne di Chianina, tipicamente toscana e tra le più antiche al mondo. E, per non dimenticare lo spreco, un problema che sta a cuore sia a me che a Bottura e che tentiamo di risolvere grazie a Food for Soul, raccomando Pollock, un vortice di colori creato dagli scarti di verdure e un incoraggiamento al riuso di tutti gli ingredienti”. Ecco i piatti che ha scelto per WineNews Karime Lopez, la chef messicana della Gucci Osteria da Massimo Bottura a Firenze, new entry tra le Stelle Michelin del 2020. |
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Primo tra i primi, gli Agnoli con Reale di Chianina in brodo di Gallina, il piatto delle feste per eccellenza, legato, nella tradizione culinaria mantovana, alla maestria delle padrone di casa, e che è anche il piatto “del cuore” di una chef che di quella maestria è tra gli esempi più luminosi nell’alta cucina italiana, capace di rinnovare tradizioni tanto autentiche senza scalfirne il valore e, anzi, contribuendo a farlo conoscere e diffonderlo anche tra i palati gourmet. A seguire, sempre nel segno della tradizione più autentica e tutta italiana, un classico di fine anno: il Cotechino con le lenticchie, interpretato con rispetto estremo di ingredienti e sapori, ma anche del suo valore nutrizionale e ben augurale. Per cominciare con stile, ecco i piatti per l’attesissimo Cenone di Capodanno che ha scelto per WineNews la chef Nadia Santini, indiscussa “signora” della cucina italiana, ai fornelli con il figlio Giovanni, tra le più importanti firme della nostra cucina, del Dal Pescatore, il ristorante di famiglia a Canneto sull’Oglio, un tempo osteria oggi tempio per i gourmet del mondo, condotto da una vera e propria dinastia dell’alta ristorazione e nel solco del rispetto delle sue tradizioni fuori e dentro la cucina che ne decretano il successo, con il marito Antonio Santini, “padre” e maestro del servizio di Sala italiano assieme al figlio sommelier Alberto, e la nuora Valentina. Un caposaldo dell’alta ristorazione italiana, senza mezzi termini e con tanta umiltà, tre Stelle Michelin da oltre 20 anni e attraverso le generazioni con lo sguardo sempre al futuro, e dal quale la famiglia Santini suggerisce di portare sulla tavola di fine anno un classico che ha fatto la storia del ristorante e della sua “anima” ai fornelli: la Lepre alla Royale con purè di Castagne e Tartufo Bianco. Piatti che, sottolineano, prepareranno anche per i loro ospiti, e che “saranno legati alla cultura gastronomica mantovana, altri ai classici di Capodanno, prestando attenzione all’equilibrio gustativo e nutrizionale del menù”, tratto inconfondibile della cucina della Miglior chef al mondo per la The World’s 50 Best Restaurants (2013), prima donna italiana, nel lontano 1996, a portare al suo ristorante tre stelle Michelin. Nell’augurio della famiglia, che facciamo nostro, che il 2020 sia un anno “buono” e felice. |
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Zachy’s ha aperto la strada, invitando i propri clienti a fare pressione direttamente sui rappresentanti di Washington per impedire che la minaccia di Trump di imporre una tariffa del 100% su tutti i vini europei prenda forma, e adesso anche un’altra importante casa d’aste, la britannica Sotheby’s, che nel 2019 ha chiuso il bilancio del settore vini a quota 118 milioni di dollari (+20% sul 2018), si schiera ufficialmente, unendosi alla petizione del concorrente d’Oltreoceano. Del resto, sulla piazza di New York Sotheby’s ha fatturato 30,7 milioni di dollari e, come si legge nella comunicazione che ha inviato a media e clienti, “Take Action Against Impending Tariffs”, se i dazi, del 100%, su tutti i vini importati dall’Unione Europea, dovessero arrivare davvero, i prezzi, sia per i retailer che per i wine lover, aumenterebbero in maniera drammatica. |
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Come ogni anno, saranno tanti gli italiani che scelgono di aspettare il nuovo anno fuori dalle mura domestiche: 5,6 milioni, divisi in 78.000 ristoranti aperti per la notte di San Silvestro, in diminuzione sul 2018 (-1,3%), come rivelano i dati Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi. C’è ottimismo tra gli operatori che, in ben 3 casi su 4, ritengono abbastanza probabile il tutto esaurito nel proprio locale. Nello specifico, il 37,8% è assolutamente convinto che ci sarà il pienone, il 37,8% lo ritiene assai probabile e solo il 24,4% si dichiara scettico. Per quanto riguarda la tipologia di offerta, 8 ristoranti su 10 si concentrano sul cenone, gli altri su cenone e a seguire il veglione di mezzanotte, con la spesa media che per il primo caso sarà di 80 euro, che salgono a 105 per il secondo, per un giro di affari complessivo che ammonterà a 445 milioni di euro. Inoltre, per la fine dell’anno si registra una grande attenzione da parte dei ristoratori verso i prodotti made in Italy: su un totale di 1,6 milioni di bottiglie stappate, lo spumante italiano avrà l’esclusiva nel 64% dei locali, in 1 ristorante su 4 si potrà scegliere se festeggiare con bollicine nostrane o Champagne, e solo in poco più del 10% dei locali l’offerta si limiterà alle bollicine francesi. |
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Il regalo enogastronomico, a detta di molte indagini e ricerche, è uno dei più gettonati, con bottiglie di vino, spumante, dolci, formaggi e salumi che ogni anno vengono scelti come doni per le festività di Natale. Ma è anche il più “riciclato”. A dirlo una ricerca del Centro Studi di Confcooperative, secondo cui il “regifting” in Italia vale oltre 3,3 miliardi di euro, e vede come prime “vittima” proprio i genere alimentari per il 45% (vini, spumanti e dolci, su tutti, e tra questi, in primis, panettoni, pandori e torroni), ancor più di abbigliamento, cosmesi e libri. |
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Panettone e vino rosso: il Natale ha i suoi simboli, uno a tavola ed uno nel bicchiere, scelti dai fan di WineNews che hanno risposto a centinaia ai due sondaggi “natalizi” lanciati nei giorni scorsi su Facebook, dove i “like” sono ormai tantissimi (quasi 50.000...) e le interazioni sempre più fitte. La community social ha festeggiato stappando principalmente vini rossi (48%), con il bianco al 29%, le bollicine solo al 19%, ed i rosati al 3,5%. Una istantanea che fotografa una realtà tutto sommato tradizionale, in un Paese da sempre “rossista”, anche a Natale, con il re della tavola che, come detto, è il panettone, votato in modo quasi plebiscitario (64%) come “piatto simbolo” natalizio dei wine lovers, seguito a distanza dai tortellini (17,4%), di un soffio davanti alla pasta al forno (17,3%), mentre il cappone si ferma appena all'1,1%. |
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L’importatore Matt Irwin: “i wine lover australiani sono educati al vino, che è sulle tavola da decenni, ma l’orizzonte è ben più ampio, ed il legame con l’Italia ormai storico, specie in termini enogastronomici: coltiviamo le varietà autoctone del Belpaese, e spendiamo cifre importanti per le produzioni top”. Il ristoratore Nino Zoccali (Il Pendolino): “la cultura del bere in Australia è forte e la spesa media al ristorante è alta, tra i vini più popolari il Pinot Grigio tra i bianchi, il Sangiovese, i vini della Valpolicella e quelli del Sud Italia tra i rossi”. |
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