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N. 4.197 - ore 17:00 - Giovedì 10 Aprile 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | I dazi Usa sono congelati al 10%, per i prossimi 90 giorni, per i Paesi che hanno cercato la trattativa, Ue compresa, dopo l’annuncio delle misure di Trump, ad accezione della Cina, che si vedrà imporre dazi del 125%. Così ha deciso ieri il presidente Usa, con un annuncio che ha fatto subito impennare le Borse mondiali, dopo i crolli dei giorni scorsi, e che ovviamente piace a tutte le organizzazioni dell’agroalimentare del vino made in Italy, da Federvini ad Unione Italiana Vini-Uiv, e non solo. Di contro, anche l’Ue, spiega la Commissione Europea, sospenderà l’entrata in vigore dei controdazi prevista per metà aprile, per aprire le trattative ... | |
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| | Con meno clienti nei negozi, e quindi meno consumi, nella moda, come nel vino, diventa sempre più importante investire nella “Customer Relationship Management”, ovvero “gestione delle relazioni con i clienti”, che vuol dire educarli, fidelizzarli, dar loro qualcosa di più del semplice prodotto tout court, informarli, raccontare l’artigianalità che c’è dietro, per alzare lo “scontrino medio” e tenerseli stretti. Con una visione sul vino come settore in cui investire ancora, perché economicamente c’è spazio per crescere, anche in un momento di crisi che non vuol dire, peraltro, crisi di tutte le aziende (in una fase in cui la forza del brand emerge sempre più come fattore chiave). Con i vini no alcol non troppo apprezzati, se non apertamente rifiutati anche solo come idea, mentre qualche apertura in più c’è sui low alcol. E con i dazi visti come una delle tante tempeste che ogni impresa, nella sua vita, affronta, e che deve superare per guardare avanti. Ecco gli spunti, in estrema sintesi, emersi nelle interviste WineNews (in approfondimento), con due dei più grandi imprenditori italiani del mondo della moda, alla guida di gruppi dal giro d’affari multimiliardario, che hanno investito anche nel vino, ovvero Renzo Rosso, patron di Diesel, che, da Vicenza, ha reso il jeans made in Italy un’icona universale, e che fa parte di Only The Brave Group, la holding della moda e del lusso di cui è fondatore, e profondamente legato al suo territorio, le colline di Marostica, in Veneto, dove sorge anche Diesel Farm, la “sartoria del vino”, grande passione di uno dei primi vip-vigneron italiani, e che fa parte di Brave Wine, la holding dedicata al vino, con capitali anche in Benanti sull’Etna e nella griffe del Barolo Josetta Saffirio, e Sandro Veronesi, patron del Gruppo Oniverse, ex Calzedonia, di cui fa parte anche la catena di enoteche Signorvino. E che, in un percorso a ritroso, dallo scaffale alla vigna, è anche produttore di vino con Oniwines, le cantine La Giuva in Valpolicella, Tenimenti Leone nei Castelli Romani, Podere Guardia Grande ad Alghero, e di Villa Bucci, “perla” del Verdicchio delle Marche, ultima acquisizione della famiglia Veronesi, ed in attesa di aprire anche una cantina nel Trentodoc (e di fare altre acquisizioni, se ci saranno le condizioni). | |
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| | La nuova generazione di viticoltori ha una visione imprenditoriale che valorizza la biodiversità e il territorio, riscopre antiche varietà di vite, rafforza il rapporto con i consumatori con i mercati contadini e la vendita diretta, e mantiene vive le tradizioni locali. Una scelta frutto anche della crescente consapevolezza del ruolo dell’agricoltura nella sicurezza alimentare. Sono oltre 5.500 i giovani agricoltori italiani che hanno investito nel vigneto Italia, tanto che il settore vitivinicolo è ai primi posti nelle scelte imprenditoriali degli under 35. A dirlo, un’analisi del Centro Studi Divulga per Coldiretti sulla Generazione Z. Che ha anche una forte propensione all’internazionalizzazione: quasi un terzo delle cantine guidate da under 35 esporta i propri vini all’estero, una percentuale più alta della media del settore, che si attesta a un quinto. | |
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| | | Un brindisi in puro Italian style con le bollicine del Trendoc Ferrari Riserva Lunelli 2016, una delle griffe più prestigiose della spumantistica del Belpaese; poi l’Etna Bianco “Sul Vulcano” Donnafugata, cantina-simbolo della viticoltura siciliana; a seguire il Biancolella d’Ischia “Vigna del Lume” Cantine Mazzella, che nasce in un vigneto a picco sul mare; e per concludere il Moscato Rosa “Pasithea Rosa” di Cantina Girlan, gioiello da dessert prodotto in Oltradige: sono questi i vini serviti al Re Carlo e alla Regina Camilla ieri sera, in occasione della cena di gala al Quirinale ospitata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Vedere le nostre bottiglie protagoniste di un’entrata ufficiale, portate dal personale di servizio con la divisa rossa delle grandi occasioni, per poi essere versate nei calici per un brindisi così importante, che suggella i rapporti e l’amicizia tra due Paesi, ci ha riempito di emozione - racconta a WineNews Camilla Lunelli, presente all’evento con la sua famiglia - anche se siamo di casa al Quirinale dai tempi di Pertini è stato emozionante essere qui e conoscere Re Carlo III, con cui abbiamo avuto una piacevole conversazione”. Per l’occasione la famiglia Lunelli ha omaggiato Re Carlo con la bottiglia di Giulio Ferrari Collezione 2004 numero 2023, in onore dell’anno della sua incoronazione.
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| | | Non c’è vittoria sportiva che non si celebri con un brindisi e anche in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, la cui cerimonia di chiusura si terrà a Verona, tanti sono stati gli sportivi che hanno animato il Vinitaly. Da Alberto Tomba e Deborah Compagnoni ai giocatori dell’Hellas e del volley, da Federica Pellegrini e Sara Simeoni agli ex calciatori diventati produttori. Astoria Wines e Asti Docg brindano al Giro d’Italia e ai Bnl di tennis, Ferrari Trento per Fabio Capello. Con visita del Ministro Abodi. | |
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| | Il nuovo reato di “Frode alimentare” che amplia il novero delle condotte ingannevoli punibili, comprendendo tutti i soggetti coinvolti nella filiera, e sanzionando le azioni che determinano un pregiudizio per il consumatore in termini di provenienza, qualità o quantità dei prodotti; il reato di “Commercio di alimenti con segni mendaci” per contrastare le pratiche ingannevoli sull’etichettatura e sulle indicazioni sui prodotti; e il reato di “Agropirateria” che colpisce chi, con più operazioni e con modalità organizzate e continuative, commette frodi ai danni degli acquirenti di prodotti alimentari. Sono le principali novità del Ddl agroalimentare per contrastare le frodi nel settore, con una “tolleranza zero” ha detto il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. E che “apre la strada all’attuazione della cosiddetta Legge Caselli”, ha ricordato Coldiretti. | |
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| | | Dall’Emilia Romagna, con Massimo Bottura e il Parmigiano Reggiano, al Prosecco Doc, con Carlo Cracco, passando per tante altre denominazioni, regioni e cantine che hanno puntato anche sul cibo per raccontare il vino e le loro eccellenze, e per accogliere buyer, media ed appassionati cercando di tornare su una chiave narrativa che vede il vino non come solista, ma come co-protagonista, insieme al cibo (e non solo), del racconto dei territori e della convivialità: tratti distintivi del vero made in Italy. | |
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