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WineNews
N. 3.320 - ore 17:00 - Martedì 28 Dicembre 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti,
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La News
Sostenibilità, investimenti miliardari
Un miliardo di dollari, o per la precisione 1,4 miliardi di dollari australiani: è l’investimento monstre che il colosso Treasury Wine Estate ha messo in campo sul fronte della sostenibilità, per raggiungere obiettivi ambiziosi, come energia elettrica 100% da fonti rinnovabili entro il 2024 ed emissioni nette zero nel 2030. Per raggiungerli, l’azienda australiana, tra le più importanti al mondo, ha annunciato la trasformazione di 1,4 miliardi di dollari australiani di prestiti finanziari in “Sustainability Linked Loans”, ovvero strumenti di finanziamento legati al raggiungimento di specifici biettivi di sostenibilità.
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Primo Piano
Grandi classici italiani e territorialità, l’eccezione Champagne: i trend delle feste in enoteca
I grandi classici italiani, che non tradiscono mai tanto che si scelgano per berli a tavola con amici e parenti che per regalarli, con un ovvio influsso della “territorialità” rispetto al luogo di acquisto (soprattutto al Sud e nelle Isole), con i più gettonati che sono Barolo, Brunello di Montalcino, Amarone della Valpolicella e Bolgheri, ma anche tante bollicine italiane, soprattutto Metodo Classico, Franciacorta e Trentodoc in testa, con “escursioni” in Alta Langa, senza dimenticare il Prosecco, soprattutto nella versione Conegliano Valdobbiadene Docg, ma anche un ritorno forte dello Champagne, soprattutto nelle città per brindare a queste festività ancora intralciante dalla pandemia, che non impedisce, però, di sognare e di donarsi un attimo di leggerezza e di felicità almeno nel calice. Sono queste le denominazioni più gettonate nelle festività di fine anno secondo il sentiment raccolto da WineNews tra alcune delle enoteche più prestigiose di tutta Italia (premiate con i “Tre Cavatappi” dalla guida “Enoteche d’Italia 2021” del Gambero Rosso” (la Casa del Barolo di Torino, l’Antica Bottega del Vino di Verona, delle Famiglie Storiche, l’Enoteca La Fortezza di Montalcino, e ancora Ferrowine di Castelfranco Veneto, Enoclub di Milano, Trimani di Roma, Vignoli a Firenze, Continisio a Napoli, Vinarius De Pasquale a Bari e Antica Enoteca Cagliaritana a Cagliari). In generale, segnalano gli enotecari, c’è stata una ripresa importante soprattutto da parte della clientela privata, mentre la regalistica aziendale è ancora sottotono sul 2019 pre-pandemia. Trend confermati, a WineNews, anche da Andrea Terraneo, alla guida dell’Enoteca La Barrique di Cantù e presidente Vinarius, l’associazione che riunisce oltre 100 enoteche del Belpaese, che traccia un quadro tutto sommato positivo: “ le cose stanno andando bene, non ci possiamo lamentare, si stanno realizzando le buone aspettative che avevamo per la fine dell’anno, anche se i dati per fare i bilanci definitivi li avremo a fine gennaio 2022. In generale, comunque, la vendita di bottiglie per l’asporto va molto meglio del 2020, con un prezzo medio a bottiglia che, in questo momento, si colloca soprattutto nella fascia tra 15 e 30 euro”.
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Agricoltura regina dell’economia
Il sistema agroalimentare si conferma, anche nell’anno della pandemia, settore chiave della nostra economia, pesantemente colpita dalle restrizioni legate al contenimento della malattia. A confermarlo l’ultima edizione dell’Annuario dell’agricoltura italiana del Crea. I numeri parlano di una contrazione del valore della produzione di agricoltura, silvicoltura e pesca pari al -2,5% nel 2020, ben al di sotto di quella dell’intero Pil, che ha vissuto la caduta più rilevante a partire dalla Seconda Guerra Mondiale (-8,9%). Il crollo della ristorazione fuori casa, solo in parte compensata dalla crescita del commercio e dall’impennata delle vendite alimentari on line, si sono tradotti in una contrazione del fatturato (-4,8%), il cui valore ammonta ad oltre 512 miliardi di euro, con un peso sull’intero sistema economico pari al 17% del totale.
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Focus
Vino e costi di produzione, allarme delle cooperative
Mentre le attenzioni della cronaca tornano ad essere fagocitate quasi per intero dalla pandemia, il mondo della vino fa i conti con l’aumento fortissimo dei costi di produzione, che frena i consumi, riduce i margini delle imprese ed il potere di acquisto dei consumatori. “Non accenna a diminuire l’impatto dell’aumento dei costi di produzione sul comparto, non solo in Italia, ma anche in Francia e Spagna, gli altri due principali Paesi produttori europei. In Italia gli incrementi nel terzo trimestre 2021 hanno raggiunto la forbice del +8/12%, con un picco del +24,4% registrato dall’impennata dei costi dell’energia”. A dirlo le Cooperative del vino di Francia, Italia e Spagna, che rappresentano oltre il 50% della produzione vinicola dell’Unione Europea. A preoccupare sono le difficoltà di approvvigionamento registrate in molti casi dalle aziende, costrette anche a far fronte ai costi dei trasporti addirittura raddoppiati, soprattutto all’estero, con la conseguenza di gravi ritardi nella consegna dei prodotti, che spesso finiscono per trasformarsi in costi aggiuntivi. “È necessario mantenere la stabilità di mercato, garantendo ai clienti una certa continuità dell’offerta”, commenta il Coordinatore del settore Vitivinicolo di Alleanza cooperative Agroalimentari Luca Rigotti, che è anche al vertice del Gruppo di Lavoro Vino del Copa-Cogeca.
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Cronaca
Manodopera, ecco il “decreto flussi”
Viene accolto con favore dalle associazioni di categoria il decreto flussi 2021, firmato nei giorni scorsi dal Governo come preannunciato dal premier Draghi. Per la Cia-Agricoltori Italiani il provvedimento “riconosce il valore della manodopera straniera e la sua strategicità per il comparto agricolo, ampiamente dimostrata anche in pandemia. Garantisce, infatti, 70.000 nuovi ingressi, il doppio rispetto allo scorso anno quando furono solo 30.850”. La manodopera straniera rappresenta ormai stabilmente un terzo della forza lavoro complessiva in agricoltura.
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Wine & Food
Il cenone di Capodanno ? A casa e possibilmente già preparato: è boom per il food delivery
Mentre fioccano le disdette per i cenoni di Capodanno al ristorante, con discoteche chiuse e feste in piazza vietate, c’è un comparto che si prepara a fare gli “straordinari”: è quello del food delivery che porterà il cibo nelle case di tanti italiani. Con il boom dei nuovi contagi salgono a 2,5 milioni quelli che non possono uscire, tra positivi e quarantene scattate su provvedimento o volontarie. Una stima comunicata da Coldiretti che sottolinea come proprio la coincidenza con i pranzi e cenoni di fine anno fa balzare al valore record di 1,5 miliardi per il fatturato del food delivery in Italia nel 2021 (+59% sul 2020). La consegna di pasti a domicilio interessa quasi 4 italiani su 10 (37%) che hanno ordinato, dal telefono o dal proprio personal computer, pizza, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet durante l’anno (analisi Coldiretti/Censis).
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WineNews.tv
Il rapporto sempre più complesso tra agricoltura, vino e finanza, secondo Jean-Paul Fitoussi
A WineNews le riflessioni del celebre economista francese. “La finanza si interessa a tutti i settori dell’economia, e l’agricoltura non fa eccezione. Oggi è un settore piccolo in termini di occupazione, vale il 2% del totale, ma è la storia di un successo, e la Politica Agricola Comune è un successo dell’Europa. L’Italia è una potenza nel comparto del vino e del cibo, ma non può giocare da solista”.
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