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WineNews
N. 2.590 - ore 17:00 - Venerdì 8 Febbraio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Eddie Vedder a Collisioni, tra rock e vino
Per molti cantanti il vino è un vero compagno di viaggio: indimenticabili sono le immagini di cantautori come Faber e Guccini, accompagnati sul palco dal fiasco di vino. Un altro cantante amante del buon vino, anche durante i suoi concerti è Eddie Vedder, frontman dei Pearl Jam, che da poco ha annunciato la sua data a Collisioni, il festival agrirock di scena a Barolo. Dove non porterà solo la sua musica, ma anche la sua passione per il vino. Secondo rumors WineNews infatti, Vedder sarà il protagonista di un brindisi di inaugurazione: nel calice una selezione di etichette italiane più o meno conosciute da tutta Italia, tra le preferite del cantante.
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Primo Piano
Bit, il boom del turismo enogastronomico, primo driver economico delle vacanze in Italia
Tra le motivazioni principali che spingono il turista a visitare l’Italia e primo driver economico delle vacanze, già fenomeno di successo, il turismo enogastronomico vive un vero e proprio boom: tra il desiderio di sperimentare locali e ristoranti e di visitare aziende, la curiosità di scoprire mercati dei produttori o partecipare ad eventi, nel 2018, attratti dalla ricchezza del nostro patrimonio culinario, i turisti enogastronomici italiani sono aumentati del +48%, con una spesa giornaliera procapite di 199 euro, e quella degli stranieri è cresciuta del 70% in appena quattro anni arrivando a 150 euro, con le esperienze enogastronomiche che sono ormai un elemento presente nella vacanza di tutte le tipologie di turisti, a partire dai Millennials. Sono questi gli ultimi numeri e tendenze di un settore ormai fondamentale per ogni destinazione turistica, tra quelle già predilette come Sicilia, Toscana ed Emilia Romagna a quelle che vogliono farsi conoscere, e su cui la Bit, la Borsa Internazionale del Turismo a Fiera Milano (10-12 febbraio), evento di riferimento con operatori turistici e viaggiatori da tutto il mondo, punterà i riflettori. “Il turismo enogastronomico è in forte crescita e sono sempre di più le persone che viaggiano per vivere un’esperienza legata al cibo - sottolinea, a WineNews, la professoressa Roberta Garibaldi dell’Università di Bergamo, autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano dal quale sono tratti i dati - ma questo non prescinde dalla bellezza e dalle tradizioni della meta prescelta: c’è proprio la voglia di scoprire tutto quello che riguarda la cultura dei prodotti, tant’è che il turismo enogastronomico rientra pienamente nel turismo culturale”. Tanto che, tra le mete del turismo enogastronomico italiano, le Marche si raccontano nell’anno dei 200 anni de L’Infinito di Giacomo Leopardi, cui è dedicato un incontro con Vanni Leopardi, e, da un centenario all’altro la Toscana punta sugli eventi per i 500 anni della morte di Leonardo Da Vinci. Ma alla Bit si parlerà anche dell’offerta di quelle mete ancora emergenti, si racconteranno case history esperenziali di successo, si analizzeranno i nuovi strumenti della comunicazione, oltre lo storytelling, tra nuove frontiere del web e social network, e  si guarderà all’internazionalizzazione del settore e del brand made in Italy.
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La Francia che ama il vino italiano
Spesso definita “sciovinista”, anche quando si parla di vino, la Francia si scopre aperta ai vini del mondo. E quelli stranieri più amati sono, prima di tutto, quelli italiani. A dirlo è uno studio realizzato da Wine Paris, edizione n. 1 della nuova fiera enoica che debutterà nella capitale francese dall’11 al 13 febbraio. Da cui emerge che non solo l’86% dei francesi beve vino, e il 56% lo fa regolarmente (almeno una volta a settimana, ndr), ma anche che, sebbene le preferenze siano per i vini nazionali, c’è un 57% di consumatori che ama bere anche “straniero”, soprattutto nelle città più grandi, riconoscendo la qualità delle diverse produzioni del mondo. A partire proprio da Parigi, la città in cui, “ça va sans dire” si beve più vino straniero (lo fa il 58% dei parigini), e dove il preferito è proprio quello italiano (43%).
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Focus
Toscana e Piemonte al top per gli enoturisti Usa
Il vino italiano conquista il mondo anche grazie alla sua grande diversità di offerta, mosaico colorato da centinaia di vitigni e decine e decine di territori, dalla Val d’Aosta a Pantelleria. Eppure, non solo se si parla di vini, ma anche di Regioni da visitare, il duopolio Toscana-Piemonte, sembra ancora lontano dall’essere messo in discussione. Emerge da un sondaggio del celebre magazine Usa Wine Spectator, che ha chiesto ai suoi lettori quali Regioni del vino italiano siano più interessati a visitare. E così, la Toscana dei vini e dei paesaggi del Chianti e del Chianti Classico, del Brunello di Montalcino e del Nobile di Montepulciano, di Bolgheri e di San Gimignano, della Maremma e non solo, si conferma ampiamente in testa, con il 37% delle preferenze. A seguire, con il 31%, il Piemonte delle Langhe e del Roero Patrimonio Unesco, con i suoi Barolo, Barbaresco, Barbera, ma anche Asti, Alta Langa, Gavi, Dolcetto, Nizza e tante altre chicche enologiche. Sul podio, ma distante, c’è una delle Regioni emergenti del vino italiano, la Sicilia, che affascina con le sue bellezze ed i suoi vini, dal Nero d’Avola alla produzione dell’Etna, da Noto a Pantelleria, solo per fare alcuni esempi. Ai piedi del podio il Trentino Alto Adige, poi Veneto, Puglia, Campania, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Lombardia, Umbria e Abruzzo.
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Cronaca
Cotarella, doppia laurea Honoris Causa
Doppia laurea Honoris Causa per Riccardo Cotarella: dopo quella in Agraria assegnata dall’Università della Tuscia (dove è docente di Viticoltura ed Enologia), ora per uno dei più celebri enologi italiani, presidente di Assoenologi e dell’Union Internationale des Enologues, arriva anche quella in Economia e Management, che gli sarà consegnata il 1 marzo dall’Università del Sannio. Un riconoscimento, spiega l’ateneo di Benevento, legato anche all'impegno sociale e alla particolare attenzione alla viticoltura del Sud.
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Wine & Food
Cementificazione: in una generazione, l’Italia ha perso il 28% dei campi coltivati
I giovani italiani staranno anche tornando all’agricoltura, come si sente dire spesso. Ma intanto, nell’arco di una generazione, l’Italia ha perso il 28% dei propri campi coltivati a causa della cementificazione e dell’abbandono che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile a circa 12,8 milioni di ettari. A dirlo i dati dell’Istat, da cui emerge, sottolinea la Coldiretti, che l’Italia è al sesto posto fra i Paesi europei con la maggiore incidenza (6,9%) di superfici sepolte sotto asfalto e cemento subito dopo Malta (23,7%), Paesi Bassi (12,1%), Belgio (11,4%), Lussemburgo (9,8%) e Germania (7,4%).
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WineNews.tv
La Toscana delle eccellenze, non solo vinicole. I 5 migliori sommelier di Italia parlano toscano
La curiosità, celebrata nei giorni di Buy Wine e delle Anteprime di Toscana. Dalla terra del Sangiovese, alla conquista del podio del campionato italiano di sommelier. A WineNews, Simone Loguercio, primo classificato, Valentino Tesi, secondo, Massimo Tortora e Simone Vergamini, terzi a pari merito e Clizia Zuin, sesta classificata generale e prima per le donne.
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Cantina Orsogna
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