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N. 4.248 - ore 17:00 - Giovedì 26 Giugno 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Lo scenario per il vino è quanto mai sfavorevole. Eppure, “io credo che sia il momento giusto per investire in vino. Se nella vita aspetti che tutto sia a posto, non farai nulla. Le cose sono come sono, devi scegliere i posti giusti e farli crescere. È quello che sto facendo, ed oggi non penso ad altri investimenti. Magari nei prossimi 5-10 anni ...”. A dirlo, a WineNews , Alejandro Bulgheroni, uno degli imprenditori più importanti al mondo, nell’energia, ma anche nel vino in particolare (in Italia con Dievole in Chianti Classico, Podere Brizio a Montalcino, e poi Bolgheri, con Tenuta Le Colonne e Tenuta Meraviglia, l’intervista in approfondimento). | |
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| | Uno degli aspetti su cui si sta maggiormente interrogando il mondo del vino, e degli alcolici in generale, è legato al calo dei consumi e al loro cambiamento verso altre tipologie, guidati dalle nuove generazioni ed orientate sempre di più al trend salutistico. Un fenomeno ormai noto ma a cui, forse, andrebbe accostato, perlomeno a livello di importanza, anche quello del calo del potere di acquisto da parte degli italiani considerato che non sono soltanto gli alcolici a diminuire, ma anche i consumi delle bevande analcoliche che, nel 2024 e nel primo quarto 2025, sono in ribasso così come quelli per il cibo. Il mercato “Away from home” (Afh), nel 2024, ha generato 101 miliardi di euro che scendono a 81 miliardi nel perimetro “Afh consumer tracking” da cui sono esclusi, dal perimetro di analisi, i turisti stranieri, i minori di 18 anni ed i maggiori di 75, i vending, la collettiva scolastica/religiosa/militare. E se nel 2024 c’è stato un rallentamento a livello di visite (-1,6%) ed un leggero incremento in valore (+0,7%), anche nei primi cinque mesi del 2025 il mercato dei consumi fuori casa ha iniziato l’anno con il freno tirato (-2% le visite) e un +1,5% a valore grazie soprattutto ad una buona performance (+7,4%) del mese di aprile (caratterizzato dal periodo pasquale, ndr). Ecco i dati, emersi dal report dell’Osservatorio TradeLab by Federvini, dedicato ai consumi del fuori casa e dove si nota anche una brusca frenata delle bevande alcoliche nel primo quarto 2025 (-11,4% per 440 milioni di consumazioni contro le 496 del primo quarto 2024), la macro-categoria che ha registrato il dato peggiore alla voce delle consumazioni che, a livello generale, registra un -5,6%. Nel primo quarto 2025 lo scenario non è stato positivo: vino & spiriti hanno toccato quota 272 milioni di consumazioni (-13%) e tutte le bevande sono con il segno negativo. Il vino, con 116,8 milioni di consumazioni, è sceso a -12% sul primo quarto 2024, le bollicine a -13% (45 milioni di consumazioni). La categoria degli spirits è a -14%, sempre nel confronto tra il primo quarto 2025 e quello del 2024, dato che deriva dai cocktail alcolici (-15%, 57,9 milioni di consumazioni), amari e dopopasto (-14%, 36,3 milioni di consumazioni), spiriti lisci (-8%, 15,5 milioni di consumazioni). | |
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| | L’Osservatorio di Unione Italiana Vini (Uiv), attraverso le elaborazioni su base Sipsource, afferma che “i consumi complessivi di vino italiano, negli Stati Uniti, in maggio, sono calati del 10,6% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di una delle contrazioni più nette di un ultimo triennio sempre in perdita, che fa scendere i consumi nei primi 5 mesi dell’anno a -6,3%, sia a volume che a valore”. E la preoccupazione sale, insieme alla necessità di trovare nuove soluzioni. “Negli Usa si registra un calo progressivo dei consumi di vino preoccupante, e le etichette italiane non ne sono esenti - ha spiegato il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi - e l’imposizione di dazi da parte dell’America rischia di infliggere un colpo fatale ad un mercato già stagnante”.
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| | | Tra le cantine d’autore d’Italia, e di Toscana in particolare, a Bolgheri c’è un nuovo gioiello di bellezza assoluta: la Tenuta Meraviglia, che meraviglia lo è davvero. È la nuova tenuta dell’imprenditore argentino Alejandro Bulgheroni, già proprietario della storica Dievole, in Chianti Classico, e Podere Brizio, a Montalcino, e di Tenuta Le Colonne e Tenuta Meraviglia (ovvero 95 ettari di vigneto, che non vedi assolutamente, perchè circondato da natura, mare e da boschi, per 500.000 bottiglie e 400 ettari di terreno complessivo), appunto, a Bolgheri (oltre ad altre 14 cantine nel mondo - in America Latina, negli Stati Uniti, in Europa e in Australia - per un vigneto complessivo da 1.100 ettari). Un progetto di grandissimo pregio, con un investimento da 23 milioni di euro, che l’ad Stefano Capurso ha perfettamente coordinato, quello di Tenuta Meraviglia, creato recuperando l’antica e abbandonata Cava di Cariola, nel Comune di Castagneto Carducci, con il recupero e la rivalorizzazione di un’area di oltre 5.000 metri quadrati, secondo i principi dell’edilizia sostenibile, con il progetto avveniristico dello Studio Tori di Firenze (che già ha firmato cantine come Argentiera e Castello di Bolgheri, ma anche Villa Tignanello, nel cuore del Chianti Classico, della famiglia Antinori). | |
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| | | Se la Francia rimane il maggior produttore e consumatore di vini rosati al mondo, seguita dagli Usa, l’Italia conquista posizioni e alza l’asticella della qualità. Il 27 giugno si festeggia l’International Rosè Day, che dà il via alla stagione estiva e alla tendenza, ormai sempre più diffusa, di vini più freschi e meno impegnativi. Il primo rosato italiano, il Five Roses by Leone de Castris, è stato messo in bottiglia ben 80 anni fa, ma ormai la scelta di etichette italiane è ampia: WineNews ne ha selezionate alcune (in approfondimento). | |
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| | A premiare le “wine list” più complete e ricercate al mondo, che soddisfano requisiti di valore, profondità e varietà è l’iconica rivista Usa “Wine Spectator” che, dal 1981, seleziona le migliori wine list della ristorazione mondiale con i “Restaurant Award”. Nell’edizione 2025 sono 3.811 i locali premiati in una delle tre categorie “Award of Excellence” (2.010), “Best of Award of Excellence” (1.704) o “Grand Award” (97), dove quest’ultima è la più ambita. E se anche l’Italia non compare tra le tre new entries del massimo premio (con il “Le Bon Georges” di Parigi, il “Selby’s” di Atherton, ed il “Soby’s” di Greenville), per lo Stivale si sono riconfermati tutti i sei locali da anni premiati con il “Grand Award”: da Enoteca Pinchiorri a La Pergola del Rome Cavalieri, da Cracco al Ciau del Tornavento, da Bottega del Vino al Poeta Contadino. | |
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| | | Le riflessioni sul momento difficile per il settore, alle prese con tante crisi insieme, dai dazi Usa al calo del potere di acquisto, dalle guerre al salutismo, e non solo. Le parole di Albiera Antinori (Marchesi Antinori e presidente Federvini Gruppo Vini), Alberto Lusini (Angelini Wines & Estates), Rodolfo Maralli (Banfi), Elvira Bortolomiol (Bortolomiol), Giancarlo Moretti Polegato (Villa Sandi), Raffaele Boscaini (Masi). | |
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