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N. 4.112 - ore 17:00 - Lunedì 16 Dicembre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Con l’arrivo delle festività gli spumanti italiani entrano nel momento dell’anno per loro più “chic”. Nello Stivale si stapperanno circa 95 milioni di bottiglie, per un controvalore di un miliardo di euro, e nella sola notte di Capodanno si stima che salteranno 70 milioni di tappi. All’estero previste circa 250 milioni di bottiglie stappate in 35 giorni (1,7 miliardi di euro di export). Intanto, la produzione nazionale di spumanti si conferma in crescita del 9%, sfiorando quest’anno il miliardo di bottiglie. Anche i fatturati delle case spumantistiche salgono, mentre si registrano cali per le aziende di vini fermi. A tracciare il bilancio è l’Ovse insieme a CevesUni. | |
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| | Fiducia nel futuro, nonostante tutto, ma anche consapevolezza che il “nuovo” non si può fermare, ad iniziare dal fenomeno dei vini “dealcolati” a cui anche l’Italia ha aperto, sulla scia di altri Paesi europei, Francia in primis, così come aspetti quali i cambiamenti climatici, i consumi che si spostano, la superficie vitata destinata a diminuire, l’enoturismo, risorsa, ma anche insidia se non si è in grado di “maneggiarlo”, la sostenibilità, di cui il vino può vantare un ruolo da pioniere. Non mancano le difficoltà da affrontare a viso aperto, con curiosità, coesione e visione d’insieme con la consapevolezza che non si può fare scudo per respingere le novità, ma, piuttosto, studiare le “contromosse” per trasformarle in opportunità. Tanti gli argomenti discussi nelle celebrazioni dei 75 anni dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, di scena nei giorni scorsi a Siena, nel Complesso Museale di Santa Maria alla Scala, nella città in cui, su proposta del Comitato Nazionale Vitivinicolo, l’Accademia si costituì il 30 luglio 1949, con l’intento di dar vita ad un centro per promuovere il progresso vitivinicolo italiano. Accademia della Vite e del Vino, guidata oggi dal presidente Rosario Di Lorenzo, che ha presentato un volume, con le tappe salienti della sua lunga storia: fu l’allora Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, a firmare il 5 luglio 1952, il decreto di erezione dell’Aivv in ente morale. Un segno del destino considerato che Einaudi era anche viticoltore, a Dogliani, con l’azienda di famiglia, la Poderi Luigi Einaudi, e per il quale l’agricoltura e il vino dovevano avere un ruolo fondamentale nella storia italiana. Le celebrazioni hanno avuto un importante momento, dedicato alle prospettive del vino, con la tavola rotonda “L’Accademia e le sfide future del comparto vitivinicolo italiano”, moderata dal giornalista Alessandro Torcoli, direttore “Civiltà del Bere”, a cui hanno partecipato Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, Lamberto Frescobaldi, presidente Unione Italiana Vini - Uiv, Attilio Scienza, tra i massimi esperti di viticoltura ed enologia e già presidente del Comitato Nazionale Vini, Donatella Cinelli Colombini, fondatrice Movimento Turismo del Vino e già alla guide delle Donne del Vino, Giuseppe Liberatore, direttore Valoritalia, e Piero Mastroberardino, vicepresidente Federvini. | |
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| | Un anno complicato per il mondo del vino, ma con realtà che, forti di aspetti come la storia, l’organizzazione e la cultura del lavoro, hanno tenuto alta la testa, consolidando, nonostante il periodo storico, la loro posizione, e garantendo valore ai propri soci che possono guardare al futuro con fiducia. Con un importante fatturato di oltre 212 milioni di euro nell’esercizio 2023/2024, il Gruppo Mezzacorona, uno dei riferimenti della cooperazione vinicola virtuosa italiana e del Trentino, ha potuto liquidare 57,8 milioni di euro ai propri soci viticoltori, mettendo in cassa un utile netto di 689.055 euro, e un patrimonio netto consolidato di 102,9 milioni di euro, a dimostrazione di una grande solidità patrimoniale e finanziaria. La quota export supera l’80%, in 70 Paesi, per un Gruppo che, alla chiusura del bilancio (31 luglio 2024) contava 506 collaboratori (in approfondimento). | |
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| | | La risposta all’overtourism l’Italia ce l’ha già: è nei 40,1 miliardi di euro di impatto con i quali il turismo enogastronomico ha contribuito all’economia italiana nel 2023, di cui 9,2 diretti, 17,2 indiretti e 13,7 di indotto, con un rapporto benefici/costi pari a 6,9 e un ruolo non secondario nell’occupazione e nella distribuzione del reddito. Un fenomeno che continua a crescere a doppia cifra, con +12% sul 2023 di coloro che sono andati in vacanza con vino (il prodotto più rappresentativo d’Italia), cibo, olio e altri prodotti tipici come motivazione. A dirlo è il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2024 realizzato da Roberta Garibaldi e Aite-Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, all’edizione n. 7 presentata oggi a Parma, “capitale” della Food Valley italiana, e che, per la prima volta, ha calcolato il valore economico del settore con Economics Living Lab, spin-off dell’Università di Verona. Un’edizione che traccia l’identikit delle nuove “tribù” di enoturisti: dai “Ricercatori” in cerca di nuove esperienze, ai “Festaioli” che amano stare in compagnia e divertirsi, dagli “Intellettuali” che vogliono arricchirsi culturalmente, ai “Figli dei Fiori” che puntano al benessere, agli “Edonisti” che si concedono “piccoli lussi”. Le mete preferite? Toscana, Emilia-Romagna e Puglia, mentre Napoli è la più amata dagli stranieri. | |
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| | | Cibo e vino non sono solo prodotti di un territorio, ma ne sono spesso base identitaria, storica e culturale. È il caso del Grana Padano, nato oltre nove secoli fa nell’Abbazia di Chiaravalle, a Milano, per conservare il latte sovraprodotto dai monaci preservandone i principi nutritivi, e che da tempo si impegna nella sua conservazione. Per questo nasce “Intrecci”, fundraising del Consorzio per creare un gruppo di sostenitori privati che, attraverso l’Art Bonus, punta a raccogliere 550.000 euro per salvare uno dei più importanti complessi monastici italiani. | |
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| | Due stelle a simboleggiare i venti scudetti vinti che campeggiano in cima all’etichetta, a sua volta tondeggiante come lo stemma della squadra, rimandi grafici ai colori sociali nero e azzurro affiancati da un pattern di minuscole stelle in nero lucido e microincisioni con una ricercata tecnica di stampo a caldo per arricchire di tridimensionalità la bottiglia. Che al suo interno contiene Prosecco Superiore Docg, prodotto con le migliori uve di Valdobbiadene, ambasciatore del gusto e di una delle “way of life” italiane nel mondo. Nel connubio di grande successo tra vino e calcio, passioni per eccellenza degli italiani e nel mondo, Santa Margherita ha lanciato una nuova Special Edition dedicata all’Inter, Club venti volte Campione d’Italia e Campione d’Italia in carica, a cui è legata come “Official Wine Supplier” da ben tre stagioni.
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| | | Parla Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura (nei giorni scorsi in assemblea a Roma) e del Copa in Ue. “Tanti settori strategici hanno sofferto, come i cereali, l’olio, il vino, gli agrumi, meglio alcuni comparti del settore zootecnico. Il 2025 si apre con tante preoccupazioni, dall’accordo Ue-Mercosur appena siglato, al rischio di dazi in Usa, con tutto quello che può comportare. Ma si apre anche una nuova stagione in Europa, dove dovremo riscrivere le regole della Politica Agricola Comune”. | |
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