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N. 2.645 - ore 17:00 - Venerdì 26 Aprile 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Spesso le cantine sono sentinella dei territori, ne preservano il paesaggio. A volte, però, vanno oltre, recuperandolo e trasformandolo in meglio. Come ha fatto Querciabella, realtà di primissimo piano nel Chianti Classico, guidata da Sebastiano Cossia Castiglioni, che a Greve in Chianti ha acquistato un’area edificata, ma in abbandono da anni, di 7.000 metri quadri, le cui costruzioni saranno abbattute (primo “colpo di ruspa” il 4 maggio) e riconvertite in un nuovo polo logistico, ma anche in un “locus novus” per l’intera comunità, con un vigneto didattico e spazi verdi per quella che diventerà, a lavori finiti (nel 2021), la nuova “Porta del Chianti”. |
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Tra i grandi Paesi consumatori di vino, la Germania è forse il più solido e coerente, pur con i suoi limiti: nei primi 11 mesi del 2018, come raccontano i dati Eurostat analizzati dall’Ice di Berlino, le importazioni sono cresciute del +2,2% sul 2017, a 2,38 miliardi di euro, con l’Italia primo fornitore, a 886 milioni di euro (+1,2%), pari ad una market share del 35%, seguita da Francia (629,9 milioni di euro, +3,7%) e Spagna (392,5, +5,9%). Il nodo, in Germania, resta quello di un prezzo medio davvero basso: 1,65 euro al litro, nella media, e addirittura di 1,59 euro per l’Italia, anche se qualcosa, a ben guardare, sta cambiando. Secondo il “German Landscape 2019” di Wine Intelligence, i consumatori tedeschi si stanno in un certo senso allineando a quelli di Gran Bretagna, e Stati Uniti, dove si beve meno ma meglio: calano le occasioni di consumo, sia in casa che fuori e, se pur di poco, cresce il prezzo medio a bottiglia. Di conseguenza, cambia l’offerta della vendita al dettaglio, a partire dagli scaffali dei discount, dove accanto alle etichette entry level trovano sempre più spazio i vini premium, che vedono crescere la loro fetta di mercato. Nei supermercati la tendenza è ancora più marcata, con l’offerta di vini locali che si fa sempre più importante, ed a prezzi via via più interessanti, sostenuta dalla ricerca della qualità a pochi passi da casa, ma anche dalla crescita qualitativa dei vignaioli tedeschi. Oggi, così, i wine lover tedeschi hanno una conoscenza profonda dei propri vini e dei diversi territori, tanto che tra le regioni produttive preferite sei delle prime dieci sono tedesche. Sempre più rilevante, al momento dell’acquisto, il contatto personale con il produttore e la sua storia, mentre il brand non è, a differenza di altri mercati, un vero punto di riferimento: per il Global Wine Brand Power Index 2019, solo 6 dei 15 marchi di vino più venduti in Germania sono tedeschi. Un aspetto interessante, che potrebbe avere ricadute positive in futuro: non avere un legame troppo forte con i singoli marchi lascia spazio a nuovi prodotti, produttori e persino Paesi, tanto che dietro a Italia, Francia e Spagna, i produttori del Nuovo Mondo spingono per trovare il loro spazio sul grande mercato tedesco. |
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Le cantine d’Italia, sempre più d’autore, ma non solo, sono sempre più visitate e fulcro di quel fenomeno ormai consolidato, seppur in continua evoluzione, che è l’enoturismo. E possono, o forse devono, diventare motori dell’accoglienza e del turismo dei territori, al di là del vino, migliorando la sinergia con altri organi territoriali deputati alla gestione del turismo (collaborazione in molti casi inesistente). È una delle riflessioni, a WineNews, di Magda Antonioli Corigliano, oggi docente all’Università Bocconi di Milano e direttore dei Courses on Tourism Policy and Strategy della Unwto (l’agenzia della Nazioni Unite dedicata al Turismo), ma soprattutto prima “ideologa” del turismo del vino in Italia e pioniera degli studi e dell’analisi dell’enoturismo quando, oltre 20 anni fa, questo fenomeno in Italia era appena agli albori.
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A fine aprile è già tempo, strano a dirsi, dei primi bilanci nel mondo del vino italiano. Specie per i consumi fuori casa. Secondo i dati di Cda - Consorzio Distributori Alimentari, che riunisce 100 aziende della distribuzione di bevande che lavorano con 83.000 locali in tutto il Belpaese, e attraverso l’osservatorio “Osserva Beverage” analizza le tendenze del mercato, nel trimestre dicembre 2018 - febbraio 2019, gli acquisti di vino in Italia sono cresciuti, a valore, del +3,6%, mentre i volumi fanno segnare una contrazione del -1,78%. Meglio l’andamento del canale ho.re.ca., dove la crescita in valore è stata del +6,19%, senza variazioni nei volumi. Tra i diversi settori, quello del tempo libero serale mette a segno la performance migliore: +13,5% a valore e +4,4% a volume. Bene anche la ristorazione (+8,26% a valore e +1,4% a volume), meno i bar (+2,65% a valore e -2,23% a volume). Per quanto riguarda le diverse tipologie, i vini bianchi fanno segnare un +3,55% a valore ed un -2,39% a volume, i vini rossi un +5% a valore e -1,73% a volume ed i vini rosati un +15,26% a valore e -3,56% a volume. Bollicine a due velocità: gli spumanti secchi crescono del +1,64% a valore e del +1% a volume, gli spumanti dolci calano del -17% a valore e del -20,98% a volume. |
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Il vino italiano alla “campagna d’America” con le sue migliori griffe: prende il via il 27
aprile, da Las Vegas, per toccare Chicago, il 2 maggio, e Miami, il 10 Maggio, il “Grand Tour” firmato Wine Spectator, che porterà l’eccellenza del vino mondiale in alcune delle più importanti città degli Stati Uniti, primo mercato al mondo per il vino e per il Belpaese enoico. E delle oltre 240 cantine selezionate da tutto il mondo da Wine Spectator, firme di altrettanti vini valutati almeno con 90 punti su 100 dalla rivista americana, una su quattro è italiana ... |
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Celebrati come un evento, i 100/100 di Robert Parker, il guru americano della critica enologica mondiale, sono stati per anni il Sacro Graal per le etichette del Belpaese. Qualcosa, però, sotto lo sguardo, e soprattutto il palato, attento e curioso, di Monica Larner, corrispondente in Italia per “The Wine Advocate”, l’autorevole magazine fondato da Parker, sta cambiando, e certe vette stanno diventando una felice consuetudine, capace di rompere più di un tabù. Dopo i primi 100/100 ad un vino bianco, il Gewürztraminer Epokale 2009 di Cantina Tramin, il Masseto è il primo vino a conquistare i 100/100 per due anni consecutivi, confermando con l’annata 2016 la vetta raggiunta con la 2015, e diventando così anche la prima etichetta a mettere in fila tre 100/100, di cui il primo con l’annata 2006. |
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Degustazioni a sedere, con tour virtuali nei vigneti. Un format sperimentale lanciato da Lux Wines, la divisione di alta gamma di Gallo. A WineNews le parole di Joe C. Gallo (E. & J. Gallo Winery e vicepresidente di Lux Wine), e dei produttori protagonisti, come Marilisa Allegrini (Allegrini), dalla Valpolicella, Pietro Ratti (Ratti) dalle Langhe, e Felix Jermann (Jermann) dal Collio.
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