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N. 4.328 - ore 17:00 - Venerdì 17 Ottobre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Per conoscere i vignaioli si possono andare a trovare in azienda, ma, spesso, sono loro ad incontrare gli appassionati nei locali che hanno a cuore i loro vini: enoteche, wine bar, ristoranti ed osterie che sono i 101 “Punti di Affezione” della Fivi-Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti, e che, dal 20 al 26 ottobre in tutta Italia, ospitano “Essere Vignaioli. Storie di vigne e di vini”, aspettando il “Mercato dei Vini” a BolognaFiere (15-17 novembre), sempre più “hub” del vino (per la Fivi fino al 2028, ndr). Tanto che, il 22 ottobre, i vignaioli bolognesi si raccontano nei locali di Bologna con la DeCo della città dal “sapore veronelliano”. | |
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| | Il mercato del vino, in Italia, mostra segnali di rallentamento in tutti i canali, da quello domestico al fuori casa. È un fatto ormai conclamato. Dopo l’euforia post-Covid i consumi si sono stabilizzati, ma i prezzi sono aumentati, tanto che, nei primi 8 mesi 2025, il prezzo medio delle bottiglie è salito di oltre il 10%, a fronte, però, di un calo dei volumi. Alcune denominazioni storiche continuano a reggere, così come alcune nicchie, dove la domanda resta superiore all’offerta, ma, in generale, il quadro è complesso. Ad incidere sulla frenata del vino pesano le difficoltà economiche, tanto dei consumatori che di chi produce e vende (soprattutto per la crescita dei costi), ma anche la concorrenza di cocktail e mixology, soprattutto tra i giovani, in uno scenario globale caratterizzato da guerre, crisi economiche e salutismo. Nel calice, se soffrono di più, in generale, i rossi, i bianchi tengono botta e, in qualche caso, crescono in maniera evidente, come per l’Etna, e le bollicine continuano a fare un po’ corsa per conto loro, anche se ad un ritmo meno battente che nel recente passato. Con la consapevolezza che il futuro, anche nei consumi fuori casa, seguirà un trend di ulteriore contrazione in termini di volumi, ma con una crescente attenzione alla qualità ed al pregio delle bottiglie che verranno stappate. Mentre il tema dei ricarichi al ristorante, estremamente complesso e delicato, che WineNews ha sollevato da tempo, e che chiama in causa tanti fattori diversi (costi di gestione che cambiano da ristorante a ristorante, scelte nella gestione del magazzino, e così via), è sempre più al centro del dibattito, in una gestione non semplice tra player diversi, ovvero produttori, distribuzione e ristorazione, che vedono in generale margini di guadagno sempre più compressi, e, di conseguenza, una minore “libertà di azione” nel rivedere posizioni e strategie. Questo non vuol dire che di vino non se ne beva più, anzi, ma la consapevolezza è che c’è un cambiamento profondo in atto nel settore, ad ogni livello, di cui chi fa impresa deve tenere conto. Quadro di sintesi delle riflessioni (in approfondimento), a WineNews, di quattro dei maggiori player della distribuzione di vino in Italia, Cuzziol Grandivini, Gruppo Meregalli, Sarzi Amadé e Sagna. | |
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| | Sono parole emotivamente forti quelle pronunciate da Papa Leone XIV nel suo discorso sulla fame nel mondo, ieri alla Fao a Roma. “La comunità internazionale non può voltarsi dall’altra parte. Permettere che milioni di esseri umani vivano e muoiano vittime della fame è un fallimento collettivo, un’aberrazione etica, un problema di dignità, una colpa storica”, ha detto il Pontefice (che condanna anche come “crimine” l’uso della fame come arma di guerra) invitando le Nazioni ad agire e cambiare stili di vita “per evitare paradossi oltraggiosi per i quali da una parte il cibo viene sprecato, dall’altra invece manca fino a portare la morte”. Per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è “un triste paradosso” invece quello che vede crescere “conoscenze, risorse e potenzialità tecnologiche” mentre “si assiste a scenari di carestia”. | |
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| | | Dalla grande degustazione di Slow Wine 2026, la guida ai vini buoni, puliti e giusti di Slow Food (domani), e “Wow! Milano” by “Civiltà del Bere”, con i migliori vini italiani secondo la storica rivista (fino al 24 novembre), a Milano, al walk around tasting “D’Opera - Quality Heritage of Europe” a Roma, il progetto di promozione dei Consorzi dei Vini Valpolicella e del Parmigiano Reggiano (20 ottobre, da Signorvino, che, in questi giorni, ha aperto nella Domus Mercatorum in Piazza delle Erbe a Verona, ndr); da “Ein Prosit” a Udine, con le eccellenze enogastronomiche friulane (fino al 19 ottobre), ai “Grandi Vini della Contea per la Pace” con i Cru dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria in asta al Monastero di Castagnevizza a Nova Gorica (23-25 ottobre); dalla “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” (fino all’8 dicembre) con l’Alta Langa “Official Sparkling Wine”, a “BuyFood Toscana” a Firenze, vetrina del gusto made in Tuscany (21 ottobre), ed ai “Frantoi Aperti in Umbria” (18 ottobre-16 novembre): sono tanti gli eventi nell’agenda WineNews. Nella quale, domani, l’artista iraniano Bizhan Bassiri svela “Vene d’Oro del Pensiero Magmatico”, opera d’arte permanente nel palazzo WineNews a Montalcino, e “MetodoContemporaneo. Itinerari tra arti, vino e paesaggio” apre le porte di 14 cantine-museo italiane. | |
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| | | É in una tenuta vicino a Castel del Monte, in Puglia, che Riccardo Muti, uno dei più grandi direttori d’orchestra al mondo, produce il suo olio “Il Trionfo de l’Ottagono” (nome ispirato ad una composizione del celebre compositore Philip Glass). E quest’anno il Maestro - che vive a Ravenna, ma nel 2000 ha comprato un terreno in Puglia, terra natale del padre, dove ha sistemato dei trulli - ha celebrato i suoi 84 anni con una limited edition: solo 84 bottiglie di olio numerate, in un’esclusiva confezione autografata. | |
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| | In Italia la cena è il momento preferito per uscire a mangiare fuori (50,3%), guidati dalla voglia di svago (37,4%): la meta preferita è la pizzeria (34,8%) seguita dai ristoranti con cucina tipica locale (30%) e dal ristorante alla carta (14%). L’occasione del pranzo prevale in Francia e Spagna, mentre nei Paesi anglosassoni si mangia spesso fuori per praticità, prediligendo fast food e servizi rapidi. Invece nei Paesi del Golfo mangiare fuori è simbolo di status e celebrazione familiare, con locali che puntano su atmosfera e reputazione social. È quanto emerge dalla ricerca promossa da Host Milano, la fiera internazionale dell’ospitalità - al via da oggi fino al 21 ottobre - e Csa Research, volta ad analizzare abitudini e motivazioni legate ai consumi fuori casa, con oltre 8.000 interviste in 7 Paesi (Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Usa, Arabia Saudita-Emirati Arabi Uniti). | |
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| | | In una congiuntura economica complicata, come si tutela l’agricoltura italiana? A WineNews, Carlo Calenda, segretario nazionale di Azione, Matteo Renzi, presidente Italia Viva, Giulio Tremonti (Fratelli d'Italia), presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera, ed i Ministri Tommaso Foti (Affari Europei) e Francesco Lollobrigida (Agricoltura), dal Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione Coldiretti, dove la politica fa quadrato attorno al settore, che non solo contribuisce all’economia dell’Italia, ma che è parte della sua identità. | |
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