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N. 4.166 - ore 17:00 - Giovedì 6 Marzo 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | 36 “pieces”, botti da 228 litri e una “feuillette” (da 114), della vendemmia 2024 di grandi vini di Borgogna, compresa la “Pièce de Charité”, che, per la prima volta in 64 edizioni, sarà di vino bianco (il Nuits-Saint-Georges 1er cru Les Terres Blanches, Cuvée Pierre de Pême 2024, che WineNews ha potuto assaggiare in anteprima, grazie ai campioni inviati da iDealWine.com, che organizza l’incanto, in approfondimento), ma anche centinaia di bottiglie e di magnum di altre annate: ecco il catalogo dell’asta charity degli Hospices de Nuits-Saint-Georges, che sarà battuta il 9 marzo nello storico Château du Clos Vougeot. | |
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| | Le difficoltà evidenti e tangibili del mercato del vino mondiale si riflettono in molti modi diversi. Uno di questi, è quello degli investimenti in vino, di cui da tempo raccontiamo il calo dei rendimenti, dopo anni di crescita tumultuosa. A confermarlo anche il tradizionale “Wealth Report” 2025 dell’agenzia immobiliare mondiale e specializzata nel lusso, Knight Frank, che evidenzia proprio come il settore del vino, insieme a quello dei whisky rari e invecchiati, e dell’arte in generale, sia stato uno dei peggiori a livello di performance nel 2024, in un contesto comunque negativo. Se il Knight Frank Luxury Investment Index, in generale, è sceso del -3,3% nel 2024 sul 2023, infatti, il vino ha fatto -9,1% in un anno, il whisky -9%, e l’arte -18,3%. Ma le difficoltà strutturali del vino si riflettono anche sul valore dei vigneti. E se alcune aree di fama mondiale tengono, altre sono in netto calo. Come la zona di Marlborough in nuova Zelanda, che nel 2024 ha visto le quotazioni scendere del 33%, a 110.000 dollari ad ettaro, o la Barossa Valley, in Australia, a -10%, intorno a 60.000 dollari ad ettaro. In questo quadro, però, sembrano crescere tutti i migliori territori d’Italia tra quelli monitorati dall’agenzia, con il Barolo che, peraltro, si issa al vertice dei vigneti più preziosi del mondo, a 2,08 milioni di dollari ad ettaro, in crescita del +5%, così come quelli del Brunello di Montalcino, che valgono, però, la metà (910.000 dollari ad ettaro), e crescono del +3% anche le quotazioni di Bolgheri, a 810.000 dollari, e del Chianti Classico, a 180.000 dollari. Tiene la Francia, che vede i vigneti di Margaux, a Bordeaux, quotati 1,25 milioni di dollari (-4%), crescere quelli di Champagne del +2% a 1,04 milioni ad ettaro, e tenere quelli della Côte de Nuits in Borgogna a 1,09 milioni, così come (ma con valori infinitamente più bassi) quella della Côte de Provence a 100.000 dollari ad ettaro, mentre crescono del +5% i valori dei vigneti della Loria, a 90.000 dollari, e perdono, invece, il -10% quelli della Côtes du Rhone, a 30.000 dollari. Tra gli altri (in approfondimento) cresce del +20%, a 120.000 dollari ad ettaro, il valore dei vigneti dell’Essex, in Uk, dove sono stabili sui 110.000 dollari i vigneti del Kent e del Sussex. In Usa, in Napa Valley, stabile il valore dei preziosi vigneti di Ruthefort, a 1,2 milioni di dollari. | |
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| | Il nuovo Codice della Strada e la parte sulle sanzioni per la guida in stato di ebbrezza rimangono al centro del dibattito soprattutto per le conseguenze sui consumi. E questo nonostante non ci siano state modifiche sulle soglie del tasso alcolemico consentito, ma, piuttosto, l’inasprimento di alcune sanzioni quando questo supera lo 0,8. Picchi di allarmismo che possono apparire anche ingiustificati perché, come prima, con prudenza e moderazione, un calice a cena al ristorante, anche se poi si deve guidare, possiamo ancora concedercelo. E lo ha confermato anche la “cena a prova di alcol test, a tutela del piacere della tavola e della sicurezza stradale”, organizzata dal produttore di grappa Roberto Castagner alla presenza dei vertici dei tre Consorzi del Prosecco Doc, del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e di Asolo (il racconto in approfondimento). | |
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| | | Bevande “glocalizzate”, il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata, il consumo moderato e i social media. Sono queste le sfide maggiori che i bar dovranno affrontare nei prossimi anni secondo il report realizzato da Cga by Niq e Sip by Pernod Ricard “I Bar nel 2035: Insight dai Leader”. Il futuro è promettente, ma le grandi tendenze emergenti devono essere colte e tra queste c’è la cosiddetta “glocalizzazione”: in tutto il mondo il 24% degli acquirenti ritiene che sia diventato più rilevante, rispetto a un anno fa, che le bevande consumate provengano dal proprio Paese. Ma oltre alla qualità del prodotto, per funzionare bene un bar deve poter contare su un ottimo staff capace di trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. Il report rivela anche che i consumatori che moderano l’assunzione di alcol possono rappresentare un mercato in crescita: sebbene il 32% dichiari di bere o ha intenzione di ridurre l’assunzione di alcol, vi è ancora la volontà di consumare fuori casa. Cruciale è anche il ruolo dei social media: le piattaforme stanno trasformando il mondo in cui bar e player del mercato plasmano il comportamento dei consumatori e viceversa. Il 72% dei clienti ha visitato un bar dopo averlo visto sui social, mentre il 66% sostiene di aver consumato una specifica bevanda dopo averla scoperta online. | |
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| | | Lo Champagne vive, come tutti, una fase economica con qualche difficoltà, ma resta un simbolo del vino mondiale. E i suoi migliori alfieri sono Louis Roederer, Krug e Bollinger: ecco il podio della “The World’s Most Admired Champagne Brands” 2025, edizione n. 12 della classifica stilata dal magazine Usa “Drinks International”, considerando la qualità, la coerenza tra marchio e marketing, il rapporto qualità/prezzo, e non solo, secondo i voti di sommelier, wine merchant, gestori di locali e critici di tutto il mondo. | |
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| | Un podio dominato, e non è certo una novità, dal mito della Borgogna, Romanée-Conti Domaine de la Romanée Conti Côte de Nuits 1999, con tanta Francia nelle prime posizioni. Ma, nella prima asta dell’anno dedicata ai “Vini pregiati e da collezione”, organizzata il 19 febbraio da Pandolfini, a Milano, spicca anche l’Italia, ad iniziare dal Barolo Monfortino Riserva 2010 di Giacomo Conterno, protagonista di tanti lotti pregiati, ma anche gioielli enoici del Belpaese come Sassicaia (Tenuta San Guido), Le Pergole Torte (Montevertine), Masseto, e Giuseppe Quintarelli con il suo Amarone della Valpolicella Classico Riserva. Asta Pandolfini che, con quasi il 100% delle aggiudicazioni e 365.000 euro raccolti, per la selezione proveniente da una collezione privata, ha attirato l’attenzione di collezionisti e appassionati, realizzando il 177% delle stime pre-asta. | |
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| | | Dalle Langhe, case history eccellente di due temi caldi del momento, gestione dell’“overtourism” e tutela dell’identità, le riflessioni dei produttori. Le considerazioni di Valentina Abbona (Marchesi di Barolo), Giuseppe Ascheri (Azienda Agricola Ascheri), Luca Currado Vietti (Cascina Penna Currado), Federico Ceretto (Ceretto), Luca Cigliuti (Contratto), Filippo Mobrici (Bersano) e Sergio Germano (Ettore Germano). | |
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