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N. 3.119 - ore 17:00 - Lunedì 22 Marzo 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Una buona partenza di 2020, poi il blocco tra marzo aprile, che ha pesato per un prodotto fortemente orientato da sempre alla ristorazione, poi un recupero nel terzo trimestre, e di nuovo lo stop totale della ristorazione a fine anno: per il Franciacorta, territorio di eccellenza della spumantistica italiana, l'anno si è chiuso con un -11,4% nei volumi venduti (15,6 milioni di bottiglie), nonostante la crescita in gdo (+17% sul 2019). Ora si guarda ad un 2021 di rilancio con la tenacia di sempre, come spiega il presidente del Consorzio del Franciacorta Silvano Brescianini: “crescita qualitativa, sostenibilità e internazionalizzazione gli obiettivi futuri”. |
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Non più, come parametri, i codici Ateco e la perdita sul fatturato di aprile 2020 su aprile 2019, ma il calo del fatturato medio mensile 2020 rispetto al 2019, che servirà ad assegnare gli 11 miliardi di euro a fondo perduto (su 32 complessivi della misura) ad aziende e liberi professionisti che nel 2020 hanno perso almeno il 30% del fatturato. È una delle novità più importanti del Decreto Sostegni presentato nei giorni scorsi, il primo del Governo Draghi, che, secondo lo stesso presidente del Consiglio, è “una risposta significativa, molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese di essere aiutati e ai lavoratori. È una risposta parziale, ma è il massimo che abbiamo potuto fare all’interno di questo stanziamento”. In ogni caso, i pagamenti dovrebbero partire dall’8 aprile, e l’obiettivo è evaderli tutti entro aprile, con i richiedenti che dovranno presentare solo un’autocertificazione, e i controlli che saranno eseguiti in una fase successiva. Ma chiaramente, nessun tipo di sostegno o ristoro può essere sufficiente a compensare le perdite di un anno o quasi di “non lavoro” al quale sono stati costretti diversi settori, come quello della ristorazione o quello degli eventi, con perdite che vanno dal 40% all’80% del fatturato annuale. Una ristorazione, rappresentata dalla Fipe/Confcommercio, che bolla come “una fragile stampella” il Decreto del Governo Draghi. “Con il decreto Sostegni il ristorante tipo che nel 2019 fatturava 550.000 euro e che nel 2020, a causa degli oltre 160 giorni di chiusura imposti dalle misure di contenimento della pandemia da Covid, ha perso il 30% del proprio fatturato, 165.000 euro, beneficerà di un contributo una tantum di 5.500 euro. Poco cambia per un bar tipo. Chi nel 2019 fatturava 150.000 euro e ne ha persi 25.000 a causa delle restrizioni, avrà diritto a un bonus di 1.875 euro, il 4,7% della perdita media mensile”, secondo le simulazioni dell’Ufficio Studi di Fipe/Confcommercio. Qualche cosa in più, tra risorse aggiuntive per il Fondo Filiere (150 milioni di euro) e risorse per l’esonero contributivo (300 milioni di euro), c’è per le imprese agricole, come sottolinea, in una nota, il deputato ed ex Sottosegretario alla Politiche Agricole Giuseppe Labbate. Con il plauso delle organizzazioni agricole come Confagricoltura e Coldiretti, secondo cui si tratta di un buon passo avanti. |
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Gli acquisti di prodotti alimentari a marca del distributore sono cresciuti anche nel 2020: +9,3%, raggiungendo una quota di mercato del 20%, pari a 11,8 miliardi di euro di fatturato. Per la distribuzione moderna la filiera legata a questi prodotti ha dimostrato di essere un fattore che genera valore e una leva che può contribuire allo sviluppo economico del Paese. Grazie all’innovazione, alla ricerca di qualità, a una maggiore attenzione al sostegno delle produzioni made in Italy e a criteri di sostenibilità i prodotti a marca del distributore, sono sempre più apprezzati dai consumatori: si calcola, inoltre, che nel 2020 abbiano fatto risparmiare alle famiglie italiane 2 miliardi di euro. Ecco i dati, anticipati dall’Associazione Distribuzione Moderna, per il convegno Marca by BolognaFiere, di scena il 24 marzo. |
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“Nel Recovery Plan che è ancora in fase di scrittura e si completerà a breve ho chiesto risorse nuove e significative nella tutela dell’ambiente come natura plasmata dall’uomo. Ho chiesto di mettere risorse specifiche per la tutela di parchi e giardini, risorse consistenti per tutelare i borghi che sono abbandonati e disabitati. 1 miliardo di euro per i cammini, e 650 milioni di euro per l’edilizia rurale”. Parole del Ministro della Cultura Dario Franceschini, intervenuto in un webinar promosso dal Fai, il Fondo per l’Ambiente Italiano. Un messaggio importante, di prospettiva, e che conferma, almeno nelle parole e nelle intenzioni, la visione del Governo di un futuro in cui i piccoli borghi d’Italia saranno (o torneranno ad essere) davvero importanti, al centro di scelte ed investimenti. D’altronde, secondo i dati della Fondazione Symbola guidata da Ermete Realacci, i 5.498 piccoli Comuni d’Italia (il 69,5% del totale), sono culla del 92% dei prodotti Dop e Igp e del 79% dei vini italiani più importanti, ovvero di quei prodotti che oltre a fare bello il nostro Paese nel mondo e a rappresentare fonte di una “ricchezza diffusa” in aree che altrimenti sarebbero destinate a rimanere abbandonate e depresse, sono anche scrigni di una ricchezza fatta di saperi e tradizioni da cui, spesso, nascono anche nuove idee ed innovazioni.
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Vino e moda tornano a camminare a braccetto, con una delle griffe sartoriali iconiche del Belpaese, quella delle mitiche cravatte napoletane di Marinella, amate da politici, attori e registi, come Visconti, Mastroianni e Napolitano, che incontra uno degli storici produttori del Brunello di Montalcino, Argiano, per dare vita ad una limited edition per gli amanti del made in Italy. “In progetto - aggiunge Bernardino Sani, ceo di Argiano - è anche un segno auspicio di poter presto tornare ad indossare le cravatte e dunque ad incontrarsi di persona, per lavoro e per piacere”. |
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La cura maniacale di ogni dettaglio è quello che fa la differenza in tutto, e specialmente nell’alto artigiano. Che si parli di un grande vino, per esempio, o di un grande violino. Come quelli prodotti dalla Maison Bernard di Bruxelles, il più antico laboratorio di liuteria d’Europa, selezionato come vincitore dei 100.000 euro del “The Pfv Prize”, il premio messo in palio da “Primum Familiae Vini”, associazione che riunisce 12 delle più importanti realtà del vino europeo a guida familiare, dalle italiane Marchesi Antinori e Tenuta San Guido alle francesi Baron Philippe de Rothschild, Joseph Drouhin, Domaine Clarence Dillon, Pol Roger, Famille Perrin e Famille Hugel, dalla spagnole Familia Torres e Vega Sicilia alla portoghese Symington Family Estates, alla tedesca Egon Müller Scharzhof. |
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A WineNews una delle più forti cicliste del mondo, incontrata a Pieve a Salti, immersa nel paesaggio delle colline toscane, tra le Crete Senesi, i vigneti del Brunello, campi coltivati ed oliveti, in uno di quei borghi rurali su cui l’Italia punta per far ripartire il turismo nel dopo-Covid. Che racconta il sua amore per la campagna toscana ed i suoi leggendari sterrati, i ritmi dell’agricoltura e degli allenamenti, e la passione per Brunello di Montalcino e Amarone della Valpolicella, ed il rapporto tra vino e sport professionistico ... |
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