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N. 4.315 - ore 17:00 - Martedì 30 Settembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Evento charity legato al vino tra i più importanti e longevi in Usa, “The Auction of Washington Wine”, nei giorni scorsi, ha raccolto 4 milioni di dollari, nell’edizione 2025, per il Seattle Children’s Hospital, la Washington State University’s Viticulture and Enology, e a Vital Wines, che si occupa di assistenza sanitaria per i lavoratori del settore. A riportarlo “Wine Spectator”, tra gli sponsor dell’evento, che, dal 1988 ad oggi, ha raccolto ben 72 milioni di dollari. Tra i top lot, le visite a due tenute di Marchesi Antinori in Usa, Col Solare nello stato di Washington e Antinori Napa Valley in California, guidate dal ceo Renzo Cotarella. | |
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| | Dalla revisione del Testo Unico del vino del 2016 alla riduzione dell’Iva; dalla tutela della concorrenza e contrasto alle frodi al potenziamento dell’Intelligenza artificiale; dalla modifica in materia di autorizzazioni di reimpianto ad un regime assicurativo di sostegno; dal fondo assicurativo tra produttori per evitare che le rese in eccesso svalutino il vino ad un meccanismo di compensazione, non incompatibile col diritto dell’Unione Europea, per il riequilibrio dell’utile inframarginale, con copertura, magari, dei costi di investimento e di gestione. Ed ancora, da strumenti ritenuti utili come l’affitto gestorio e la joint venture al pegno rotativo, fino ad un utilizzo più flessibile e potenziato dei fondi Ocm, senza dimenticare il mercato dei “crediti natura”, per premiare, con sostegno finanziario, chi tutela l’ambiente. Sono i suggerimenti, molti dei quali già noti, del Laboratorio Eurispes sulle politiche fiscali “per affrontare la crisi del settore del vino”, definita come “una delle più profonde di sempre”. Un settore che, in Italia, ha un peso fondamentale, grazie a circa 30.000 imprese di trasformazione (di cui 1.800 a carattere industriale), e 250.000 imprese agricole nella fase iniziale della filiera, un fatturato complessivo di 16 miliardi di euro (indotto escluso), pari a circa un punto del Pil (di cui, nel 2024, 8,1 miliardi di euro di export), con 74.000 persone che ci lavorano (in termini di addetti diretti). Ma tante sono le sfide e gli interrogativi che tengono con il fiato sospeso il settore enoico: dai dazi Usa ai consumi in calo, soprattutto per i rossi, dalle giacenze in cantina “pesanti” (39,8 milioni di ettolitri al 30 luglio 2025), ad una superficie vitata nazionale che sta progressivamente diminuendo, con una riduzione tra il 2000 e il 2023 pari al 15%, ricorda il Laboratorio Eurispes. E, poi, l’avvento dei vini No-Low che oggi in Italia valgono 3,3 milioni di euro, ma che dovrebbero raggiungere i 15 milioni nei prossimi 4 anni e, inoltre, viene ricordato anche il problema delle “vie illegali del vino” tanto che, nel solo 2023, il valore dei prodotti illegali legati al settore e sequestrati ha superato i 22 milioni di euro, riporta il Laboratorio Eurispes. Che, dunque, ha elaborato un “pacchetto di salvaguardia” (il dettaglio in approfondimento) per il sostegno al settore. | |
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| | Un’ondata di notizie sul cambiamento climatico può bastare a far scendere il valore di una bottiglia di vino pregiato. Non si tratta di una metafora, ma di una scoperta curiosa emersa da una recente ricerca condotta da Gertjan Verdickt, professore di Finanza alla Business School dell’Università di Auckland. Lo studio, diffuso nei giorni scorsi dalla stessa università, rivela che più cresce l’attenzione mediatica sui temi ambientali, meno i consumatori sono disposti a pagare per il vino straniero (con uno scarto anche del -3,5%) secondo lo studio, basato su un dataset composto da oltre 68.000 prezzi d’asta dei Premier Cru di Bordeaux provenienti da 222 case d’asta in 18 Paesi, per un totale di oltre 70.000 transazioni analizzate, messe in relazione ai dati sulle “notizie climatiche” degli stessi Paesi. | |
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| | | Nel panorama sempre più competitivo dell’hôtellerie, la gastronomia si conferma un asset strategico nel caratterizzare un’offerta sempre più di qualità e ricercata, rappresentando sia un elemento identitario sia un’importante leva economica. Tanto che l’eccellenza culinaria è oggi uno dei principali criteri di scelta per i viaggiatori più esigenti, attratti da esperienze autentiche e profondamente radicate nella cultura locale. La conferma arriva dalla fotografia scattata da Relais & Châteaux, la prestigiosa associazione mondiale che, dal lontano 1954, riunisce 580 hotel d’eccezione e ristoranti gourmet, che rappresentano la più estesa rete al mondo, in 65 Paesi - con l’Italia protagonista - per la maggior parte a conduzione familiare, gestiti da imprenditori indipendenti, che si impegnano a far vivere la cultura del loro territorio ed a condividere la propria passione per la bellezza, ma anche per il gusto. Ed il cui comparto food & beverage, in un 2024 caratterizzato da un contesto geopolitico incerto anche per il turismo mondiale, ha generato il 42,1% del volume di vendite totali che hanno raggiunto 3,2 miliardi di euro - basato sui dati raccolti dal 92% degli associati - con una crescita del +8% sul 2023, che avvicina la cucina al segmento camere d’hotel (49%, +9%), in un equilibrio che riflette la forza dei due pilastri storici dei Relais. | |
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| | | “Un luogo di comunità, uno spazio in cui il bello e il buono coincidano. Un bene comune restituito al territorio attraverso la visione e a generosità di chi se ne prende cura”: questo, secondo Carlo Petrini, fondatore Slow Food, il Convento della Santissima Annunciata di Franciacorta a Rovato, che, nel 2026, accoglierà l’edizione invernale di “Vini d’Abbazia”, voluta da Vittorio Moretti, founder Bellavista. Il 4 ottobre preview con l’evento “Come in famiglia”, by Fondazione Vittorio e Mariella Moretti, giornata aperta tra natura, laboratori e un convegno. | |
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| | In quel Regno Unito sul cui trono siede Re Carlo III, appassionato di vino italiano (come abbiamo raccontato spesso), le etichette tricolore restano tra le più amate, ma come tutte, vivono un contesto economico difficile. Le esportazioni dal Belpaese, nei primi 6 mesi 2025, sono in leggero calo sul 2024 secondo i dati Istat analizzati da WineNews, pari a 370,1 milioni di euro in valore (-4,5%). Ma in un mercato che è il terzo a livello mondiale per le cantine italiane, dietro Usa e Germania, è fondamentale investire sulla promozione, e non mancano le iniziative. Come quella di scena oggi, 30 settembre, a Londra, per l’edizione n. 7 del “Simply Italian Great Wines Uk” organizzato da Iem - International Exhibition Management by Marina Nedic e Giancarlo Voglino, tra le agenzie più affermate nell’internazionalizzazione del vino italiano, in partnership con la rivista britannica “The Drinks Business”. | |
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| | | A WineNews, Cristian Ridolfi, presidente del Consorzio del Soave, sul futuro di una delle denominazioni bianchiste più importanti d’Italia. Che è anche questione di “stili”: “le Uga valorizzano le differenze nella denominazione, che sono una ricchezza, ma la comunicazione deve essere più omogenea e parlare delle due anime del Soave, uno pronto da bere, dall’espressione floreale, ideale per antipasti, aperitivi, e primi piatti, ed un “Soave d’annata”, che sa evolvere in maniera positiva nel tempo, è gastronomico e si abbina a tante cucine dal mondo”. | |
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