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N. 4.342 - ore 17:00 - Giovedì 6 Novembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | A 200 anni dalla prima vite neozelandese (1819), c’è un altro esordio nella vitivinicoltura mondiale. È il Bhutan, piccolo regno sull’Himalaya orientale, con il suo primo vino, il Ser Kem, nato grazie a Governo, consulenti locali ed agli imprenditori americani Ann Cross e Mike Juergens, che, insieme, fondano la Bhutan Wine Company (che ha già piantato 9 vigneti e 16 uve diverse). Se la 2024 è stata la prima vendemmia in commercio, la prima in assoluto, la 2023, è stata battuta in un’asta online da Bonhams Skinner. Il top lot? È la “Himalayan”, la bottiglia da 7,57 litri (omaggio al monte Gangkhar Puensum: alto 7.570 metri) venduta per 16.270 euro. | |
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| | Il finanziamento dei progetti di promozione del vino nei Paesi terzi con i fondi Ocm potrebbe passare dalla soglia del 50% a quella ben più consistente dell’80%, e viene semplificata la digitalizzazione delle etichette, ma i fondi comunitari Ocm ora potrebbero essere utilizzati anche per finanziare l’espianto dei vigneti: sono alcune delle novità delle votazioni di ieri degli emendamenti al “Pacchetto Vino” in Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, a Strasburgo, passaggio intermedio, ma importante, in vista del voto in plenaria del 25 novembre, che darà via ai lavori per il negoziato sul regolamento definitivo da parte del “Trilogo” tra Commissione, Consiglio e Parlamento Ue. Tra le organizzazioni di categoria italiane, Federvini esprime un sostanziale apprezzamento. A partire dalla “conferma delle semplificazioni in materia di etichettatura, la previsione di aliquote di sostegno più elevate per gli interventi settoriali e il prolungamento della durata dei progetti di promozione”. Per Albiera Antinori, presidente Gruppo Vini Federvini, si tratta di “misure volte a rafforzare la promozione, l’internazionalizzazione e la sostenibilità del settore”. Più critica Unione Italiana Vini - Uiv che parla di “luci e ombre”. Tra gli aspetti positivi, “l’aumento fino all’80% del contributo ammesso per la promozione nei Paesi terzi e dell’estensione temporale dei programmi, la scelta pro-digitalizzazione dell’etichettatura, mentre in materia dealcolati non convince la proposta del Parlamento sul termine “reduced alcohol” (in luogo di parzialmente dealcolato)”. Un elemento fortemente negativo, secondo Unione Italiana Vini, è legato alla materia degli estirpi e della distillazione: “tale decisione ci riporta indietro di 15 anni”, commenta il presidente Uiv Lamberto Frescobaldi. Il “Pacchetto Vino” e la Pac post 2028 sono stati al centro, ieri a Roma, anche della riunione tra i rappresentanti della filiera vitivinicola e le amministrazioni dei tre principali produttori di vino dell’Ue, Italia, Francia e Spagna. Tra le richieste, anche quella di dare seguito alle raccomandazioni del Gruppo di Alto livello, ossia che la normativa venga adattata per accogliere e dare spazio a nuovi prodotti, come i vini dealcolati e le produzioni sostenibili di vini a bassa gradazione alcolica ottenuti in modo naturale (in approfondimento). | |
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| | Come accade da tempo, in molti, mescolando finanza e impresa, investono nel wine & food, con l’obiettivo di aggregare aziende e prodotti diversi, ma sinergici. Come la Compagnia del Gusto Holding, progetto ispirato dalla famiglia Cosulich che “ambisce a diventare la piattaforma italiana di riferimento per la valorizzazione delle eccellenze del food & beverage”, aggregando “imprese di qualità superiore, sostenendone la crescita e accompagnandole nei mercati”, e coniugando “solidità finanziaria, sostenibilità e visione strategica”, con lo scopo di raggiungere un giro d’affari intorno ai 200 milioni di euro. Un progetto articolato in tre “business unit” - Compagnia del Mare, Compagnia delle Vigne e Compagnia dei Sapori - fondato da Francesco Cosulich, con Ceo Ettore Nicoletto e Sergio Albarelli alla presidenza. | |
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| | | Archiviata la vendemmia, con l’ultimo raccolto che riposa in cantina, per il vino italiano è tempo di riflettere sul futuro, tra calo dei consumi, nuovi stili di vita, clima e la necessità di competere sui mercati globali. Lo fa a “Merano WineFestival” 2025, il “salotto buono” dell’Italia del vino, che, da domani all’11 novembre, con la regia del patron Helmuth Köcher, riunisce l’eccellenza enogastronomica italiana ed internazionale a Merano, per incontrare addetti ai lavori ed appassionati in arrivo da tutta Italia tra i vigneti dell’Alto Adige. Una cornice che vede sfilare sul “red carpet” dell’edizione n. 34, dedicata a “Vision: Wine & Food Creators” - i “creatori del mondo enogastronomico” che hanno di fronte tante sfide, come ha spiegato, a WineNews, Helmuth Köcher - oltre 1.000 cantine (i cui vini, più di 2.000 per la prima volta, si potranno anche acquistare, e che incontreranno i buyers con Ice) e 130 produttori di cibo. Ma anche 100 vini italiani in lizza per i “WineHunter Platinum Awards”, i 10 “Cult Oenologist” italiani 2025 e le “WineHunter Stars”, 8 personalità di spicco nel mondo enogastronomico premiate perché capaci di illuminarlo con la loro passione, dedizione e straordinario impegno, con la guest star, Andrea Bocelli, tenore-vigneron con la Bocelli 1831 a Lajatico in Toscana, e WineNews tra i premiati. | |
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| | | Se n’è andata Maria Grazia Lungarotti, imprenditrice visionaria e “signora del vino” tra le più influenti della storia italiana. Storica dell’arte, con il marito Giorgio Lungarotti, fondatore Cantine Lungarotti, oggi un’icona dell’Umbria del vino, nel 1974 ha avuto un’intuizione che ha cambiato per sempre il modo di guardare al vino: dedicargli il primo Museo, a Torgiano, il più prestigioso al mondo. Da allora, ha avuto, così, non sono due figlie, Teresa Severini e Chiara Lungarotti, con le quali ha guidato l’azienda di famiglia, ma anche un figlio: il Muvit. | |
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| | Il “Premio Vinovisioni” al Vis-Volontariato Internazionale per lo Sviluppo per il sostegno alla Cantina di Cremisan in Palestina: il “Premio Eticork” di Amorim Cork a Caprai, artefice della rinascita del Sagrantino di Montefalco e premiata dall’Onu per l’integrazione dei migranti con la Caritas di Foligno; il “Premio Michele d’Innella” a Graspo-Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità e biodiversità viticola di Aldo Lorenzoni, Luigino Bertolazzi e Giuseppe Carcereri de Prati; e il “Premio Ecofriendly” a Tenuta Roveglia, Villa Sandi, ColleMassari, San Salvatore 1988, Cantine Paolo Leo e Siddùra: ecco i premi speciali di “Vinibuoni d’Italia” 2026, la guida del Touring Club Italiano curata da Mario Busso ed Alessandro Scorsone, di scena l’8 novembre al Merano WineFestival, con i “Top 300” i migliori vini con la “Corona”. | |
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| | | Con un valore della produzione di 192 milioni di euro (+7,4% nel 2023), leader per Indicazioni Geografiche, con 90 tra Dop e Igp, in grado di attrarre con i suoi prodotti di eccellenza, uniti alla bellezza del paesaggio e dell’arte, la “Dop Economy” della Toscana gode di ottima salute. Lo confermano, a WineNews, da “BuyFood Toscana”, la vetrina internazionale dei prodotti made in Tuscany, a Firenze, gli esperti ed i Consorzi dei suoi prodotti-simbolo, dal Chianti Classico al Pane Toscano, dal Pecorino Toscano alla Cinta Senese, e non solo. | |
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