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WineNews
N. 3.722 - ore 17:00 - Giovedì 8 Giugno 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti,
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La News
Donnafugata, Vinventions ed il mare
Pulire uno dei luoghi simbolo del mare di Sicilia, la spiaggia di Capaci, per affermare un impegno concreto a sostegno dell’ambiente, che finisce anche in bottiglia: Donnafugata, cantina della famiglia Rallo, e tra le artefici del successo del vino della Sicilia, e Vinventions, realtà leader della produzione di tappi, nella Giornata Internazionale degli Oceani, che si celebra oggi 8 giugno in tutto il mondo, hanno ripulito la celeberrima spiaggia siciliana, lanciando il vino Damarino, primo al mondo ad utilizzare Nomacorc Ocean, linea di tappi che nasce proprio dalla plastica riciclata e recuperata dalle zone costiere. 
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Primo Piano
Vino: territorio, denominazione e brand aziendale decidono l’acquisto. Ma occhio al packaging
Il “marchio collettivo” del territorio, ovvero la denominazione, rappresentata dal nome e dal simbolo della Doc, della Dogc o della Igt, e le marche private dei produttori, che, nello stesso tempo, sorreggono e sono sorretti dal territorio che contribuiscono a costruire. Su questi due grandi asset, più che su altri, si formano le scelte di acquisto del vino da parte degli italiani, come emerge da una ricerca di Nomisma Wine Monitor by Federvini. Perchè se guardando alla risposta singola alla domanda su quali criteri si usano per scegliere il vino al di là del gusto personale, il 24% indica la presenza del marchio Doc, Docg o Igt, ed il 20% il territorio di produzione. Ma il 29% dei consumatori sono anche molto influenzati dalla marca della cantina, che se nota è conosciuta è capace di rassicurare il consumatore spesso davanti ad un offerta sconfinata e disorientate. Due pilastri, il territorio ed il brand aziendale, che sono quelli su cui poggia il sistema vino italiano, con le sue decine e decine di denominazioni, e le sue centinaia e centinaia di aziende piccole e grandi, storiche e più giovani, che pur con mille difficoltà dovute alla complessità e alla ricchezza dell’offerta del vino italiano, hanno conquistato il mondo. Dall’indagine Nomisma, però, emerge come la Dop e Igp siano fondamentali nella percezione e nel valore. Perchè uno vino Dop o Igp, rispetto ad uno generico, per l’85% dei consumatori è di maggior qualità, per il 77% ha caratteristiche organolettiche migliori, per il 75% è garanzia della tracciabilità del processo produttivo, il 72% si sente rassicurato dai controlli, e per il 48% i vini a denominazione sono più rispettosi dell’ambiente. E di conseguenza, 9 consumatori su 10 sono disposti a spendere di più per un vino a denominazione rispetto ad uno generico, con percentuali che variano da oltre il 25% a più del 50% in più. Altro aspetto interessante, soprattutto in vista dell’entrata in vigore della nuova direttiva sugli imballaggi in Unione Europea, che potrebbe cambiare molte cose, è che il 16% dei consumatori è molto influenzato dal packaging, al momento dell’acquisto. Con gli aspetti che colpiscono di più che sono, nell’ordine, l’etichetta, la forma della bottiglia, ma anche il colore del vetro della bottiglia e così via.
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Falstaff: i 101 vini che raccontano l’Italia
Il vino italiano, con la sua immensa varietà e ricchezza, ha i suoi territori di eccellenza, cantine e vini che, a loro modo, sono leader, e capaci più di altri di raccontare i territori, e, di conseguenza, l’Italia del vino, a chi li assaggia. A selezionare i “101 migliori vini italiani” (in approfondimento), nel numero di Giugno 2023, è l’autorevole magazine tedesco Falstaff, la voce più seguita in un mercato quello teutonico. In quella che, spiega a WineNews, il corrispondente dall’Italia, Otmar Kiem, “non è un classifica, ma una selezione di vini di altissima qualità ed interessanti, che, secondo noi, sono quelli fondamentali da assaggiare per capire la varietà e la diversità del vino italiano, e l’essenza di alcuni territori. Una lista da cui mancano tantissimi altri grandi nomi, ovviamente, ma capace di costruire un racconto articolato dell’enologia tricolore”.
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Focus
Ocm vino promozione, rinvio al 21 giugno
Il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a WineNews, giusto ieri, e dopo le sollecitazioni della filiera, ha promesso l’arrivo del decreto Ocm Vino Promozione nei Paesi Terzi per il bando 2023/2024, a breve. Ma la realtà dei fatti è che ci sarà da aspettare ancora un po’. Almeno fino a dopo il 21 giugno, quando si tornerà ad esaminare il provvedimento nella Conferenza Stato Regioni, che nella seduta di ieri 7 giugno, pur dando un parere sostanzialmente positivo, ha rinviato la delibera dell’intesa, suggerendo alcune raccomandazioni. La palla ora, dunque, ripassa al Ministero, che dovrà predisporre il nuovo testo, per presentarlo in Conferenza Stato Regioni, tra due settimane. Bene che vada, dunque, le scadenze dei bandi, sia nazionale (30 milioni di euro) che Regionali che da esso derivano (con 70 milioni di euro in dotazione), si aggireranno intorno alla metà di agosto, con poco tempo, una volta approvate le graduatorie, perchè Agea possa firmare i contratti e dare il via libera ai progetti a partire da ottobre 2023. Ma da quanto apprende WineNews, potrebbe arrivare una novità: si parla dell’introduzione di una sorta di “clausola” per cui aziende o raggruppamenti che vedono i propri progetti ammessi al cofinanziamento potranno iniziare a spendere i soldi anche prima della firma formale dei contratti da parte di Agea.
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Cronaca
Il “patto” tra scuole ed Assoenologi
Nei giorni in cui finiscono le scuole, arriva una notizia positiva per i futuri enologi. Un trait d’union tra il mondo della scuola e quello del lavoro, per opportunità formative di alto profilo e sbocchi professionali sempre più orientati alla specificità degli studenti: ecco gli obiettivi che si prefigge la recente intesa, siglata a Grosseto, in Toscana, tra Assoenologi, l’unione di categoria dei tecnici vitivinicoli più rappresentativa sul territorio nazionale, e la Rete Nazionale degli Istituti Tecnici e Professionali Agrari ad indirizzo enologico (Re.N.Is.A). 
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Wine & Food
“World’s 50 Best Restaurants” 2023, svelata la prima metà: Enrico Bartolini al n. 85
Enrico Bartolini, con il suo ristorante tre stelle Michelin al Mudec di Milano e vertice della galassia stellata dello chef italiano, è, per ora, l’unico alfiere italiano nella “World’s 50 Best Restaurants” 2023, la più ambita classifica della ristorazione internazionale, che oggi ha svelato le posizioni dalla 100 alla 51, inserendo alla posizione n. 85, come new entry proprio il Mudec di Bartolini (che mette insieme 12 stelle con 8 ristoranti, in Italia. La “Top 50”, con il ristorante n. 1 al mondo, sarà svelata il 20 giugno 2023 a Valencia. Nel 2022, per il Balpaese, furono 6 gli italiani, di cui 2 in “top 10”: ovvero Il Lido 84 di Gardone Riviera (Brescia), Le Calandre di Rubano (Padova), il ristorante Uliassi di Senigallia, il Reale di Castel di Sangro; il Piazza Duomo di Alba ed il St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina a San Cassiano dello chef Norbert Niederkofler. 
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Vernaccia di San Gimignano, “regina ribelle” della Toscana, anima e corpo del suo territorio
Il grande bianco cantato da Dante cresce in qualità, distintività e potenzialità di invecchiamento, e si lega sempre più alla “Manhattan” del medioevo. Dall’edizione n. 1 di “Regina Ribelle Vernaccia di San Gimignano Wine Fest”, le parole di critici come Marco Sabellico (Gambero Rosso) e Giancarlo Gariglio (Slow Wine), di chef come Vito Mollica, e di Irina Guicciardini Strozzi, presidente del Consorzio della Vernaccia di San Gimignano.
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