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N. 4.291 - ore 17:00 - Mercoledì 27 Agosto 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | I vigneti eroici che si arrampicano su terrazzamenti strappati con fatica e sudore alle scogliere che si tuffano nel Mediterraneo, così come gli oliveti e le iconiche limonaie, intervallati da luoghi di assoluta bellezza come Ravello, con la sua “Terrazza dell’Infinito”, e Villa Cimbrone. È la Costiera Amalfitana, territorio reso celebre anche da perle del vino italiano e di Campania, come la cantina Marisa Cuomo, a Furore, o Giuseppe Apicella, a Tramonti, ora riconosciuto dalla Fao come “Giahs - Sistema del Patrimonio Agricolo di Importanza Globale” (insieme, per l’Italia, alle Colline Vitate del Soave e alla Fascia Olivata di Spoleto e Assisi). | |
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| | Dazi o meno, gli Usa restano e resteranno un mercato imprescindibile ed insostituibile per le esportazioni di vino italiano, con 1,9 miliardi di euro su 8 nel 2024, e con 838,7 milioni di euro su 3,2 nei primi 5 mesi 2025, secondo l’Istat, peraltro con una crescita del +5,7% in valore sul -0,8% del totale Italia. Anche per questo, diventa più importante presidiarlo e fare promozione. Che prosegue, a pieno ritmo, anche con Veronafiere-Vinitaly, Ita - Italian Trade Agency, Fiere Italiane e la Camera di Commercio Italiana Americana del Midwest-Chicago, insieme a Vinitaly.Usa n. 2, al Navy Pier di Chicago, il 5 e il 6 ottobre. Attesi quasi 250 espositori tra cantine e consorzi, con un fatturato aggregato di 7,2 miliardi di euro. “Stiamo riscontrando una forte motivazione - ha detto il presidente Veronafiere, Federico Bricolo - c’è la consapevolezza che, alla difficoltà delle tariffe, si debba rispondere con una maggior presenza e promozione”. A Chicago saranno “presenti i principali brand provenienti da tutta la Penisola”, da Antinori a Ferrari, da Bellavista a Berlucchi, da Planeta ad Allegrini, da Angelini Wines & Estates a Pasqua, da Masciarelli a Feudi di San Gregorio, da Varvaglione a San Polo - Marilisa Allegrini, da Tasca d’Almerita a Rocca delle Macìe, da Tommasi a Famiglia Cotarella, dalla rappresentanza massiccia dei produttori dei Prosecco (Villa Sandi, Mionetto, Valdo) a Mezzacorona, dal Gruppo Italiani Vini (Giv) a Frescobaldi. Oltre ai tanti consorzi (dal Prosecco Doc al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, dall’Asti alla Valpolicella, dal Brunello di Montalcino al Custoza, dal Chiaretto e Bardolino al Lugana, dal Garda alla Doc Sicilia). Ma tanti saranno anche gli importatori e i buyer che stanno aderendo alla kermesse, come, tra gli altri, Volio Fine Wine Imports, Vias, Terlato Wines e non solo. “Un risultato ancora parziale - sottolinea il dg Veronafiere, Adolfo Rebughini - ma già significativo dell’attenzione del mercato americano verso il vino italiano”. In calendario anche il debutto di “wine2wine business forum”, con la sua prima edizione all’estero (e che, dunque, non sarà a Verona, nel 2025, mentre per il 2026 verranno fatte ulteriori valutazioni, apprende WineNews), e l’annuncio, il 5 ottobre, dei protagonisti di Vinitaly OperaWine 2026 by “Wine Spectator”. | |
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| | Tra i temi emersi all’indomani dell’ufficialità dei dazi americani al 15% per il vino italiano, c’è anche quello della ricerca dei nuovi mercati come alternativa agli States (che restano comunque insostituibili). L’Asia, insieme ad alcuni Paesi del Pacifico, è uno dei continenti più monitorati, ma non è incoraggiante l’ultimo report realizzato da Cga by Niq che racconta come, anche in questi Paesi, stia prendendo piede il consumo moderato. Nello specifico, il 31% beve meno alcol di un anno fa, il doppio della percentuale di chi, invece, nello stesso periodo, ha iniziato a bere di più (15%). La maggiore riduzione è nelle Filippine (42%), poi Nuova Zelanda (38%) e Australia (34%). La moderazione, viene spiegato, è spinta principalmente dalla ricerca di uno stile di vita “più sano”, motivazione principale in Cina (52%) e Hong Kong (45%). | |
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| | | Sul grande schermo le storie di cinque chef d’eccellenza che hanno trasformato la cucina italiana in un linguaggio identitario, come Caterina Ceraudo, Martina Caruso, Valeria Piccini, Antonia Klugmann e Cristina Bowerman, raccontate ne “La quinta stagione”, il docufilm ideato da Paola Valeria Jovinelli e diretto da Giuseppe Carrieri, che sarà proiettato, in anteprima, il 2 settembre alle “Giornate degli Autori”, insieme ai film attesissimi con grandi registi e attori, a partire dai più noti nomi di Hollywood - come Julia Roberts, George Clooney, Emma Stone, Alexander Payne, Kathryn Bigelow, Guillermo del Toro, Jacob Elordi e Noomi Rapace - agli artisti di casa nostra, tra cui Paolo Sorrentino, Alba Rohrwacher, Luca Guadagnino, Valeria Golino, Pierfrancesco Favino, Toni Servillo e molti altri, ma anche con il food & wine, rigorosamente made in Italy, a suggellare i momenti conviviali, i party e le premiazioni. A partire dalle bollicine del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, eccellenza veneta, anche con la sua etichetta limited edition, “La Compagnia delle Stelle”. Sono solo alcuni degli ingredienti dell’edizione n. 82 della “Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica” di Venezia, la più antica e tra le più prestigiose al mondo, di scena da oggi al 6 settembre. | |
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| | | Nel cuore di San Gimignano, borgo-gioiello dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, patria della Vernaccia e delle torri che le hanno valso il soprannome di “Manhattan del Medioevo”, anche il gelato sa raccontare storie di memoria, creatività e passione. Come nel docu-film “Sergio Dondoli’s Happy Life”, pellicola diretta da Jay Arnold, che ripercorre la vita e le passioni del maestro gelatiere della città delle torri, Sergio Dondoli, già vicepresidente della Coppa del Mondo di Gelateria, e che, dal 19 agosto, è disponibile su Prime Video e Apple Tv. | |
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| | Da consumo di nicchia a tendenza mainstream: il mondo delle bevande “No-Lo” è sempre più vasto e variegato, ed il consumo di prodotti senza alcol - dal vino agli spirits, passando per la kombucha - si diffonde in maniera trasversale tra le generazioni. Un’ulteriore conferma che non si tratta più di un fenomeno marginale, ma di una tendenza ormai consolidata da studiare attentamente, per cogliere le sue cause socio-culturali e le sue implicazioni economiche, è la pubblicazione, da parte di Slow Food Ediote - che da sempre ha fatto del vino uno dei pilastri fondanti del suo catalogo editoriale e la cui guida è una delle pubblicazioni di riferimento per il settore - del libro “Il piacere senza alcol”, firmato da Nicole Klauss. | |
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| | | Il racconto di Davide Rosso, direttore della Fondazione Centro Culturale Valdese: “dobbiamo “godere” del vino, è un modo per vivere e rinforzare la fede, perché come dice Giovanni Calvino fa parte del Creato, come lo è l’uomo. Valdesi ed Ugonotti nei loro spostamenti hanno contribuito a diffondere le loro conoscenze sulla vite, attorno alla cui coltivazione nasceva la comunità, e che sulla comunità era basata, con il concetto che una pianta aiuta l’altra”. | |
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