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N. 4.157 - ore 17:00 - Venerdì 21 Febbraio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Le nuove strategie da mettere in campo per affrontare il nuovo trend scandito dalla moderazione dei consumi e, allo stesso tempo, nei mercati in via di sviluppo che, invece, stanno aumentando i volumi di acquisto delle bevande; dall’ascesa del consumo occasionale, altro fenomeno da monitorare, al rallentamento della premiumizzazione, fino alla ripresa del canale on trade, che meritano azioni ad hoc. Sono, in pillole, le 5 tendenze chiave che modellano le opportunità per le bevande alcoliche nel 2025, secondo l’ultima ricerca targata Iwsr (International Wine & Spirits Research). Uno scenario, quello del 2025, descritto “sottotono ma ricco di opportunità”. | |
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| | Il mercato dei prodotti biologici, che è una significativa risorsa per il nostro Paese che ne è leader, vale oltre 5 miliardi di euro, di cui più di due terzi vengono esportati, in un trend di crescita costante, e con un’incidenza del 6% sul totale dell’export agroalimentare, che nel caso del vino bio raggiunge l’8,5% sul totale dell’export vitivinicolo, e le cui vendite in Italia sfiorano i 60 milioni di euro (nel 2023, a +6,5%). Italia dove la superficie vitata bio ha raggiunto un peso fondamentale nella viticoltura: rappresenta ormai il 23% del vigneto nazionale, con quasi 30.000 operatori dedicati. Ma il trend è legato anche alla crescita nei consumi di ingredienti benefici (+9,4% in valore), di prodotti “free from” (+9,7%) e “rich-in” (+10% nel 2023), e al fenomeno del mercato globale del plant-based, il cui valore è passato da 29,4 miliardi di dollari nel 2020 a 52,5 nel 2023, con proiezioni di aumento fino a 161,9 miliardi (+550%) entro il 2030. Se ne parlerà a Slow Wine Fair 2025, che, all’edizione n. 4 con la direzione artistica di Slow Food e con l’incontro mondiale della Slow Wine Coalition, promuove i vini frutto di un’agricoltura sostenibile, artigianale, che rispetta la biodiversità e il paesaggio agrario, tesa alla crescita socioculturale delle comunità agricole e a rendere i consumatori più consapevoli, e Sana Food, la nuova veste del Sana, lo storico Salone del biologico e del naturale, giunto all’edizione n. 36. E che, per la prima volta, saranno insieme a BolognaFiere (23-25 febbraio) in un grande evento di riferimento mondiale sul biologico per appassionati, buyer - che, grazie al supporto di Agenzia Ice saranno 300, il 50% in più del 2024 - horeca e retail. In particolare, Slow Wine Fair (dove ci sarà anche WineNews, ndr) vedrà nei calici più di 6.000 vini, oltre il 50% certificati biologici o biodinamici (nel 2024 erano il 47%), 1.200 cantine dall’Alto Adige alla Sicilia, e da 28 Paesi con più di 150 cantine estere, il numero più alto di sempre (e il doppio della prima edizione, nel 2022), dalle più prestigiose denominazioni mondiali, quali Borgogna, Bordeaux, Champagne, Rodano, Loira, Mosella e Reno, a Stati meno conosciuti come Giappone, Georgia, Bolivia e Cile. Produttori e produttrici della Slow Wine Coalition e vini che sono espressione dei valori del “Manifesto del vino buono, pulito e giusto”. | |
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| | Non solo sostenibilità ambientale, ma anche sociale: le aziende del futuro non possono fare a meno di confrontarsi con i grandi temi, e la parità di genere è sempre più un driver che guida le scelte dei consumatori, anche nel mondo del vino. La certificazione è lo strumento che hanno a disposizione le aziende per individuare le aree di miglioramento e pianificare strategie di crescita nel segno della responsabilità e della sostenibilità, e tra le poche cantine ad aver ottenuto in Italia - e tra le prime in Friuli Venezia Giulia - la certificazione della parità di genere (Uni/PdR 125:2022), che attesta l’impegno concreto dell’azienda verso una crescita equa ed inclusiva, c’è Venica&Venica. “Il nostro impegno - sottolineano Gianni e Ornella Venica - va oltre la produzione di vino: crediamo nella qualità in ogni sua forma, anche sociale”. | |
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| | | I numeri sono da capogiro: 170 relatori, 89 masterclass e 12 approfondimenti tematici, con al centro i protagonisti della scena gastronomica internazionale. Per festeggiare i suoi primi 20 anni “Identità Milano” (22-24 febbraio 2025) non solo avrà una nuova casa, l’Allianz MiCo - North Wing, ma anche un’edizione rinnovata e tante novità, che WineNews, in qualità di media partner dell’evento, racconterà nei prossimi giorni. Il tema è “Identità Future, vent’anni di nuove idee in cucina”, un richiamo alla necessità di adattarsi a scenari in costante mutamento e di anticipare le prossime sfide. Fondato nel 2005 da Paolo Marchi e Claudio Ceroni, “Identità Milano” è stato il primo Congresso di alta cucina in Italia, e oggi si amplia per accogliere cluster tematici che approfondiscono il legame sempre più stretto tra enogastronomia, ospitalità e impresa. A partire dal Main Stage fino agli approfondimenti tematici dedicati a Identità di Formaggio, Identità di Pizza, Identità di Pasta, Identità di Lievitati, Identità Inclusive, Golosi di Identità, Identità Vegetali, Identità di Pesce e Identità di Farina, oltre alle novità come il Salone del Vino e Bollicine, Bollicine dal Mondo, la Bar Experience, lo Speciale Ospitalità e Cluster Ospitalità, con un focus sulle nuove dinamiche dell’accoglienza e della ristorazione negli hotel di lusso. | |
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| | | Con il 40% delle produzione vitivinicola regionale rappresentato in seno all’associazione, “L’Altra Toscana”, guidata da Francesco Mazzei, racconta con autorevolezza i territori più “nascosti” della regione, con le nuove annate nei calici, ieri a Firenze, per 300 vini di tante denominazioni, rappresentati dai Consorzi di Maremma Toscana, Montecucco, Cortona, Chianti Rufina, Terre di Casole, Suvereto e Val di Cornia, Carmignano e la grande Toscana Igt. In approfondimento, i migliori assaggi, tra i vini presenti, dello staff di WineNews. | |
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| | Un nuovo equilibrio nella rappresentanza consortile, con un peso aumentato e più ponderato per i piccoli produttori, e un nome, “Classese”, che individui in maniera chiara ed univoca lo spumante Metodo Classico dell’Oltrepò Pavese, il più importante territorio italiano del Pinot Nero (ma non solo), in cerca di un continuo rilancio che oggi sembra finalmente ben avviato: sono le novità approvate, a larghissima maggioranza, dall’assemblea del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese di ieri, guidato da Francesca Seralvo. Una giornata che, secondo il Consorzio, “rimarrà scritta nei libri di storia del territorio”, con due cambiamenti definiti “epocali”: “un nuovo statuto, nel segno dell’equilibrio, della trasparenza e della filiera, e un nuovo disciplinare per la Docg” (con la consulenza tecnica dello Studio Giuri dell’avvocato Marco Giuri, di Firenze, in approfondimento). | |
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| | | Da “Buy Wine” by Regione Toscana, che ha lanciato la “Settimana delle Anteprime”, le voci di buyer da ogni angolo del pianeta. Dagli Usa al Canada, dall’Argentina alla Norvegia, dalla Cina al Giappone, a mercati tutti da scoprire come Repubblica Ceca, Tunisia, India e Thailandia, il racconto per l’interesse sempre fortissimo per una regione di grandi rossi, ma che vede crescere anche i suoi vini bianchi, con i mercati, soprattutto quelli più maturi, alla ricerca di territori nuovi da scoprire e da portare nel calice.
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