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N. 4.244 - ore 17:00 - Venerdì 20 Giugno 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Il ristorante Maido di Lima, in Perù, è il n. 1 al mondo, vincitore della “The World’s 50 Best Restaurants” 2025, davanti allo spagnolo Asador Etxebarri ad Atxondo, in Spagna, e al Quintonil di Città del Messico, al n. 3. Così il verdetto dalla più celebre classifica della ristorazione al mondo (completa in approfondimento), di scena a Torino, nel Piemonte dei grandi vini, Barolo in testa, ma non solo (Piemonte Land, che raggruppa tutte le denominazioni della regione, è stato tra i brindisi ufficiali), del Tartufo Bianco di Alba, e grande celebrazione del made in Italy tutto con, tra gli altri, il Parmigiano Reggiano com “Official Cheese Partner”. | |
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| | Il vino contemporaneo nasce da un atto agricolo, riconosce nell’agricoltura un mezzo per creare armonia tra uomo e natura, senza contrapposizione tra i due; contiene passato, presente e futuro, ed è “polifonico” perché rappresenta una pluralità di persone, visioni, territori e ne rispetta la complessità; è aperto, inclusivo, responsabile, accetta l’evoluzione come parte essenziale del proprio esistere, e non teme le contaminazioni, ma abbraccia la diversità dei consumi e le nuove tecnologie senza averne paura; è un sistema che genera economia, lavoro, bellezza, relazioni, cultura, e, per questo, è implicitamente sostenibile, produce benessere economico e sociale per l’ambiente e le comunità di riferimento accrescendone la biodiversità; è una collettività di agricoltori, produttori e consumatori basata sulla fiducia; riconosce se stesso come bene culturale e patrimonio comune nel rispetto della terra, delle persone e dei luoghi, plasmandone il paesaggio e definendone l’identità; crea gioia e felicità, favorisce le relazioni umane e stimola la convivialità nel piacere della tavola; non ultimo, utilizza un linguaggio comprensibile, trasversale e adattivo, che racconta il vino nel suo contesto agricolo e culturale. Ecco gli otti punti del “Manifesto di Noto” del vino contemporaneo, scritto da una “comunità” di opinion leader, riuniti dalla griffe Planeta, tra le artefici del “rinascimento” della Sicilia del vino, nei giorni scorsi alla cantina Buonivini (a Noto), di diversi settori del made in Italy, dal mondo accademico alla cultura, dal vino alla cucina, dal giornalismo alla comunicazione (tra i quali WineNews) e che credono in un modo più consapevole e responsabile di produrre, raccontare e vivere il vino. Spazio di discussione permanente, il “Manifesto di Noto” è un invito alla filiera - produttori, comunicatori, distributori, consumatori - a partecipare attivamente per creare una consapevolezza più ampia del vino contemporaneo, senza temere le evoluzioni dei consumi e della società, ma sottolineando come possa accoglierli in virtù del suo essere sempre contemporaneo e mai uguale a se stesso. Perché il vino non è solo un prodotto agricolo di eccellenza, ma un espressione culturale, un bene comune e uno strumento di relazione tra le persone, che ha contribuito a definire la nostra identità. | |
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| | Il rumor avrebbe del clamoroso: l’aggiornamento delle linee guida sulla salute degli Stati Uniti, atteso nei prossimi mesi, potrebbe non solo non inasprire l’indicazione sul consumo di alcolici, che alcuni in passato avrebbero voluto veder andare nel senso del “no safe level” come predica l’Oms (più volte criticata apertamente dal Presidente Usa, Trump, ndr), ma potrebbe addirittura veder sparire l’indicazione di 1-2 drink al giorno, perché non basata su solide evidenze scientifiche. Lo riporta, in esclusiva, l’autorevole agenzia di stampa internazionale “Reuters”, che cita fonti che hanno voluto rimanere anonime, e per le quali le nuove linee guida dovrebbero includere una breve dichiarazione che incoraggia gli americani a bere con moderazione o limitare l’assunzione di alcolici per i rischi per la salute, ma senza indicare specifiche quantità. | |
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| | | Se la “The World’s 50 Best Restaurant” 2025 disegna la mappa dell’élite dell’alta ristorazione mondiale, l’Europa, guidata per numero di ristoranti dall’Italia, con 6 tra i primi 50 del mondo (il Lido 84 dei fratelli Camanini a Gardone Riviera al n. 16, il Reale di Niko Romito a Castel di Sangro al n. 18, l’Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler a Brunico al n. 20, Le Calandre di Rubano dei Fratelli Alajmo al n. 31, il Piazza Duomo di Alba di Enrico Crippa e la famiglia Ceretto al n. 32 e Uliassi di Mauro Uliassi al n. 43), resta il baricentro dell’alta gastronomia internazionale, con 23 ristoranti premiati, mentre cresce l’Asia, con 14, con Bangkok, che, oltre ad essere capitale della Thailandia, diventa capitale dell’alta ristorazione del mondo, con ben 6 ristoranti, mentre sul podio “continentale” al terzo posto c’è il Sudamerica con 8 ristoranti, trainato da quel Perù che ne conta 4, tra cui il n. 1 al mondo. Seguono da lontanissimo il Nord America, con 3 ristoranti (2 in Messico e 1 in Usa), e gli Emirati Arabi, con 2 ristoranti nella loro città più internazionale in assoluto, che è Dubai. È una delle letture possibili della lista, proclamata ieri sera a Torino. Tra i premi speciali, l’Icon Award a Massimo Bottura (già nella “Hall of Fame” dei vincitori delle scorse edizioni con l’Osteria Francescana di Modena) e Lara Gilmore. | |
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| | | Le bollicine italiane puntano sempre più in alto, in tutti i sensi: nel “World Lambrusco Day”, firmato Consorzio del Lambrusco ed Enoteca Regionale Emilia-Romagna, il Lambrusco si degusta alla stazione Pavillon/The Mountain a 3.466 metri sul Monte Bianco, il punto più alto d’Italia (domani), ma c’è anche “Abruzzo in Bolla” a L’Aquila, dove si assaggiano i migliori spumanti italiani e lo Champagne con le cime del Gran Sasso sullo sfondo (21-23 giunti). Ma sono tantissimi gli eventi segnalati nell’agenda WineNews. | |
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| | La vendemmia 2025 si avvicina, con tanto vino nelle cantine italiane (46,6 milioni di ettolitri il dato di maggio dell’Icqrf, una vendemmia media). E anche in territori di assoluto prestigio, senza allarmismo, c’è qualche preoccupazione. Come sottolinea Confagricoltura Piemonte, tra le Regioni più importanti del vino italiano, commentando la lettera sottoscritta dai principali Consorzi regionali, inviata alla Regione e al Ministero dell’Agricoltura, in cui vengono richieste “misure urgenti” per fronteggiare una situazione “tra le più delicate degli ultimi anni”. Si parla di distillazione straordinaria, ma anche di un piano di rilancio più organico, “in considerazione del calo generalizzato dei consumi, eventuali diminuzioni di rese per vini in sofferenza, e maggior spinta all’export, con la semplificazione dell’Ocm, sovente poco flessibili e quindi non appetibili per le aziende”. | |
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| | | “Il vino è un’intuizione che ha determinato e costruito un’industria: impegnare i territori e l’agricoltura nella realizzazione di un prodotto che con la sua qualità diventa un bene di consumo, di eccellenza, e anche meta agognata di successo”. Così a WineNews Pietrangelo Buttafuoco, giornalista, scrittore, presidente della Fondazione della Biennale di Venezia. “L’arte nel vino? Il mito di Dioniso, la divinità dell’ebrezza che racconta a noi, da sempre, la necessità della fuga in avanti per trovare l’armonia”. | |
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