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WineNews
N. 4.122 - ore 17:00 - Giovedì 2 Gennaio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
I vini più amati dalla critica
Con tanti criteri di giudizio diversi da parte delle diverse guide, trovare un vino che mette d’accordo proprio tutti è quasi una “mission impossible”. Come conferma il tradizionale incrocio WineNews tra le liste dei migliori vini delle 9 guide e pubblicazioni di riferimento nazionale (Gambero Rosso, Slow Wine, Veronelli, Bibenda, Ais, Touring Club Italiano, Daniele Cernilli, Corriere della Sera e L’Espresso), edizione 2025. Nessuno ha fatto l’en plein: a sfiorarlo, con 8 su 9, due mostri sacri del vino italiano, come il San Leonardo 2019 della trentina Tenuta San Leonardo ed il Bolgheri Sassicaia 2021 della toscana Tenuta San Guido.
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Primo Piano
Vino, brand e qualità: le cantine più premiate (con almeno un vino) dalle guide italiane
Il brand del produttore, in un mondo del vino sempre più competitivo e affollato di etichette, è sempre più importante. È ai brand più affermati, e che offrono più sicurezze ai consumatori, del resto, che ci si rivolge in momenti di grande incertezza come quelli che stiamo vivendo. E se trovare un singolo vino che metta tutti d’accordo è sempre più complesso, tra i tanti marchi importanti del vino del Belpaese ce ne sono alcuni che, oltre ai consumatori, mettono d’accordo anche la critica italiana. Come emerge dal confronto delle 9 pubblicazioni, tra guide e classifiche, a “copertura nazionale”, edizione 2025, uscite nelle settimane finali del 2024 (Vini d’Italia Gambero Rosso, I Vini di Veronelli, Bibenda, Guida Essenziale ai Vini d’Italia di Daniele Cernilli, Vitae by Sommelier Ais, Vite, vigne, vini d’Italia Slow Wine di Slow Food, Vinibuoni d’Italia by Touring Club Italiano, I migliori 100 Vini e Vignaioli d’Italia by Corriere della Sera e La Guida ai 1000 Vini d’Italia de L’Espresso). Così, guardando solo ai massimi riconoscimenti ottenuti dai vini di ogni guida, emerge che è la toscana Fattoria di Petrolo, guidata da Luca Sanjust, e tra i riferimenti del Val d’Arno di Sopra, l’unica cantina con almeno un vino premiato dalle 9 guide e pubblicazioni selezionate. Ma con 8 guide su 9 ci sono perle del vino italiano come la trentina Tenuta San Leonardo, la toscana Tenuta San Guido, la siciliana Tasca d’Almerita, Ca’ del Bosco, tra i gioielli della Franciacorta, e l’altoatesina Cantina Terlano. Ed ancora, diverse cantine premiate da 7 guide (Argiano, Tenuta Sette Ponti, Capezzana, Boscarelli, Isole e Olena, Ricasoli, Poggio di Sotto, Il Borro, Coppo, Pio Cesare, Vietti, Gaja, Bertani, Brigaldara, Pieropan, Donnafugata, Girolamo Russo, Elena Walch, Cantina Girlan, Antonelli, Ferrari, Argiolas, Gianfranco Fino, Oasi degli Angeli, Torre dei Beati, Jermann, Marisa Cuomo) e 6 guide (in approfondimento). Un buon numero di aziende (al netto di qualche improbabile ma possibile svista nel confronto, fatto ormai di centinaia e centinaia di etichette da verificare), capaci di mettere d’accordo le voci più importanti della critica italiana. E che, non a caso, sono anche i nomi più ricorrenti di cui si trovano le referenze nelle carte dei vini di ristoranti, wine bar ed enoteche di tutta Italia.
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SMS
Stop alle recensioni false sul web
Giudizi al vetriolo sul web per una cena o una camera d’albergo che non ci hanno soddisfatto: d’ora in poi per pubblicarli sarà necessario registrare la propria identità. Il Consiglio dei Ministri ha approvato, nei giorni scorsi, un disegno di legge che introduce misure per contrastare il fenomeno delle recensioni false nel settore della ristorazione e dell’ospitalità: in un prossimo futuro sarà, dunque, molto più difficile diffondere online false recensioni negative su ristoranti e pubblici esercizi. Il provvedimento include il divieto di acquistare o vendere recensioni online, l’obbligo di eliminare i commenti non autentici e la pubblicazione esclusiva di recensioni provenienti da clienti che abbiano effettivamente usufruito del servizio. Per Fipe-Confcommercio si tratta di un importante passo avanti per tutelare consumatori e imprese.
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Focus
Mercato del vino: verso i 430 miliardi di dollari nel 2033
Nonostante le difficoltà che il mercato del vino nel suo complesso sta vivendo, si prevede che il business globale del vino raggiungerà i 430 miliardi di dollari entro il 2033, con un tasso annuo di crescita (Cagr) del 4,6% durante il periodo di previsione 2025-2033. Questa crescita è principalmente attribuita al previsto aumento del reddito disponibile dei consumatori e, tra le altre cose, alla crescente popolarità dei vini premium. Anche la crescente domanda di opzioni di bevande alcoliche più sane e l’espansione delle piattaforme di e-commerce stanno contribuendo alla crescita del mercato. Questi i primi dati del report “Comprehensive Overview of Wine Trends: 2025-2033” pubblicato, nei giorni scorsi, da Data Insights Market, tra i principali fornitori di rapporti di ricerca che offre analisi statistiche dettagliate e approfondimenti sulle dinamiche del mercato. Tra i trend più evidenti, la sempre maggiore popolarità dei vini a bassa gradazione alcolica e analcolici, biologici e naturali, la crescente adozione di formule di abbonamento per il vino, con le piattaforme online che stanno espandendo i canali di distribuzione, la crescente domanda di pratiche di produzione vinicola sostenibili, la richiesta di esperienze su misura, anche in cantina, e la crescita (che continua) dei vini premium.
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Cronaca
Made in Italy, l’unione fa la forza
Da una parte i vini della Valpolicella, tra le denominazioni più prestigiose dell’enologia italiana (dall’Amarone al Recioto, passando per Valpolicella e Valpolicella Ripasso); dall’altra il Parmigiano Reggiano, tra i simboli più amati e ricercati dell’agroalimentare del Belpaese: due eccellenze che si uniscono nel progetto “Quality Heritage of Europe” (che li vedrà affiancati per tre anni, sotto l’egida dell’Unione Europea), incentrato sulla promozione e la comunicazione rivolta ad alcuni mercati strategici, ovvero Italia, Francia e Germania.
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Wine & Food
“Food for Gaza”: dall’Italia 19 tonnellate di aiuti alimentari alla popolazione palestinese
Italia impegnata nella distribuzione dei beni alimentari alla popolazione palestinese nella guerra con Israele con l’iniziativa “Food for Gaza”. Il 27 e il 28 dicembre sono state distribuite 19 tonnellate di aiuti alimentari provenienti dallo Stivale, donati per la stragrande maggioranza (14 tonnellate) dalle aziende italiane di Confagricoltura, che si conferma il principale contribuente all’iniziativa umanitaria lanciata dalla Farnesina in un tavolo tecnico con Fao, World Food Program e Ficross: in particolare, sono pacchi contenenti riso, conserve e farina di grano. “L’Italia vuole essere protagonista di solidarietà, per alleviare le sofferenze della guerra - ha commentato il Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani - continueremo con la nostra assistenza alla popolazione civile, mentre invitiamo le parti a raggiungere un accordo”.
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WineNews.tv
Il timore dei dazi di Trump, il nuovo regime sulle accise: il vino italiano tra Usa e Uk
Presente e prospettive in due mercati vitali per le cantine tricolore, raccontati da Claudio Povero e Mirella Menglide, trade analyst dell’Ice. Negli States il vino italiano cresce ancora, ma guarda con preoccupazione al calo generale dei consumi e al rischio di dazi che rischiano di far alzare i prezzi e deprimere ancora le vendite. Nel Regno Unito le etichette tricolore tengono, ma il nuove regime sulle accise voluto dal Governo britannico, che entrerà in vigore nei prossimi mesi, rischia di mandare fuori mercato un’ampia gamma di vini entry level.
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