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N. 3.858 - ore 17:00 - Mercoledì 20 Dicembre 2023 - Tiratura: 31.224 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Non solo con le ricette tradizionali della cucina italiana, ma anche con i piatti più creativi del fine dining internazionale: il Franciacorta si afferma sempre più come il pairing perfetto per ogni stile a tavola, dopo aver conquistato saldamente un ruolo che lo vede protagonista a tutto pasto, dal brindisi fino al dolce. Per celebrare la sua presenza internazionale e il suo carattere cosmopolita, il Consorzio del Franciacorta ha chiesto a quattro chef (Michele Casadei Massari, Roy Caceres, Riccardo Orfino, Katsumi Soga) una ricetta speciale, ispirata ai loro ricordi di Natale, da abbinare alle bollicine simbolo del made in Italy enologico.
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| | L’Italia conta, al 2021, 46 musei del vino e 83 del gusto, mentre Spagna e Francia ne ospitano rispettivamente 107 e 88, a seguire la Germania con 13 ed il Regno Unito con 3. Estremamente ampio è il ventaglio dei prodotti a cui sono dedicati, dal vino all’olio, dal cioccolato alla birra. Il vino è il tema prevalente tra i musei italiani, in Spagna e Francia sono più numerosi quelli dedicati a prodotti quali formaggi, dolci, pane o miele, e la Germania ne vede, ovviamente, un gran numero sulle birre, ma anche sui distillati. Piemonte (con 20), Emilia Romagna (18) e Veneto (13) sono le Regioni che occupano le prime posizioni nella classifica italiana, e l’offerta si concentra dove vi è il più alto numero di produzioni certificate, ma quasi tutte le Regioni italiane (18 su 20) ne hanno uno, e questo dimostra un’attenzione crescente verso la valorizzazione delle produzioni locali di cui è ricco il Belpaese, attraverso percorsi che raccontano la storia e la cultura dei territori ed esperienze sempre più immersive e multimediali. Perché la funzione dei musei del vino come “hub” enogastronomici, ovvero luoghi di connessione con i territori, è sempre più desiderata dai turisti: il 63% degli italiani gradirebbe visitarne uno e trovarvi una pluralità di servizi, in primis ristorazione (69%), degustazioni (64%), possibilità di prenotare le esperienze nelle aziende di produzione (65%) ed acquistare i prodotti tipici (65%). È la fotografia scattata dal “Dossier Musei Internazionali del Vino” (dal Muvit-Museo del Vino della Fondazione Lungarotti a Torgiano in Umbria all’Enoteca Piemontese Castello Grinzane Cavour nelle Langhe, dal Parco Archeologico del Colosseo a Roma al Museo del Vino di Berchidda in Sardegna, dalla Cité du Vin di Bordeaux alla Cité des Climats et des Vins de Bourgogne a Beaune, dal Museo Wow Porto a Vila Nova de Gaia al Museo della Cultura del Vino di Vivanco a Briones ne La Rioja, ma anche con il progetto spagnolo della Giant Interactive Maps), realizzato da Roberta Garibaldi, presidente Comitato Scientifico della Fondazione Muvin, il futuro Museo Internazionale del Vino di Verona, che, nei giorni scorsi, ha promosso la prima Conferenza Internazionale sui Musei del Vino, da spazi museali a hub di esperienze, seguendo l’esempio delle eccellenze europee, con esperti a confronto nella città scaligera.
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| | Vino ed emozioni? Misurabili. I vini scatenano reazioni fisiologiche e motorie che si possono misurare, con la loro attivazione simultanea che conferma la tangibilità delle emozioni provate e descritte quando si fa una degustazione. Parola di uno studio dei ricercatori dell’Università di Bordeaux, che ha analizzato la correlazione tra le varie componenti emotive che si manifestano quando si assaggiano i vini per la prima volta. Per realizzare lo studio, a 65 persone sono stati fatti degustare sette diversi vini rossi di Bordeaux con caratteristiche sensoriali e livelli di qualità differenti. Le emozioni che hanno provato mentre bevevano sono state misurate soggettivamente con questionari, ma anche con valori di conduttanza cutanea, frequenza cardiaca ed espressioni facciali. | |
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| | | La difesa un po’ “corporativa” del settore del vino, davanti ai toni accusatori, usati dal servizio di “Report” del 17 dicembre, su Rai3, già dal titolo “Piccoli Chimici”, tanto per pratiche consentite dalla legge e di certo non nocive per il consumatore, che per pratiche illegali già più volte denunciate dagli addetti ai lavori (il problema dell’uva da tavola che veniva vinificata lo sollevava già il Cavalier Ezio Rivella oltre 40 anni fa e lo ha risottolineato il presidente Uiv - Unione Italiana Vini, Lamberto Frescobaldi, in questa estate, nella nostra intervista), e che via via quando scoperte vengono sanzionate (le notizie di cronaca in materia sono frequenti) che, per illeciti accertati, è comprensibile. Ma è pur vero che, tra mille imprecisioni e illazioni non supportate da documentazioni che non vanno oltre le dichiarazioni di alcuni personaggi, il servizio di “Report”, a modo suo, ha toccato alcuni temi (che trovate in approfondimento) su cui il settore del vino, in virtù della sua importanza e del suo indiscutibile valore intrinseco, e, soprattutto, quando si parla di prodotti di alta qualità ed alto valore aggiunto, deve riflettere, perchè ormai, sulla trasparenza e sulla credibilità si gioca il presente ed il futuro di ogni settore, in tempi in cui basta un post su un social per cambiare le sorti. | |
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| | | Per una cooperativa, il benessere e la remunerazione ai soci è il primo obiettivo. E grazie ad un fatturato record di oltre 217 milioni di euro nell’esercizio 2022/2023 (+2% su quello precedente), il Gruppo Mezzacorona, uno dei pilastri della cooperazione vinicola virtuosa italiana e del Trentino, ha potuto liquidare ben 69 milioni di euro ai propri soci viticoltori, con rese per ettaro di 19.435 euro in media. Numeri di un successo annunciati nei giorni scorsi, nell’assemblea generale n. 119, dal presidente Luca Rigotti e dal dg Francesco Giovannini. | |
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| | Ettore Prandini è stato confermato presidente Coldiretti, all’unanimità, nell’assemblea di scena oggi a Roma. Nominato anche il nuovo “board”, composto dai tre vicepresidenti Nicola Bertinelli (che è presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, ndr), David Granieri e Gennarino Masiello, oltre che da Franco Aceto, Gianluca Barbacovi, Cristina Brizzolari, Dominga Cotarella e Francesco Ferreri (questi ultimi due imprenditori ben noti nel mondo del vino, ndr). Prandini guida un’azienda di bovini da latte e gestisce un’impresa vitivinicola con produzione di Lugana (Perla del Garda, con la sorella Giovanna Prandini, ndr). “Sostenere la competitività delle imprese agricole per garantire la sovranità alimentare del Paese, promuovendo filiere produttive 100% made in Italy con innovazione e sostenibilità, ed export a 100 miliardi di euro”, gli obiettivi fissati “per i prossimi cinque anni”. | |
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| | | “Le fake news sul cambiamento climatico sono un problema gigante e l’Italia spesso ci crede, perché la conoscenza scientifica non è un patrimonio collettivo”. A WineNews, Stefano Ciafani, presidente Legambiente, dal Forum dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Coldiretti e The European House-Ambrosetti a Roma. “Siamo contrari alla proroga Ue all’uso del glifosato perché attendiamo da anni l’autorizzazione all’acido pelargonico prodotto in Italia, un diserbante naturale, molto meno impattante e indicato in tutti i campi agricoli”. | |
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