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N. 4.150 - ore 17:00 - Mercoledì 12 Febbraio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Antonio Massucco, direttore enologo Banfi Piemonte, per il “Best Sparkling”, tipologia nella quale una delle cantine leader del vino italiano fa emergere l’Alta Langa, con la Cuvée Aurora Riserva 100 Mesi 2012; Mirco Balliana, enologo di Andreola, azienda del Cartizze, artefice del “Best Prosecco”, il Dirupo Valdobbiadene Docg Brut 2023, tra le sue massime espressioni; e Gianfranco Gallo, enologo-manager dell’azienda di famiglia Vie Di Romans, tra le realtà di spicco del Friuli, che si aggiudica il “Best Pinot Grigio”, con il Friuli Isonzo Dessimis 2022. Ecco i migliori enologi italiani tra i “Master Winemaker 100” 2025 by “The Drinks Business”. | |
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| | Wine Paris consacrata come la grande fiera internazionale per parlare al mondo, con la Francia al centro, ma l’Italia sempre più protagonista (e la cui presenza, già raddoppiata quest’anno, è destinata a crescere ancora); Vinitaly che resta sicuro presidio dell’Italia, e vetrina privilegiata per le cantine del Belpaese; ProWein messa a dura prova dalla crescita francese, con espositori italiani (e francesi) previsti in netto calo, ma destinata a rimanere come testa di ponte in un mercato fondamentale per tante cantine italiane, come quello tedesco. È lo scenario che emerge forte e chiaro da Wine Paris, dalla voce di centinaia di imprese e produttori, grandi e piccoli, di tanti territori diversi, incontrati da WineNews alla fiera parigina (che grande apprezzamento hanno espresso non solo per la logistica che una grande città come Parigi sa offrire, al netto di qualche dettaglio ancora migliorabile, ma anche per la piattaforma on line che consente ad aziende e buyer profilati di entrare in contatto prima della fiera favorendo l’incontro tra domanda e offerta), che si chiude oggi. E da dove il vino mondiale cerca il colpo di reni per tornare a crescere, con la voglia di guardare oltre le difficoltà di oggi. In un quadro in cui Wine Paris, firmata da Vinexposium, dunque, si candida non solo ad essere baricentro del business mondiale, ma anche al ruolo di “influencer”, di lobby nei confronti della politica mondiale, come testimonia la nascita del progetto “Voice”, non solo una rivista, ma una piattaforma che raccoglie contributi e visioni da opinion leader e protagonisti del settore, “una voce del settore per il settore”, come spiegato, da Rodolphe Lameyse, ceo Vinexposium (nei prossimi giorni la video intervista, insieme alle voci dei produttori italiani, su WineNews): “siamo felici di questa edizione di Wine Paris, vediamo che il business si fa davvero, c’è una grande energia positiva. Oggi siamo una fiera internazionale, ci sono espositori e buyer veramente da tutto il mondo. E se i produttori italiani chiedono più spazio (tante le aziende presenti, con quasi 1.000 espositori dall’Italia, ma tante anche in lista di attesa, ndr), siamo pronti a ragionare su come accontentarli, e vale per tutti quelli del mondo. Ma deve essere una cosa che conviene a tutti, espositori e visitatori”. | |
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| | In Francia arriva una svolta per il trasferimento familiare dei vigneti. È stata rivoluzionata l’esenzione fiscale favorendo, di fatto, un passaggio più agevole di un vigneto agli eredi che non possono avere la potenza economica di un grande gruppo. Con il via libera arrivato, i massimali degli sgravi fiscali al 75% per la cessione gratuita di terreni agricoli sono raddoppiati da 300.000 euro a 600.000 euro, a condizione che il bene rimanga di proprietà del donatario, dell’erede e del legatario per cinque anni, e passano da 500.000 euro, per la conservazione di un patrimonio per 10 anni, a 20 milioni se la proprietà viene conservata per 18 anni (oltre questi massimali l’esenzione scende al 50%). Festeggia la Confédération Nationale des producteurs de vins et eaux de vie de vin à Appellations d’Origine Contrôlées: “il Governo ha mantenuto la promessa”. | |
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| | | Le esportazioni di vini e liquori francesi sono diminuite del 4% in valore nel 2024, un risultato sul quale pesa il forte calo delle vendite in Cina, anche se i volumi si sono stabilizzati (-0,1%). Le vendite estere di vini, Champagne, Cognac e altri alcolici francesi lo scorso anno sono state pari a 15,6 miliardi di euro, secondo la Federazione francese degli esportatori di vino e liquori (Fevs). “Questo dato segna un ulteriore calo rispetto al 2023, ma con una stabilizzazione dei volumi, a fronte di una riduzione del valore, in un contesto ancora segnato da tensioni economiche e geopolitiche”, si legge nel rapporto annuale. “Siamo ancora il terzo surplus commerciale in Francia, dopo quello dell’aeronautica e dei cosmetici, ma il surplus commerciale si sta erodendo”, ha sottolineato Gabriel Picard, presidente della Fevs, durante una conferenza stampa a Wine Paris. Lo scorso anno le vendite all’estero di alcolici francesi sono aumentate del 5% verso gli Stati Uniti, il più grande mercato internazionale, ma sono crollate del 20,2% verso la Cina, il loro terzo mercato, scendendo sotto la soglia del miliardo di euro. La Federazione cita in particolare “la crisi immobiliare e la disoccupazione in Cina, specie tra i giovani, che incidono fortemente sui consumi interni e contribuiscono al deterioramento della situazione economica”. | |
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| | | Quando si parla di turismo esperienziale, il wine & food ha un ruolo da copertina. Non a caso nel 2026 Adventures by Disney, tra i riferimenti nei viaggi per famiglie, ha proposto un nuovo itinerario, ovvero una crociera fluviale attraverso il Sud della Francia lungo il fiume Rodano, pensata anche per i buongustai. Si potrà navigare da Lione attraverso la pittoresca valle del fiume Rodano e la Provenza (terra di vini iconici), approfondendo storia, cultura, arte, ma anche i sapori e il mondo del vino, attraverso un pacchetto di opzioni. | |
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| | L’eterna sfida enoica tra Italia e Francia si gioca anche su un campo sempre più strategico, quello dell’enoturismo. E se il Belpaese si conferma leader europeo con una crescita continua anche Oltralpe, i progressi stanno diventando significativi, tanto che ad emergere è un sogno nemmeno tanto nascosto: diventare la prima nazione europea dell’enoturismo togliendo, di fatto, lo scettro all’Italia. Dei 12 milioni di enoturisti citati dal report pubblicato da Atout France, l’agenzia di sviluppo turistico della Francia, e riferiti al 2023 (10.000 le cantine aperte alla visita), spicca, infatti, la crescita del 20% sul 2016. E se la predominanza, 6,6 milioni, è francese, l’interesse sta crescendo più velocemente tra gli stranieri arrivati a quota 5,4 milioni, ma con un incremento del 29% contro il 14% dei turisti “di casa”. L’enoturismo si sviluppa principalmente in cantine e maison (82%). | |
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| | | Per ogni tre bottiglie di Champagne, i francesi ne bevono una di Prosecco. Soprattutto per gusto e versatilità, più che per la differenza di prezzo. Da Wine Parisl a Parigi, la conferma di un fenomeno che vede ormai la Francia stabilmente quarto mercato per il Prosecco, vicinissima alla Germania. Il significato di questa affermazione spiegato da vertici dei Consorzi di Prosecco Doc, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e di quello di Asolo, e di produttori come Villa Sandi e Serena Wines 1881. | |
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