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N. 4.076 - ore 17:00 - Giovedì 24 Ottobre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | La Franciacorta è la “International Wine Region of the Year 2024” per i “Wine Star Awards” by “Wine Enthusiast”, uno dei riconoscimenti più importanti assegnati dalla celebre rivista Usa (riservato ai territori vinicoli del mondo, al di fuori dagli States, ndr). Un premio che conferma il valore del percorso di un territorio, delle sue imprese e del suo Consorzio, guidato da Silvano Brescianini (3.000 ettari di vigneto, 123 cantine, 20 milioni di bottiglie, ed un giro d’affari stimato di 500 milioni di euro) e che, in pochi anni, è stato capace di diventare un punto di riferimento della spumantistica metodo classico del Belpaese e del mondo. | |
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| | A portare in quella terra l’amore per la vite e per il vino furono i Fenici già nel 3000 a.C. un popolo di navigatori e commercianti che operava lungo il Mar Mediterraneo e che avrebbe gettato le basi per la rotta commerciale poi ripresa da Greci e Romani nelle città-stato dove oggi sorge il Libano: un territorio colpito dai bombardamenti contro Hezbollah, movimento e partito islamico sciita lì posizionato, in seguito all’escalation di violenza nella guerra in Medio Oriente tra Israele e Palestina. È in questo contesto drammatico e incerto che anche il mondo del vino locale deve fare i conti con gli eventi che accadono, e WineNews ha contattato direttamente alcuni dei maggiori produttori del Paese per capire le difficoltà che attualmente stanno affrontando. In Libano l’80% della produzione nazionale di vino si concentra nella valle di Békaa, un’area geografica situata intorno alla città di Baalbeek, dove si trovano la maggior parte delle vigne del Paese e distante 80 chilometri dalla capitale Beirut. La vendemmia - ci riferiscono - è stata portata a termine appena in tempo (il primo raid israeliano su Beirut è del 30 settembre, ndr) e anche le cantine sono state per ora risparmiate: ma con l’Horeca bloccata le criticità maggiori riguardano le vendite. “Le bombe non ci hanno colpito per fortuna, ma il mercato locale è crollato del 90% - ci ha raccontato Gaston Hochar, erede e direttore di Château Musar, una delle cantine più antiche e prestigiose al mondo - la nostra azienda è da sempre orientata verso l’export e dal 1990 vendiamo oltre il confine l’80-85% della nostra produzione. Ce la caviamo, ma i numeri delle vendite all’estero non sono molto buoni”. Quello che è evidente, del popolo libanese e delle voci raccolte da WineNews, è un grande senso di resilienza: “siamo un popolo forte che ha già vissuto situazioni simili e ogni volta cerchiamo di estrapolare il meglio da ogni momento per ritagliarci gioia e felicità. Siamo forti e resistenti come le nostre vigne ed è per questo che abbiamo il vino buono - ci dice Talal Madi, ceo Château Ixsir - sembrerà strano, ma questa è una delle migliori annate che abbiamo mai avuto. Il bianco è un vino di carattere, aromatico e molto promettente, e anche il rosso sembra speciale”. | |
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| | Il mondo del vino, dal 25 al 27 ottobre, fa tappa a Madrid, sede quest’anno dei “Golden Vines” (edizione n. 4), l’evento internazionale by Gerard Basset Foundation e Liquid Icons, dedicato ai fine wines ed ai distillati rari, che si è ormai consolidato tra gli appuntamenti rilevanti del settore. Nel 2022, l’evento fece tappa a Firenze e, nella capitale spagnola, tornerà con una formula ormai solida ma con tanta Italia quest’anno, così come nel catalogo della “The Golden Vines Charity Online Auction” per un “viaggio” di tre giorni, tra degustazioni esclusive, cene stellate Michelin e masterclass dedicate ad alcuni “big” dell’enologia mondiale. E con 12 prestigiose cantine italiane pronte per le masterclass: Argiano, Borgogno, Casanova di Neri, Il Marroneto, Passopisciaro, Roagna, Biondi Santi, Ferrari Trento, San Leonardo, Tenuta San Guido, Tenuta Sette Ponti, Vietti. | |
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| | | Se il commercio locale non va, bisogna puntare sulle esportazioni, ci spiega Elie Maamari di Chateau Ksara: “la produzione di vino, in Libano, è ancorata alla storia dei nostri antenati: i navigatori Fenici. Più di 3.000 famiglie qua vivono grazie al comparto vitivinicolo. Dobbiamo permettere alla nostra produzione di continuare a crescere, promuovendo i prodotti della nostra terra. Sono appena tornato da un viaggio d’affari in Canada molto positivo dove ho chiuso nuovi contratti e ho notato molta vicinanza, empatia e apprezzamento. Questo mi fa ben sperare”. Diversa è la situazione per la cantina Cremisan, a Betlemme, al confine tra Israele e Palestina, soprattutto per quanto ha riguardato la vendemmia: “la nostra uva proviene dai vigneti dei contadini della zona, ma molti non riescono ad accedere alle loro viti - ha detto, a WineNews, Fadi Batarseh, enologo e direttore della cantina - ci sono i soldati che bloccano le strade, a qualche terreno hanno dato fuoco. Vogliono intimidire gli agricoltori, soprattutto in Palestina, per poi potersi impadronire dei loro appezzamenti. L’export? Esportiamo regolarmente solo in Usa, Germania e Norvegia, sporadicamente anche in Italia o Cina. C’è tanta gente che vuole aiutare, ma dobbiamo creare nuovi mercati”. Mai facile, soprattutto se tra le vigne non regna la pace. | |
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| | | L’Amarone della Valpolicella Classico 2015 di Bertani, il Brunello di Montalcino Giovanni Neri 2019 di Casanova di Neri, il Brunello di Montalcino Vigna Montosoli 2019 di Valdicava, il Terlaner Primo Alto Adige 2021 di Terlano, il Valdarno di Sopra Galatrona 2022 di Petrolo, il Toscana Colore 2022 di Bibi Graetz: ecco i vini da 100/100 (che WineNews è in grado di anticipare) de “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia”, la guida del “Corriere della Sera”, edizione n. 11, firmata da Luciano Ferraro e James Suckling, che sarà presentata venerdì 25 ottobre, a Milano. | |
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| | La Top 10 dei primi piatti più ordinati dagli stranieri quando sbarcano nel Belpaese riconferma come capisaldi gli storici protagonisti della tradizione: sul podio gli spaghetti alla carbonara, le lasagne alla bolognese e la pasta al pomodoro. La classifica prosegue con gli spaghetti alle vongole, i bucatini all’amatriciana, gli spaghetti cacio e pepe e i tortellini in brodo. Sono i risultati dell’indagine, realizzata in occasione del “World Pasta Day”, domani 25 ottobre - dai Pastai di Unione Italiana Food e Touring Club Italia. L’Italia è leader della produzione mondiale, con oltre 3,9 milioni di tonnellate. Nella classifica dei maggiori produttori seguono Usa, Turchia e Egitto. Il fatturato italiano si aggira intorno agli 8,1 miliardi di euro, e siamo anche i primi consumatori, con 23,3 kg pro-capite annui, per un consumo totale nazionale di oltre 1,7 milioni di tonnellate l’anno. | |
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| | | Un nuovo soggetto giuridico che riunisce i laureati dell’ateneo, che fanno sinergia per contribuire a cambiare la visione sul cibo e l’agricoltura. A WineNews il presidente Giovanni Puglisi: “dopo la laurea in Scienze Gastronomiche c’è chi è diventato agricoltore, chi distribuisce prodotti e lavora sul mercato, chi nella comunicazione, chi nell’attivismo, che nelle istituzioni dove si decidono le politiche sul cibo e l’agricoltura. È un patrimonio che vogliamo mettere a sistema, per valorizzare la figura del gastronomo”. | |
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