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WineNews
N. 2.520 - ore 17:00 - Lunedì 29 Ottobre 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Tartufo Bianco, crescono le quotazioni
Entra nel vivo la stagione del Tartufo Bianco, e le quotazioni, pur lontane dai 6.000 euro al chilo del 2017, crescono. Ad Alba, nella “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba n. 88 (fino al 25 novembre), si va a 3.500 euro al chilo, sui 2.500 di inizio stagione, mentre nelle Marche, dove si è aperta la “Fiera Nazionale” (fino all’11 novembre), si va sui 2.900 euro. In attesa di Umbria, con la Mostra di Città di Castello (1-4 novembre) e Toscana, con il Tartufo delle Crete Senesi a San Giovanni d’Asso e quello di San Miniato, dal 10 novembre, il Comune pisano ha omaggiato con un Tartufo Bianco il campione della Juventus, Cristiano Ronaldo, che ha particolarmente apprezzato.
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Primo Piano
Filiera agroalimentare: tra il 2018 ed il 2020 cresceranno fatturati e redditività
La filiera agroalimentare italiana è un articolato complesso, una delle più rilevanti dell’economia italiana, fatta di 1,2 milioni di imprese e di 3 milioni di posti di lavoro, e nella sua totalità è in salute, tanto che nei prossimi tre anni vedrà crescere del 4% la sua produzione e, soprattutto, del 5% la redditività. È, in estrema sintesi, il quadro che emerge dall’outlook triennale firmato da Crif (azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information) e Nomisma. E, per una volta, le buone notizie sono proprio per il primo anello della catena, che secondo le stime, vedrà crescere del 3,9% il fatturato, nel prossimo triennio (sia grazie ad una domanda interna che chiede sempre più made in Italy, che alla crescita dell’export), ma soprattutto del +8,4% la redditività, proprio grazie ad una crescita complessiva della domanda di made in Italy, ma anche alla stabilità prevista per i prezzi dei mangimi. Decisamente bene andrà anche alla trasformazione, che vedrà fatturati in crescita del 4,3%, e la redditività aumentare del 6,4%, il tutto grazie alla crescita dei consumi, ma anche del valore aggiunto “in virtù di innovazioni tecnologiche che ridurranno i costi operativi”. Positiva anche la stima per i servizi legati alla filiera, che cresceranno del +4,6% in termini di fatturato, grazie alla tendenza delle famiglie italiane ad usufruire sempre più dei servizi di ristorazione, e del 5,9% in redditività, soprattutto se arriveranno sgravi fiscali che abbasseranno il costo del lavoro. A beneficiare in maniera minore di questo trend positivo sarà, invece, la Gdo, che vedrà comunque crescere del 3% il fatturato e del 3,6% la redditività. Dinamiche che si innestano in un settore che, nel 2017, ha mosso 243 miliardi di euro a livello di consumi interni in generi alimentari e bevande (+1,5% sul 2016) - grazie soprattutto alla crescita del fuori casa (+3,7%) che vale 83 miliardi (il 34% dei consumi totali), e alla sostanziale tenuta dei consumi domestici (+0,5%) - e generato 40 miliardi di export (+5,5% sul 2016), con le vendite all’estero che registrano una ulteriore crescita anche nel primo semestre 2018 (+2,5%).
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Francia: giù le scorte, cresce l’export
Anche in Francia la vendemmia è alle battute finali, con le stime dell’Oiv che parlano di una produzione 2018 sui 46,5 milioni di ettolitri, a +27% sul 2017. Intanto, di certo, ci sono i dati delle giacenze nelle cantine dell’Esagono, diffuse da FranceAgriMer. Dati che, va detto, sono aggiornati al 31 luglio 2018, ma che parlano di un sostanzioso calo degli stock di vino in Francia, tra quelli che riposano nelle cantine e quelli nei “caveau” dei negociant, a quota 47,8 milioni di ettolitri, rispetto ai 55,5 milioni di ettolitri del luglio 2017 (-11% anno su anno, e -6% sulla media degli ultimi 5 anni). Frutto di una vendemmia 2017 assai scarsa, ma anche del record dell’export francese, che tra agosto 2017 e luglio 2018 è stato di 14,6 milioni di ettolitri (+1,6% sul 2017-2016) per 9,3 miliardi di euro (+6,3%).
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Focus
Fine wine, mercato mondiale mai così ricco
Non conosce crisi il mercato dei fine wine. Dopo un primo semestre 2018 da urlo per le grandi case d’asta, ed il record strappato dalle due bottiglie di Romanée-Conti 1945, aggiudicate da Sotheby’s a New York per 496.000 e 558.000 dollari, in ottobre, spiega il benckmark di mercato Liv-Ex, sulla piattaforma londinese l’“exposure” (il valore totale della richieste e delle offerte), ha superato i 50 milioni di sterline, il doppio rispetto a 3 anni fa. Una crescita dovuta al fatto che il mercato si sta allargando, sia in termini di appassionati che di offerta (è di queste ore, per esempio, il lancio del nuovo indice dedicato al Porto, il “Port 50”). E anche tutti gli indici principali sono in netta crescita, dall’inizio dell’anno: il Liv-Ex 1000 (dato di settembre) nel 2018 ha guadagnato il 9,13%, il Burgundy 150 addirittura il 23,9%. Ed è in netto rialzo anche l’Italy 100, a +5%, da inizio anno, per l’indice formato dalle ultime 10 annate fisiche dei cinque grandi “Supertuscan” (Masseto, Ornellaia, Sassicaia della Tenuta San Guido, e Solaia e Tignanello di Antinori) e di altre cinque grandi etichette del Belpaese (il Barbaresco ed il Sorì San Lorenzo di Gaja, il Barolo Cascina Francia di Giacomo Conterno, il Redigaffi di Tua Rita ed il Guado al Tasso di Antinori).
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Cronaca
In Italia torna il vino Novello
Primo frutto dell’ultima vendemmia, ma oggi prodotto quasi in “via di estinzione”, il “vino novello” rimane un tradizione per tanti italiani, e da domani, potrà arrivare sulle tavole del Belpaese, con il “déblocage” che scatterà a mezzanotte e un minuto di martedì 30 ottobre, ricorda la Coldiretti. Appena 2 milioni le bottiglie prodotte nel 2018, stima l’organizzazione agricola. Che ricorda come la produzione, 10 anni fa, fosse arrivata addirittura a 17 milioni di bottiglie, prima del crollo verticale.
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Wine & Food
Cina e vino: Alibaba pronta ad investire 290 milioni nell’importatore 1919
Il mercato del vino in Cina cresce, ed il colosso dell’e-commerce Alibaba, nonostante il ritiro dal business del suo fondatore Jack Ma, è pronto ad investire in maniera concreta, e non solo sul pur importantissimo canale on line (che muove, secondo diverse fonti, il 30% del vino importato in Cina), mettendo sul piatto 288 milioni di dollari (intorno ai 2 miliardi di yuan) per entrare nel capitale di 1919, uno dei più importanti importatori e distributori di vino in Cina, sia via web che nel retail “fisico”, attivo in oltre 500 città cinesi. A riportarlo l’agenzia Reuters, secondo cui Alibaba sarebbe pronto a comprare oltre 39,3 milioni di azioni di 1919, realtà quotata sulla borsa cinese.
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WineNews.tv
La “Milano da bere” ha la sua prima cantina urbana. Sui Navigli, vinifica uve da tutta italia
Aperta da pochi giorni, a WineNews la raccontano il fondatore Michele Rimpici, l’enologo Valentino Ciarla e Rocco Toscani (Oliviero Toscani Wine). Un progetto che riqualifica uno spazio urbano, e che porterà nel cuore della più europea delle città italiane le uve di tutto il Belpaese, a rotazione, per trasformarle in bottiglie di vino “made in Milan”, tra voglia di stupire e di fare impresa.
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Vignaioli del Morellino
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