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N. 3.589 - ore 17:00 - Lunedì 16 Gennaio 2023 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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“Promuovere l’informazione e la conoscenza per sostenere la diffusione di stili di vita e di consumo sani e responsabili, è il primo passo per la tutela e la prevenzione, ed è importante farlo attraverso voci autorevoli, specie in un tempo così esposto a fake news e semplificazioni”: così, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, al Simposio su “Vino e salute, tra alimentazione e benessere” by Assoenologi. “Il vino non è un elemento nocivo per la salute, lo dimostrano tremila anni di storia. Rivendichiamo il diritto di promuoverlo ed evitare che venga stigmatizzato con una etichettatura fuorviante”, aggiunge il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. |
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A volte serve la scienza, per dimostrare e riaffermare quello che il buon senso e l’empirismo, da millenni (come dimostrano i classici greci, ma anche la Bibbia, dove il vino è citato 224 volte), ha già affermato e dimostrato. Ovvero, che la misura, la moderazione, e l’educazione, e non la paura e la proibizione, sono la chiave del benessere, fisico e mentale. Vale anche per il vino, che oggi, nel calderone del rapporto tra consumo di alcol e salute, rischia di vedersi delegittimato e penalizzato, suo malgrado. Messaggio ribadito, in questi giorni, da accademici e ricercatori nel Simposio su “Vino e salute, tra alimentazione e benessere”, a Napoli. Che è arrivata proprio nel momento in cui la Commissione Europea, senza ascoltare il parere negativo del Parlamento Europeo, ha autorizzato l’Irlanda ad inserire nelle etichette delle bevande alcoliche gli “healt warning” come nei pacchetti delle sigarette. “Una persone su cinque, nel mondo, soffre di insufficienza cardiaca, ed i fattori di rischio principali sono il genere maschile, il tabagismo, la poca attività sportiva e l’essere sovrappeso. Consumando vino ed alcolici con moderazione, nei limiti delle indicazioni dell’Oms (2-3 bicchieri di vino al giorno) ci sono riduzioni del rischio tra il 20% ed il 60% per patologie come infarto ed ipertensione”, ha spiegato Luc Djoussè, direttore di ricerca del Dipartimento di Medicina della Harvard Medical School. E questo vale anche per l’aspettativa di vita, Alzheimer, malattie cardiovascolari: “un consumo moderato mostra effetti benefici migliori rispetto non solo a chi eccede, ma anche a chi non beve affatto”, ha rilanciato Pierre-Louis Teissedre, presidente Commissione Sicurezza e Salute Oiv. “Noi enologi - ha detto il presidente mondiale degli enologi, Riccardo Cotarella - mai avremmo pensato di doverci comportare come baluardi del vino italiano, ma non ci tiriamo indietro. Ormai, con regolare cadenza, il vino è oggetto di attacchi folli, scriteriati, micidiali, profondi, che dichiarano il vino come un prodotto cancerogeno. Ma la Dieta Mediterranea contempla un bicchiere a pasto, ed è riconosciuta da tutti come la più sana. Per dire no a questa deriva serve la scienza, ma il consumo moderato, e dico moderato, non basta, deve essere anche intelligente. Servono risposte precise, il vino non è né causa né panacea di tutti i mali”. |
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Nella dieta, come ha ricordato Giorgio Calabrese, medico dietologo, presidente Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute, “il vino non è da considerarsi una semplice bevanda, ma un alimento liquido, come il latte, come l’olio. Il vino è soprattutto acqua, poi alcol, ma anche tante sostanze meravigliose (polifenoli e solo) che fanno bene, e che il resto delle bevande alcoliche non ha”. Vincenzo Montemurro, cardiologo e membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Cardiologia, approfondendo gli effetti benefici di un consumo moderato di vino per l’apparato cardiovascolare, ha aggiunto: “è arrivato il momento che il cardiologo prescriva una calice di vino di qualità al giorno, perché fa bene, ma non prima dei 18 anni perché l’organismo non ha gli enzimi per digerire l’etanolo”. |
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Il compito della scienza, quando si parla di vino, è dimostrare la bontà di un regime alimentare come quello della Dieta Mediterranea, di cui il vino è un caposaldo, associabile per sua natura ad uno stile di vita sano. In un contesto mondiale, è bene ricordarlo, dove le organizzazioni internazionali devono prendersi cura della salute pubblica, ma che a volte in maniera semplicistica rischiano di applicare in maniera universale ragionamenti che derivano da situazioni critiche di consumo smodato e di abuso, ovviamente dannosi, rischiando di penalizzare ingiustamente prodotti e contesti dove invece tali criticità non ci sono, o sono marginali e gestibili con altri metodi, che sono in primis la prevenzione e l’educazione al consumo. Da questo parte la riflessione di Luigi Moio, presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv), al Simposio su “Vino e Salute” voluto da Assoenologi, di scena, nei giorni scorsi, a Napoli. “Gli studi e le ricerche su questa tematica sono andati avanti per decenni fino alla clamorosa notizia del 1991, quando l’epidemiologo francese Serge Renaud, in un’intervista ad una rete televisiva americana, discutendo del legame tra coronopatie e assunzione di lipidi, parlò per la prima volta di paradosso francese o di effetto Bordeaux, ricorda Moio (continua in approfondimento). |
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Pauline Pradier, vignaiola del Domaine de Vallaurie nella regione del Gard, nel sud della Francia, è stata eletta Miss Agricoltura Francia 2023. La giovane viticoltrice di Saint-Nazaire, che produce vini Côtes du Rhône nella proprietà di famiglia, è stata eletta al termine di un concorso - nato nel 2014 - che ha visto oltre 37 milioni di visualizzazioni e 300.000 like. Si tratta di una competizione che si svolge esclusivamente on line, e che premia ogni anno 10 tra uomini e donne che lavorano in agricoltura, per mostrare un’immagine positiva e attraente del settore. |
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Di studi storicizzati che dimostrano che il vino, bevuto con moderazione ed associato ai pasti non solo non fa male, ma può fare persino bene, ce ne sono ormai a decine. Un concetto fondamentale quello che emerge dal Simposio Assoenologi, ribadito tra gli altri, in un excursus tra storia e biochimica, anche dal professor Michele Scognamiglio, specialista in scienza dell’alimentazione, biochimica e patologia clinica, dalla ricerca innovativa presentata da Marco Deriu, docente di bioingegneria al Politecnico di Torino, che, con il progetto europeo “Virtuosus”, sta mettendo a punto un modello di intelligenza artificiale per predire il profilo organolettico e il rapporto tra gusto ed effetti sulla salute, da Massimo Barchino, esperto di dipendenze, che ha spiegato la differenza tra bevitori “problematici e non problematici”. |
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Dal Simposio “Vino e salute, tra alimentazione e benessere” by Assonenologi, a Napoli, un commento sul via libera arrivato dall’Ue all’Irlanda per gli health warning anche sulle etichette delle bottiglie di vino, e su inflazione e nuovi obbiettivi da imporsi, dopo il record in valore delle esportazioni di vino italiano nel 2022. A WineNews, le parole del presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, di Vittorio Cino, direttore Federvini, e di Nicola Tinelli, Coordinatore Ufficio Politico Unione Italiana Vini (Uiv). |
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