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N. 2.532 - ore 17:00 - Giovedì 15 Novembre 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Italia sul podio dei migliori vini del mondo: al n. 3 della “Top 100” 2018 di “Wine Spectator” c’è il Chianti Classico Riserva 2015 di Castello di Volpaia, storica azienda di Radda in Chianti (la sua Fattoria di Volpaia nasce nell’XI secolo) guidata da Giovannella, Carlo, Nicolò e Federica Mascheroni Stianti. Due, dunque, i vini italiani nella “Top 10” della classifica enoica più attesa dell’anno, con l’Etna San Lorenzo 2016 di Tenuta delle Terre Nere al n. 9. Tra le posizioni svelate oggi, al n. 4, c’è il Rioja 890 Gran Reserva Selección Especial 2005 de La Rioja Alta, al n. 2 c’è il bordolese Château Canon-La Gaffelière St.-Emilion 2015. Domani sarà la volta del n. 1. |
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È sempre più difficile trovare un vino capace di mettere d’accordo tutte le guide più importanti del Belpaese enoico, nonostante le centinaia di massimi riconoscimenti che ognuna di loro attribuisce. Al punto che, guardando alle ultime edizioni, il mito Sassicaia, con l’annata 2015, è l’unico vino a metterne d’accordo 7 (Gambero Rosso, Slow Wine, Doctor Wine by Cernilli, Vitae-Ais Associazione Italiana Sommelier, Bibenda, Veronelli e L’Espresso). Ancora più peculiare, in realtà, è il caso del Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva di Marisa Cuomo che ne mette insieme 8 (con l’aggiunta dell’Annuario di Luca Maroni), ma con la particolarità, non da poco, perchè quattro guide hanno conferito il loro massimo riconoscimento all’annata 2016 e le altre quattro alla 2017. C’è poi da aggiungere che, in realtà, il numero totale delle guide di respiro nazionale ai vini italiani sarebbe 9, ma quella edita dal Touring Club, “Vinibuoni d’Italia”, è esclusa dalla nostra analisi per la sua scelta dichiarata di attribuire la “Corona” ai soli vini da vitigni autoctoni (peraltro attribuita, in questa edizione, al Marisa Cuomo Costa d’Amalfi Doc Furore Rosso Riserva 2014, con la cantina campana che, dunque, seppur con vini diversi, è stata premiata da tutte le guide più importanti, ndr) e, discorso analogo, ma parziale, non sono compresi nel confronto i “Vini Slow” di Slow Wine (che includono in questa speciale classifica soltanto i vini “buoni, puliti e giusti”). Per l’incrocio, non si è tenuto conto delle scale dei punteggi, ma solo del massimo riconoscimento attribuito da ogni guida (Tre Bicchieri della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, Tre Stelle della guida I Vini di Veronelli, Cinque Grappoli della guida Bibenda della Fondazione Italiana Sommelier, dei Grande Vino, cioè il meglio dal punto di vista squisitamente organolettico per Slow Wine, dei “faccini” assegnati ai vini valutati con 95/100 o più, dalla Guida Essenziale ai Vini d’Italia di Daniele Cernilli (Doctor Wine), delle Quattro Viti di Vitae - La Guida dei Vini 2019 dell’Associazione Italiana Sommelier, delle 5 Bottiglie de L’Espresso, e dei vini oltre i 96 di Luca Maroni). |
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Nel panorama già fitto degli eventi del vino, e in una Milano che cerca sempre più un ruolo centrale nel mondo (e nel business) di Bacco, arriva una novità: nasce TuttoWine, di scena a TuttoFood, a Fieramilano, dal 6 al 9 maggio 2019, nato dall’accordo tra la fiera di Milano ed Unione Italiana Vini. “Un appuntamento centrato su tre punti di forza: selezione degli operatori, strategie di incoming mirate alla moderna distribuzione ed un’innovativa area-evento dove, sotto l’insegna L’Enoteca di TuttoWine, le aziende potranno promuovere i propri prodotti in degustazioni e incontri, dedicati anche a temi di marketing”, spiega una nota ufficiale. Target dichiarato, sono “distributori, grossisti, dettaglianti, HoReCa, negozi di specialità e gastronomie, distribuzione moderna, compagnie aeree, navali e ferroviarie, e l’e-commerce”. |
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Il made in Italy a tavola continua a correre sui mercati (oltre 40 miliardi di euro di vendite nel 2017, +27% su base quinquennale e +5,6% sul 2016). E il trend è positivo anche nel primo semestre 2018 (+2,3%). In questo slancio internazionale, necessario alla sopravvivenza dell’agroalimentare nazionale visto lo stallo dei consumi interni, le imprese italiane, per lo più medio-piccole, hanno però bisogno di supporto e indicazioni che le aiutino a direzionarsi sui mercati. Ecco perché Nomisma e Confagricoltura hanno messo a punto l’Italian Agrifood Market Potential Index che analizza le prospettive di 10 mercati target (5 tradizionali, 5 emergenti) nel prossimo quinquennio sulla base di variabili come redditi pro-capite, consumi import, ruolo dei prodotti italiani e presenza di dazi e altre barriere agli scambi commerciali. Dal nuovo indice, che ha un valore pari a 100, emerge che gli Usa sono il mercato con le maggiori opportunità di sviluppo futuro, toccando il massimo della scala di valore. Dietro ci sono Germania (a quota 97) e Cina (94). “Le importazioni statunitensi dall’Italia - dice Denis Pantini, responsabile area agroalimentare Nomisma - sono destinate a crescere ad un tasso medio annuo del +6,5% nel periodo 2017-2022. Germania e Cina cresceranno, rispettivamente, del +4% e del +12%”. |
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Si chiude con un riconoscimento importante il 2018 che celebra i 120 anni della Cantina di Soave, una delle realtà più importanti del vino veneto ed italiano, insignita a Londra del titolo di “Italian Wine Producer of The Year 2018” dalla International Wine & Spirits Competition, uno dei concorsi enologici più longevi (dal 1969) e prestigiosi del mondo del vino. Un premio ad una realtà fatta da 2.200 soci per 6.000 ettari di vigneti, con una produzione che spazia tra le principali denominazioni venete, e che vede nell’export la metà del suo mercato. |
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9,9 miliardi di euro: tanto valgono i terreni agricoli italiani in mano alle amministrazioni pubbliche che hanno addirittura incrementato in valore di queste attività del 31% negli ultimi quindici anni. A rilevarlo è la Coldiretti, su dati Istat, in riferimento al piano di privatizzazione annunciato dal Governo nella manovra, che riguarda anche le proprietà fondiarie. Si tratta, spesso, sottolinea la Coldiretti, di terre fertili anche di grandi dimensioni che, però, il più delle volte sono sottoutilizzate, in quanto prive di una conduzione imprenditoriale capace di valorizzarle adeguatamente, con idee e soluzioni adatte al mercato. Il tutto mentre, nel 2017, il prezzo dei terreni in Italia è tornato a crescere, e ha superato i 20.000 euro per ettaro in media, anche se con una forte differenziazione territoriale. |
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“Il mercato cinese sta crescendo in fretta, non è facile, ma è stimolante, e bisogna lavorare sodo per trovare la giusta strategia, la giusta piattaforma, come ProWein China, attraverso cui poter acquisire gli strumenti giusti per esplorare il mercato ed avere successo . L’educazione al vino, ed al contempo la sua comprensione, sta diventando sempre più importante ed in voga, come mai prima d’ora. I cinesi hanno fame di corsi sul vino e di vini di qualità e soprattutto hanno la curiosità di scoprire ciò che il mondo del vino offre”. |
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