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N. 2.514 - ore 17:00 - Lunedì 22 Ottobre 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Giunto in Trentino dal Caucaso, quando Venezia dominava i commerci in Adriatico, il Marzemino, tra i vitigni a bacca nera più interessanti della Regione, è testimonial di un concorso unico nel suo genere, “La Vigna Eccellente”, primo riconoscimento in Italia che premia non il vino ma il vigneto migliore, sotto il profilo agronomico, sanitario ed estetico/qualitativo, promosso nei giorni scorsi dal Comune di Isera, patria proprio del Trentino Doc Superiore Marzemino. Un premio che riconosce al viticoltore il ruolo di custode del territorio e che è stato assegnato, al produttore Franco Scrinzi dalla giuria presieduta dal professor Attilio Scienza. |
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È in salute e cresce, almeno in valore, il vino italiano in Canada, quinto mercato straniero di riferimento per le cantine del Belpaese. Un mercato, che, però, per certi versi, segue le stesse dinamiche degli Usa, con l’Italia enoica primatista nel 2017 tra i fornitori, con 515 milioni di dollari (21% del totale importato) per 80 milioni di litri (19%), con una crescita del 71% in valore negli ultimi 10 anni, e una prima parte del 2018 che vede le spedizioni italiane crescere in valore, e perdere in volume, e la Francia, principale competitor, correre più velocemente. A dirlo i dati di Statistics Canada, elaborati dall’Ice per WineNews. Nei primi 8 mesi del 2018, infatti, le esportazioni italiane sono cresciute del 6,5% in valore, a 347,5 milioni di dollari, mentre sono diminuite del 3,4% in volume, a 51,2 milioni di litri. Di contro, nello stesso periodo, la Francia ha visto crescere del 14% il valore delle esportazioni, a 368,3 milioni di dollari, superando il Belpaese, e del 7,7% quello dei volumi, a 41,3 milioni di litri. Vanno bene anche le bollicine, con 10 milioni di litri importati (+5,6%) per 124 milioni di dollari (+10,9%), con l’Italia primo fornitore in volume (4,4 milioni di litri, +6,5%) e secondo i valore (38,5 milioni di dollari, +8%), ancora dietro alla Francia (58,7 milioni di dollari, +15,7%, per 2,2 milioni di litri, +8,1%). “In termini di vendite, il vino italiano ha superato il miliardo di dollari canadesi - spiega l’Ice Toronto, diretto da Matteo Picariello - il 14% sul totale delle vendite di vino in Canada. Il settore vinicolo è davvero un pilastro fondamentale del made in Italy in Canada. I dati relativi ai primi 8 mesi del 2018 indicano, però, un rallentamento nella corsa dei nostri vini. Seppure si tratti di un dato provvisorio che potrebbe venire considerato di assestamento, dovuto alla forte crescita recente dei nostri prodotti rispetto soprattutto alle quote di mercato dei vini d’oltralpe o al recente boom delle nostre bollicine è un dato che monitoreremo con attenzione e spostando parzialmente il focus del sostegno dell’Ice/Italia Trade Agency da iniziative volte principalmente a favorire l’ingresso di nuovi prodotti/produttori ad anche azioni di supporto ai consumi e campagne social e pubblicitaria quale “coda” del Progetto Usa”. |
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Cambia il mondo, alle prese con dinamiche epocali e diversi stili di vita e, di conseguenza, cambiano anche i consumi ed il commercio enoico. Parallelismo scontato, ma ben indagato dal report “Driving Future Value in Wine” di Wine Intelligence, riassumibile in tre grandi tendenze demografiche: invecchiamento della popolazione, uguaglianza di genere e riduzione degli spazi. E per il quale la metà della crescita di consumi nelle zone urbane nei prossimi 15 anni è legata agli over 60, dalla Germania alla Cina, dagli Usa all’Uk. A crescere ovunque è, invece, la conoscenza del vino, con le donne che in mercati come la Cina ne sanno molto di più degli uomini. Vino in lattina, mezze bottiglie e addirittura porzioni monodose, vanno incontro, infine, a nuclei familiari composti anche da una persona e alla riduzione delle loro abitazioni. E cantine. |
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Il sistema del vino cooperativo conta più di 480 cooperative, per un fatturato di 4,5 miliardi di euro, mentre l’export delle prime 20 cooperative vale 1,3 miliardi di euro, il 22% del totale Italia. E se delle prime 15 realtà vitivinicole italiane, per fatturati, 8 sono cooperative, a livello europeo le prime due sono, non a caso, Cantine Riunite & Civ. Ecco la fotografia, scattata da Nomisma-Wine Monitor, del vino cooperativo, che si prepara all’edizione n. 2 di ViVite - Festival del vino cooperativo, di scena il 17 e 18 novembre a Milano. “Un format in cui grandi e piccole realtà godranno della stessa dignità - racconta a WineNews Ruenza Santandrea, coordinatrice settore Vino dell’Alleanza cooperative - con dentro degustazioni guidate, i talk show “Pane e Salame”, incentrati soprattutto sulla sostenibilità, con gli interventi, tra gli altri, di Riccardo Cotarella e Attilio Scienza, e poi la cooperazione a tutto tondo, con realtà come San Patrignano e Libera Terra, ma anche le storie di successo dei big tipo Mezzacorona: grandi e piccoli insieme, ad assaggiare e parlare di vino, tra momenti ludici e culturali”. Con la presenza, secondo rumors di WineNews, degli alti rappresentanti del Governo, dal Primo Ministro Giuseppe Conte al Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ... |
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Se il 63% di italiani pensa che le politiche agroalimentari Ue non favoriscono il made in Italy, il 43% chiuderebbe le importazioni da Paesi che non hanno le nostre regole etiche. Ue dove si concentra due terzi del nostro export agroalimentare, a 28 miliardi di euro nei primi 8 mesi 2018 (nuovo record, +3,4 sul 2017), Germania in primis, mentre frenano gli Usa. Così la Coldiretti, che intanto per il made in Italy in Italia ha firmato un protocollo con Inalca e McDonald’s per lo sviluppo di allevamenti sostenibili con il modello Ue Erbs. |
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Vino e cioccolato, due prodotti dalle mille declinazioni diverse, che spesso si incontrano nel food pairing e in certe degustazioni di particolari annate con una buona tavoletta di fondente. L’abbinamento tra vino e cioccolato ha raggiunto un nuovo livello, fondendosi in una cosa sola, una pralina: Calaf, nata da un’idea della “Confetteria Firenze”, con gocce di sei vini provenienti da altrettanti grandi territori del vino di tutto lo Stivale. Un viaggio un po’ diverso dell’Italia enoica, che parte dall’Amarone della Valpolicella delle Cantine Massimago, passa dal Passerina del Frusinate di Casale della Ioria e dal Brunello di Montalcino di Donatella Cinelli Colombini, per arrivare alla Malvasia e il Cannonau entrambi delle Cantine Lilliu e al Passito di Pantelleria della Cantina Vinisola. |
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La Vendemmia a Torino è tornata in città, con mille eventi, in giro per il capoluogo del Piemonte. Tra le iniziative, l'interessante conferenza sui vigneti urbani, con le testimonianze dei responsabili dei progetti in tutta Italia, dalla Vigna della Regina di Torino, le Vigne Ritrovate di Venezia, le Vigne del Parco Archeologico di Pompei, il Vigneto Pusterla di Brescia, il Progetto Senarum Vinea di Siena, la Vigna di S.Martino a Napoli ed il Vigneto Urbano Clos Montmartre di Parigi. Che hanno raccontato “che significato ha oggi un vigneto urbano”. |
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