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N. 3.513 - ore 17:00 - Lunedì 26 Settembre 2022 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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L’Italia è tra i Paesi che contribuiscono maggiormente all’invecchiamento della popolazione europea, e nelle aree rurali il numero dei giovani si è quasi dimezzato negli ultimi 10 anni, ponendo a rischio la tenuta demografica e socio-economica di interi territori, con gravi conseguenze anche sotto il profilo ambientale. È da queste premesse che prende le mosse l’analisi Ismea (in approfondimento) da cui emerge, però, che le imprese a conduzione giovanile in agricoltura, seppur di poco, crescono di numero, in controtendenza rispetto al resto dell’economia, e sono più competitive, produttive, propense all’innovazione e orientate al mercato. |
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I numeri parlano chiaro, e confermano (per una volta) gli scenari anticipati nelle scorse settimane da sondaggisti ed analisti: il centrodestra ha stravinto le elezioni Politiche, e si appresta a governare il Paese con una solida maggioranza in entrambi i rami del Parlamento. Ci vorrà ancora qualche settimana affinché il Governo, guidato con ogni probabilità da Giorgia Meloni, entri ufficialmente in carica (le Camere si riuniranno il 13 ottobre, ndr), ma le filiera produttive del Belpaese si sono già messe in moto per stilare la lista delle priorità e delle urgenze. Anche il vino ha le sue necessità, per farsi trovare pronto alla sfida dei mercati in un momento storico assai complesso, come abbiamo avuto modo di raccontare negli ultimi mesi su WineNews. A presentare, per prima nel settore del vino, la lista delle proprie proposte, fatte di correttivi di medio e lungo termine, è l’Unione Italiana Vini (Uiv), guidata da Lamberto Frescobaldi. Sono quattro le principali aree tematiche su cui vertono le analisi, e quindi l’agenda, della Unione Italiana Vini (Uiv). A partite da quello che è un vero e proprio cavallo di battaglia della presidenza di Lamberto Frescobaldi, ossia il riordino delle Dop e delle Igp, con proposte forti come l’accorpamento in macro denominazioni di quelle Do con tassi di imbottigliato inferiori al 50%. Fondamentale, quindi, il capitolo che riguarda la promozione, perché in gioco ci sono i fondi Ocm da difendere per il futuro, ma anche logiche diverse di allocazione delle risorse, che premino, ad esempio, il raggiungimento di obiettivi e performance nei mercati target, puntando all’istituzione di piani pluriennali capaci di sostenere una programmazione pluriennale nei Paesi target, cristallizzando le regole dei bandi nazionali. A questo si ricollega il turbolento capitolo dedicato a vino e salute, perché le conquiste in ambito Ue (con il voto sul “Cancer Plan”) sono già messe in dubbio dall’ultimo voto dell’Oms di Tel Aviv: il modello di consumo “mediterraneo”, e quindi moderato, di vino, secondo Unione Italiana (Uiv) e secondo tutta la filiera enoica italiana, va difeso in ogni sede internazionale. Infine, la sostenibilità, regolamentata in vigna ed in cantina con il disciplinare di certificazione nazionale della sostenibilità del 16 marzo 2022, ma comunque implementabile da qui ai prossimi anni. |
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Slow Food lancia una nuova sfida: combattere la scomparsa dei prati stabili e dei pascoli, quelli cioè non seminati ma ricchi in biodiversità naturale. Il progetto “Salviamo i prati stabili” presentato in “Terra Madre Salone del Gusto”, si fonda sulla valorizzazione dei prodotti ottenuti dall’allevamento di animali al pascolo o alimentati con foraggi o fieni ottenuti da prati naturali di pianura o pascoli di montagna, e vede Eataly sostenitore e parte attiva svolgendo un ruolo importante nell’accoglierli nei suoi scaffali. Prati stabili che, secondo Slow Food, “sono uno strumento di lotta al cambiamento climatico, importanti anche per la salute dell’uomo, fanno bene agli animali, mantengono l’equilibrio del territorio, sono un’opportunità economica e turistica e splendono di bellezza. E difenderli significa proteggere anche il paesaggio”. |
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Anche per le aziende cibo e del vino made in Italy, espressioni di un segmento storicamente anticiclico dell’economia, non è un momento facile. Ma il futuro è aperto e con concrete possibilità di crescita, a patto di puntare sull’alto di gamma nei mercati del mondo. Come deve fare il made in Italy tutto, e come farà anche nella sua nuova compagine societaria Eataly, la creatura di Oscar Farinetti, che, in quasi 20 anni di attività, ha dato un impulso importante alla distribuzione e all’immagine del wine & food italiano nel mondo, e che continuerà a farlo anche ora che la maggioranza passerà nelle mani di Industrial della famiglia Bonomi, con il 52% (ed un aumento di capitale di 200 milioni di euro, ndr). Come spiega a WineNews Nicola Farinetti, oggi ad e futuro presidente Eataly, che vedrà, comunque, la famiglia Farinetti nella compagine societaria (seppur in quota di minoranza). “Tutti i settori funzionano tutti bene - spiega Nicola Farinetti (intervista completa in approfondimento) - ma il vino fa meglio di tutti. E crescerà ancora tantissimo. Due terzi del mondo ancora non bevono, tra religione e usanze culturali. Ma, tra 20 o 30 anni, sono sicuro che si berrà vino anche dove oggi non accade. E l’Italia e la Francia saranno ad un livello diverso da tutti gli altri, e potremo posizionarci molto in alto”. |
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I bar e i ristoranti italiani potranno mantenere negli spazi esterni i loro dehors (pedane, tavoli, sedute e ombrelloni): il Governo ha prorogato al 31 dicembre 2022 l’occupazione di suolo pubblico. Si tratta di una misura prevista nel dL Aiuti-Ter e in attesa di essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale. “Bene ha fatto il Governo a reiterare una misura che è stata particolarmente apprezzata anche dai cittadini e che ha permesso di rivitalizzare le città”, ha commentato, con soddisfazione, Fipe/Confcommercio. |
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Il rischio dello spopolamento delle campagne è reale e le conseguenze possono essere non indifferenti anche per la nostra economia, dal turismo all’enogastronomia. Secondo l’analisi della Coldiretti, elaborata dall’Istat, nelle campagne è previsto un calo della popolazione in quasi nove comuni rurali su dieci (86%) con il rischio abbandono che mette in pericolo il futuro dei piccoli borghi e dei Comuni rurali diffusi lungo tutto il Paese, i quali rappresentano un patrimonio storico e culturale unico. Secondo Coldiretti si stima che appena il 16% della popolazione nazionale vivrà tra dieci anni nelle campagne dove si prevede la presenza di 9,5 milioni di abitanti, mezzo milione in meno sul 2021. Un fenomeno che rischia di avere un impatto pesante non solo del punto di vista ambientale ma anche economico. |
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Carlo Petrini a dialogo con WineNews: “con il magone non si fanno le rivoluzioni. Che partono dalle nostre case, per esempio, riducendo lo spreco”. Il valore ed il ruolo delle piccole comunità del cibo, la sostenibilità che vuol dire far durare le cose nel tempo, e che deve essere anche “spirituale”, oltre che ambientale, sociale ed economica, e l’importanza di non perdere l’anima dei nostri borghi, pensando solo al turismo, nelle riflessioni del fondatore di Slow Food, da Terra Madre Salone del Gusto 2022. |
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