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N. 3.973 - ore 17:00 - Venerdì 31 Maggio 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Cinquant’anni fa Antinori presentava Tignanello 1971, prima annata di una pietra miliare dell’enologia, che ha avviato il “Rinascimento” del vino italiano, e il fenomeno dei “Super Tuscan”. Per festeggiarlo, Marchesi Antinori ha dato il via alle celebrazioni, con una degustazione di cinque annate delle sue cinque decadi (1971-2021) a Tenuta Tignanello, in Chianti Classico, dove si trova la sua famosa collina, e con “Ars Una”, installazione firmata Felice Limosani che, per la prima volta nella sua storia, “anima” Palazzo Antinori, nel cuore di Firenze, “culla” del Rinascimento, dove la storica famiglia contribuirà anche al primo restauro di Ponte Vecchio. | |
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| | Il mondo del vino ha bisogno di enologi che diventino sempre più imprenditori, e di imprenditori che rimettano ancora di più al centro la dignità del lavoro, con salari più alti ma anche con luoghi di lavoro capaci di dare benessere a chi lavora e di stimolarne capacità e creatività. Imprenditori che, come del resto è sempre stato, devono continuare a battere i mercati, ad essere presenti ed in prima linea, a contatto costantemente con il trade e con i consumatori, che, attraverso il vino, cercano un pezzo di quel sogno, di quello stile di vita italiano fatto di convivialità, di bellezza, di storia, di paesaggi, di arte, e di qualità in genere, che nel mondo è amato più di quanto a volte, nella stessa Italia, non si riesca a comprendere. Un vino che, peraltro, ha bisogno di vedere riaffermato ancora di più il suo valore economico, sociale, ambientale e culturale, per difendersi dalla ondata sempre più forte di “neoproibiziosmo”, che sta vivendo un calo dei consumi importante. Messaggio di sintesi che arriva dal Congresso Assoenologi, di scena a Cagliari, “firmato” dal presidente degli enologi italiani e mondiali, Riccardo Cotarella, dall’imprenditore-umanista e produttore di vino, a Solomeo, Brunello Cucinelli, dal giornalista Antonio Galloni (Vinous), tra i critici del vino più influenti al mondo, e dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. “Il vino è un simbolo del nostro Paese e della nostra terra. Ma noi enologi, che lo abbiamo migliorato molto, dobbiamo conoscere meglio i mercati - ha detto Riccardo Cotarella - perchè se non ha successo sul mercato, il nostro vino non ha valore”. Una valorizzazione che passa anche dal racconto dell’identità del vino italiano, delle sue peculiarità, come ha spiegato Antonio Galloni. Brunello Cucinelli, invece, ha ricordato che l’imprenditore, il produttore di vino, deve farsi narratore di un sogno liquido, anche con un po’ più di estetica, con un racconto migliore, e ridando dignità al lavoro, “perchè altrimenti il problema non sarà a chi vendere vino o abiti, ma trovare chi zapperà la vigna e cucirà i vestiti”. Pezzi di quel made in Italy che si legano a bellezza, arte, paesaggi, storia e stile di vita. Che rendono amatissima l’Italia, nel mondo, anche grazie al vino, come ha ricordato ancora una volta il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. | |
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| | Gli enonauti che torneranno a casa con Avelo Airlines dopo un viaggio nella contea di Sonoma, in California, potranno portare con sé fino a 12 bottiglie di vino senza costi aggiuntivi. È la nuova strategia di marketing della compagnia aerea statunitense per invogliare gli enoturisti a viaggiare con loro per recarsi in California, la terra dove è nato l’enoturismo 30 anni fa. “Sappiamo che visitare le cantine e assaggiare certi vini sono alcune delle ragioni per visitare la Contea di Sonoma - ha detto il fondatore e Ceo, Andrew Levy - vogliamo aiutare i clienti a fare nuove esperienze e lasciare impressi ricordi duraturi”. I viaggiatori di età pari o superiore ai 21 anni potranno imbarcare gratuitamente una cassa di vino a persona senza costi aggiuntivi: da una bottiglia fino 12, basta che il peso non sia superiore a 50 libbre (22,680 kg). | |
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| | | Il quadro economico non aiuta, così come quello geopolitico caratterizzato da guerre e tensioni che, generalmente, non sostengono i consumi voluttuari, come è quello del vino, che tutte le statistiche, in Italia e nel mondo, segnalano in calo. L’horeca, in realtà, almeno in Italia, sembra un po’ in controtendenza, mentre la gdo vede qualche miglioramento, sebbene la crescita sia solo in valore, e non in volume. Il “bere meno ma meglio” sembra aver dunque preso corpo. Per alcuni in maniera congiunturale, tra salutismo crescente, cambiamento delle occasioni di consumo, ma anche degli stili alimentari. Per altri in maniera strutturale ed irreversibile, con la filiera del vino che, dunque, dovrà rassegnarsi a creare più valore con meno quantità sul mercato. Sfida non semplice, ovviamente, che chiama in causa anche aspetti culturali e comunicativi. Sintesi di un mosaico di punti di vista, sul palco al Congresso Assoenologi a Cagliari, tra chi fa da collegamento tra produttori ed horeca, come Alessandro Rossi di Partesa, a chi si occupa di gdo, come Daniele Colombo di Esselunga, da chi il vino lo porta ai consumatori finali tra i tavoli dei ristoranti, come Valentina Bertini, di Langosteria, a chef come Roberto Serra, della trattoria Armidda di Abbasanta, ed al giornalista Gigi Brozzoni (in approfondimento). | |
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| | | Matteo Lunelli, ad Gruppo Lunelli, presidente e Ceo Ferrari Trento, griffe della spumantistica italiana e del Trentodoc, uno dei nomi di riferimento nel panorama enoico mondiale e del made in Italy nel mondo, è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso). Vino, ma anche “food”, tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro, ci sono anche Carmine Caputo, a capo di Antimo Caputo, ed Edoardo Roncadin, “re” dei surgelati. | |
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| | C’è chi sostiene che sia un toccasana, nelle giuste dosi, e chi, invece, è per il “consumo zero”. Opinioni divergenti, che spaziano tra benefici per la salute e “un piacere” da eliminare, ma che difficilmente troveranno un punto di incontro. Ma la scienza va avanti, come dimostra lo studio pubblicato sul “Journal of Alzheimer’s Disease” che sostiene che un bicchiere di vino rosso ogni giorno, mangiare formaggio e un pasto settimanale a base di agnello, riescono a ridurre il rischio di demenza per merito dei livelli di proteine che aiutano il cervello. Lo studio della Iowa State University su 1.800 inglesi della Uk Biobank, tra i 46 e 77 anni, ha scoperto che il troppo sale era il principale responsabile della compromissione della funzione cognitiva, ma una dose giornaliera di vino e formaggio ha invece aiutato. | |
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| | | Mezzo secolo di storia per il Tignanello e celebrazioni all’insegna del “mecenatismo” per la famiglia Antinori, con il restauro di Ponte Vecchio a Firenze ed una nuova collina regalata al Chianti Classico, perché il vino è storia, territorio, cultura e bellezza. Tra passato, ricordando l’enologo Giacomo Tachis, presente e futuro del primo Supertuscan e fine wine della storia d’Italia, lo raccontano, a WineNews, il Marchese Piero Antinori, Albiera Antinori e Renzo Cotarella, dal “rinascimento” del vino italiano ad oggi. | |
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