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N. 4.087 - ore 17:00 - Lunedì 11 Novembre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | “Fare vino è una cosa seria, vuol dire far uscire l’anima, come nel rock. Io faccio vino perché sono nata in Toscana, e ho vissuto da ragazza nella sua bellissima campagna, dove erano i contadini a produrlo. È da loro che ho imparato a farlo, poi ho continuato a “respirarlo” e, quindi, a berlo. Ed oggi lo produco con lo stesso impegno con cui faccio musica”. Parole di Gianna Nannini a “Merano WineFestival” 2024, per ricevere il “The WineHunter Stars” come miglior “Wine Producer”, e per raccontare il rosso La Rossa che la rockstar-vignaiola produce alla Certosa di Belriguardo, a Siena. “Un vino dell’anima” ha detto, a tavola con WineNews e Oscar Farinetti.
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| | Sul mercato dei vini fermi (che nonostante l’ascesa impetuosa degli spumanti continuano ad essere la gran parte del business del vino: 293,5 miliardi di dollari il valore al consumo stimato nel 2024, su 353,4 miliardi, secondo Statista) nel 2025 continuerà a pesare l’inflazione, che, se mostra qualche segno di rallentamento in alcuni mercati occidentali, vede il costo della vita continuare a salire in mercati come il Giappone e l’area Asia-Pacifico più in generale. Inoltre, il fatto che soprattutto tra i più giovani il consumo moderato sia sempre più socialmente apprezzato, potrebbe rappresentare una spinta alla crescita sia dei prodotti premium, che dei vini “no & low alcol”, che stanno crescendo anche in qualità. Ma alle viste ci sono anche altre incognite: dalla riforma delle imposte sugli alcolici in Uk, al rischio dazi minacciati da Trump in Usa, il primo mercato del vino al mondo, alle evoluzioni nei diversi conflitti ancora aperti in Medio Oriente e in Ucraina. È lo scenario tracciato da Iwsr-International Wine & Spirits Research, che sintetizza anche le conclusioni dell’analisi di 10 anni di dati raccolti. E che evidenziano come sono cambiati in questi anni i mercati più attrattivi per i vini fermi, con una sola sostanziale certezza: gli Stati Uniti, stabilmente al n. 1 di questa peculiare classifica, ininterrottamente, dal 2015 al 2024. Anche nel periodo che ha visto i dazi su gran parte della produzione Ue, Italia esclusa, introdotti da Donald Trump, e di cui molti temono un ritorno dopo che il rieletto Presidente degli Stati Uniti si sarà insediato alla Casa Bianca. Guardando alla classifica relativa al 2024, in particolare, al top sono rimasti come detto gli Stati Uniti, seguiti dal Canada e dalla Svizzera, al n. 3 ormai dal 2022. Al n. 4 cresce la Norvegia, mentre, al n. 5, a sorpresa, ci sono gli Emirati Arabi Uniti (con un consumo chiaramente legato soprattutto al turismo d’affari dell’area), davanti a Danimarca, Australia, Corea del Sud, Svezia e Regno Unito, che chiude la “top 10”. In maniera un po’ sorprendente, come stupisce, del resto, vedere la Germania solo alla posizione n. 12, tallonata dal Giappone al n. 13. Crolla la Cina, oggi al n. 17, complice un’economia, quella del Dragone, che non cresce più alla velocità vertiginosa di qualche anno fa.
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| | Due trifole gemelle (905 gr) aggiudicate ad Hong Kong per 140.000 euro: ecco il lotto top dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba n. 25, che ha raccolto 395.500 euro per progetti solidali, promossa da Enoteca Regionale Piemontese Cavour, ieri, al Castello di Grinzane, nelle Langhe, da dove, dal 1999 ad oggi, ha raccolto 7.222.160 euro, e dove prosegue la Fiera di Alba con ospiti come il regista Ferzan Özpetek. A contendersi i lotti, filantropi da Hong Kong, Singapore, Vienna, Francoforte, Seoul e Bangkok: un donatore anonimo, sempre da Hong Kong, ha offerto 40.000 euro per la barrique n. 15 di “Barolo en Primeur”, portando l’asta a sfondare il milione di euro, e al record di 3,383 milioni di euro raccolti per beneficenza in quattro edizioni, con Fondazione Crc Donare Ets, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Consorzio di Barolo e Barbaresco.
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| | | “Il mondo del vino ha bisogno di dare più riconoscimento ai vini classici che incarnano la grandezza del tempo e del luogo. E’ uno dei motivi per cui JamesSuckling.com ha scelto l’Amarone della Valpolicella Classico 2015 di Bertani come “Vino dell’Anno” per il 2024”. James Suckling, uno dei critici del vino più affermati a livello internazionali, nella sua “Top 100 World Wines 2024”, incorona n. 1 al mondo il vino prodotto da Bertani, una delle perle del mosaico di Angelini Wines & Estates, guidato dal Ceo Alberto Lusini (e che comprende anche le tenute Val di Suga, a Montalcino, Tenuta Trerose, a Montepulciano, e San Leonino, nel Chianti Classico, tutte in Toscana, e ancora la friulana Puiatti e la marchigiana Fazi Battaglia, ndr). Ma quello di Bertani non è l’unico vino italiano nella “Top 100” by James Suckling, con l’Italia che, anzi, fa la parte del leone, con 26 vini, seguita da Francia (18) e Stati Uniti (15). Con vini di produttori come Petrolo, Terlano, Tenuta delle Terre Nere, Castello di Ama, Tenuta Sette Ponti, Rosset, Fattoria Le Pupille, Travaglini, Girolamo Russo, Pio Cesare, Castello della Sala (Antinori), Isole e Olena, Bibi Graetz, Duemani, San Leonardo, Vietti, Tua Rita, Monte dall’Ora, Poderi Aldo Conterno, Bruno Giacosa, Roberto Voerzio Manincor, Il Caggio (Mazzei), Schiopetto e Tenuta San Guido.
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| | | Le “Top 100” dei vini, piaccia o non piaccia, funzionano. E mentre già sono uscite alcune firmate da Wine Enthusiast e James Suckling, da domani, martedì 12 novembre, debutterà anche la “Top 100 Wines of the Year list” by Vinous (diretto da Antonio Galloni). Oggi, invece, al via quella della “Top 10” by “Wine Spectator”, in attesa di tutta la “Top 100” (la più influente sul mercato, ndr): al n. 9 è subito Italia, con il Barolo Albe 2020 di G.D. Vajra. Un buon inizio, dunque, dopo un 2023 trionfale, per l’Italia, con il Brunello di Montalcino 2018 di Argiano al n. 1, e non solo. | |
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| | La tecnologia italiana applicata alla filiera vitivinicola e all’industria beverage vale 2,5 miliardi di euro di export, con una bilancia commerciale in attivo per più di 2,1 miliardi. E sarà al centro di Simei n. 30, il salone internazionale leader per il settore delle macchine per enologia e imbottigliamento (12-15 novembre, Fiera Milano Rho), che aprirà le porte a 578 aziende espositrici e delegazioni estere da 32 nazioni. Al centro della fiera by Unione italiana vini (Uiv) anche un programma di 90 appuntamenti tra convegni, talk e laboratori per intercettare tutti i nuovi trend sul fronte dei consumi, delle tecniche e della sostenibilità. Ampio spazio al vino, ad iniziare dal vernissage di domani che vedrà, tra gli altri, gli interventi dei presidenti Anformape (Marzio Dal Cin), Unione italiana vini (Lamberto Frescobaldi) e Agenzia Ice (Matteo Zoppas).
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| | | Dopo il boom nel periodo Covid, “il consumatore è più attento nella ricerca dei vini e delle esperienze a cui sono legati. Molto richiesta è la parte “education”, ovvero una guida. E il risultato è che si spende meno, ma si compra meglio”. È l’analisi, a WineNews, del mondo dell’e-commerce enoico di Elisa Sala, direttore operativo della piattaforma leader Tannico (di proprietà Lvmh e Campari). Che spiega come, seppur il promozionale ha ancora rilevanza, “c’è interesse per il diverso, l’esclusivo, verso le tipologie peculiari delle cantine e gli aspetti dell’ecologico e del bio”. | |
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