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N. 2.546 - ore 17:00 - Mercoledì 5 Dicembre 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Se Wine Spectator e Wine Enthusiast hanno incoronato il Belpaese nelle loro “Top 100”, James Suckling ha dedicato al vino italiano una classifica ad hoc, che mette in fila gli assaggi del 2018, senza svelare grandi sorprese, ma ribadendo ciò che la ex firma di Wine Spectator ha avuto modo di scrivere già negli scorsi mesi: “il 2015 è il miglior Solaia di sempre”. E in cima alla “Top 100 Italian Wines 2018”, a fare compagnia al vino mito creato nel 1978 da Giacomo Tachis per Antinori, ci sono il Bolgheri Superiore 2015 di Poggio Argentiera ed il Bolgheri Scrio 2015 de Le Macchiole. Barolo e Brunello i territori top, a quota 11, la Toscana Regione n. 1 con 58 etichette. |
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48,3 milioni di ettolitri di vino, di cui la metà (24 milioni di ettolitri) di vino Dop, ed il restante equamente diviso tra Igp (12,2 milioni di ettolitri) e vini comuni (12,1 milioni di ettolitri), a cui vanno aggiunti 13 milioni di ettolitri di mosti (quasi tutti di vini nuovi ancora in fermentazione, ndr) con 1 litro di vino su 4 a dimora nelle cantine del Veneto (12 milioni di ettolitri), il doppio della seconda Regione attualmente più ricca, l’Emilia Romagna (6,1 milioni di ettolitri), davanti a Puglia (4,7), Toscana (4,5) e Piemonte (4). È il quadro aggiornato al 30 novembre 2018 dal bollettino “Cantina Italia” n. 20, su dati del registro telematico. E, per la prima volta, vengono elencate anche le “giacenze” di tutti i vini a denominazione e indicazione geografica d’Italia. Al n. 1 assoluto c’è il Prosecco Doc, con un volume di 3,2 milioni, il doppio della Doc delle Venezie, con 1,6 milioni di ettolitri di vino nelle cantine. A seguire un trio di Igt, la Terre Siciliane e la Veneto, entrambe con poco più di 1,4 milioni di ettolitri, e poi l’Igt Puglia, con 1,3 milioni di ettolitri. A seguire vengono la Doc Sicilia, con 1,2 milioni di ettolitri di vino, davanti all’Igt Toscana di pochi litri, e poi, tutte di poco sopra al milione di ettolitri, vengono il Chianti Docg, l’Igt Salento, l’Igt Rubicone ed il Montepulciano d’Abruzzo Doc. Ancora, tra le denominazione più ricche, c’è il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg (800.000 ettolitri), davanti al Chianti Classico Docg (680.000 ettolitri), seguiti dall’accoppiata veneta formata dall’Igt Provincia di Verona o Veronese e Igt delle Tre Venezie, entrambe con 571.000 ettolitri di vino in cantina, davanti all’Igt Emilia con 512.000 ettolitri. Appena sotto al mezzo milioni di ettolitri il Franciacorta Docg (496.000 ettolitri), davanti al Barolo Docg (475.000), al Valpolicella Doc (455.000), al Valpolicella Ripasso Doc (423.000), al Primitivo di Manduria Doc (417.000) e all’Amarone della Valpolicella Docg (405.000). Ancora, tra le denominazioni con più vino in cantina, seguono l’Igt Provincia di Pavia (394.000 ettolitri), la Barbera d’Asti Docg (353.000), il Brunello di Montalcino Docg (353.000), l’Igt Marca Trevigiana (338.000), il Soave Doc (328.000) e l’Igt Lazio (309.000 ettolitri). |
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Condimento? Cibo? Ingrediente di lusso? Medicinale? L’olio extravergine d’oliva, in fin dei conti, è tutte queste cose insieme. È dei giorni scorli la notizia che in Usa la Food & Drug Administration, l’ente governativo che vigila sulla regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici venduti sul mercato americano, lo ha riconosciuto come vero e proprio medicinale, dando credito alle numerose evidenze scientifiche che riconoscono all’olio extravergine d’oliva un ruolo importantissimo nella prevenzione di numerose malattie, specie di origine cardiovascolare. In Italia, invece, si fa largo nell’immaginario dei consumatori anche come ingrediente di lusso: secondo la ricerca “EVOlution” di Nomisma (per i 30 anni di Laudemio di Frescobaldi), infatti, nella classifica dei “beni ricercati”, è al quinto posto, dietro a tartufo, caviale, Champagne e ostriche. |
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C’è il calice di vino dell’Eucarestia nel Cristianesimo, e ci sono i quattro calici del Sèder della Pasqua, il calice per il Qaddish, la santificazione, dello Shàbbat, il sabato, e quello delle feste nell’Ebraismo: tutti simbolo di unione tra l’uomo e Dio, e di condivisione. “Benedetto tu, Signore, nostro Dio, re del mondo, creatore del frutto della vite” è la benedizione recitata sul calice nel Qaddish nella religione ebraica, secondo la quale, quando Dio accoglierà i giusti, lo farà con il vino dei grappoli dell’albero da cui Eva colse il frutto proibito, che per i Maestri d’Israele era una vite. “Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’Universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo vino, frutto della vite e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te, perché diventi per noi bevanda di salvezza”. Sono i punti in comune tra le due grandi religioni ribaditi nel convegno “Valore e significato del vino nella religione ebraica e in quella cristiana”, voluto nei giorni scorsi dai francescani del Convento di San Francesco della Vigna a Venezia, che coltivano un vigneto di Teroldego da cui nasce il vino Harmonia Mundi, i cui introiti finanziano borse di studio per studenti dell’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino, sede staccata della Pontificia Università di Roma. E dove si è parlato di come il vino abbia un ruolo insostituibile nelle due religioni. |
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Si dice spesso che il vino unisca le persone, i popoli, che sia addirittura un messaggero di pace. Pensiero sposato alla lettera dal Consorzio delle Doc del Friuli Venezia Giulia, che nel centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, ha lanciato il progetto “1918/2018 Vendemmia di pace”. I vini del Consorzio frutto della vendemmia di quest’anno saranno protagonisti di una speciale “capsule collection”, che richiamerà il claim “Mai più” (in diverse lingue) con un simbolico collarino, per dire basta alle guerre. |
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Trenta incredibili bottiglie provenienti dalle collezioni private dei proprietari, in grandi formati e di annate storiche che arrivano fino al 1964, o firmate da celebri artisti: ecco i lotti selezionati da Tannico con il supporto di cantine top d’Italia e Francia (Ornellaia, Chateau Musar, Ferrari, Bellavista, Antinori, San Leonardo, Kaltern, Marchesi di Barolo, Baron De Ladoucette, Emidio Pepe, Gravner, Règnard, Bertani, Ruffino, Louis Latour, Masciarelli, Banfi, Caprai, Elena Walch, Argiolas, Donnafugata, Felsina e Gaja), per un’asta natalizia di beneficenza sulla piattaforma online Catawiki contro la violenza sulle donne. Il 100% del ricavato dell’incanto, che avrà inizio il 7 dicembre e si concluderà il 16 dicembre, verrà infatti devoluto ad ActionAid per sostenere la campagna “Fight for Women”. |
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“Ci stiamo ragionando con le associazione di categoria. Nel Testo Unico del vino ci sono tante cose buone ma altre sono da cambiare. Il tema del prezzo minimo dei vini è una di quelle che sta facendo discutere, io ho la mia idea ma voglio confrontarmi con la filiera perché voglio arrivare a proporre delle norme che, al di là di come la penso io, siano le più condivise possibile” |
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