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WineNews
N. 3.189 - ore 17:00 - Mercoledì 30 Giugno 2021 - Tiratura: 31.116 enonauti,
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La News
Roero, niente più diserbo
Un progetto collettivo per un obiettivo unico: la salvaguardia della biodiversità e la tutela ambientale e del paesaggio. È la nuova sfida del Consorzio di tutela del Roero (che insieme a Langhe e a Monferrato, è patrimonio Unesco): rendere queste colline libere dal diserbo chimico. Per vincerla, diventando di fatto i primi in Piemonte a riuscirci, il Consorzio intende lavorare con tutti i Comuni della denominazione. “Il nostro obiettivo come produttori è proteggere e valorizzare il nostro meraviglioso territorio - dichiara il presidente Monchiero - parte fondamentale della ricchezza delle colline che chiamiamo casa è la biodiversità”.
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Primo Piano
Tasca d’Almerita, Salcheto, Alois Lageder: le prime italiane da “Robert Parker Green Emblem”
La sostenibilità è tema centrale e trasversale, onnipresente, ormai, nel mondo del vino. Perchè preservare in territori fa parte del dna delle cantine virtuose e perchè la sensibilità dei consumatori del mondo a questo tema, che è universale, cresce. Ed è un tema sempre più caro anche a chi comunica e giudica il vino. E non fa eccezione quella che è considerata la più autorevole fonte di critica enologica al mondo, ovvero “Robert Parker Wine Advocate”, il magazine fondato da Robert Parker (la cui firma dall’Italia è Monica Larner) e oggi sotto l’egida del gruppo Michelin, che così come fatto dalla più importante guida gastronomica al mondo che ha introdotto le “stelle verdi” per premiare le migliori esperienze di cucina sostenibile, allo stesso modo ha introdotto il “Robert Parker Green Emblem”, un “riconoscimento dato a cantine selezionate che hanno dimostrato sforzi straordinari nella ricerca di pratiche ecologiche”. A riceverlo per prime, in questa edizione n. 1, 24 cantine da tutto il mondo, tra cui tre eccellenze del Belpaese del vino e pioniere, con esperienze diverse, sul tema della sostenibilità da tempi non sospetti: da Alois Lageder, in Alto Adige, a Salcheto, nel territorio del Nobile di Montepulciano, a Tasca d’Almerita, in Sicilia. Per tutti, spiegano a WineNews i produttori, un premio ad un percorso che non finisce mai, quello della sostenibilità. “Per qualificarsi per questo premio, un’azienda vinicola può essere o non essere già certificata biologica e/o biodinamica. Al di là della certificazione, il produttore deve essere un eccezionale sostenitore della sostenibilità che guarda alla protezione ambientale a lungo termine e alla biodiversità. Il “Robert Parker Green Emblem” è attentamente considerato e viene dato per meriti rari ed eccezionali. Ogni anno, i recensori di “Robert Parker Wine Advocate” nominano nuovi candidati delle loro regioni che ritengono degni del “Robert Parker Green Emblem”. Ogni nomina viene studiata e discussa dal gruppo editoriale. Una volta che un’azienda viene riconosciuta, tutti i suoi vini porteranno il “Robert Parker Green Emblem” in futuro”. Ma cambiamenti in senso contrario, potranno anche portare alla revoca del riconoscimento, spiega una nota di “Robert Parker Wine Advocate”.
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Il 2020 nel “Bilancio Coop”
Un giro d’affari di 14,4 miliardi di euro (13,3 solo dal retail, +2,6% sul 2019), una quota di mercato stabile al 12,4% e indicatori economici importanti in crescita come l’occupazione (+1,65%, con quella femminile al 70%) e la percentuale di donne in ruoli direttivi che sale al 33,7%. Il fatturato del prodotto a marchio aumenta e va verso 3 miliardi (27,5% di incidenza sulle vendite), quello dell’e-commerce raddoppia a 107 milioni. Sul lato sociale, ai 6,4 milioni di soci sono andati oltre 1 miliardo di sconti, cui si aggiungono oltre 150 milioni restituiti alla comunità in investimenti straordinari nella pandemia. Ecco il “Bilancio Coop 2020”, un anno difficile in cui, però, la metà di alcolici venduti (47%) sono stati vino, spumante e Champagne, per 2,7 miliardi (+10%, tra febbraio 2020-2021) dai dati Nielsen analizzati da italiani.coop.
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Focus
Ecco la Pac 2023-2027: quante novità per il vino
La futura Politica Agricola Comune (Pac) entrerà in vigore l’1 gennaio 2023, ma il testo dell’accordo verrà ultimato nelle prossime settimane e dovrà essere sottoposto, in autunno, al voto della Commissione Agri, del Parlamento Europeo e del Consiglio, come ricorda Paolo De Castro, coordinatore S&D alla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. La futura Pac rappresenta il 31,95% del budget dell’Unione per il periodo 2021-2027, con una dotazione di 386,6 miliardi di euro, a supporto di 7 milioni di aziende. Per il settore vitivinicolo, ci sono modifiche alle normative importanti, a partire dal sistema di autorizzazioni all’impianto, che viene esteso fino al 2045, rispetto all’attuale scadenza prevista per il 2030. Viene mantenuta l’esclusione delle varietà di vite oggi non ammesse per la produzione di vino e delle varietà provenienti da Vitis lambrusca, ma sarà possibile utilizzare varietà di vite ibride per la produzione di tutti i vini ad indicazione geografica. Al fine di aiutare i produttori ad entrare in nuovi mercati e di regolamentare i vini a basso tenore alcolico includendoli tra i prodotti vitivinicoli, viene autorizzata la de-alcolazione totale per i vini da tavola, mentre i vini Dop e Igp potranno essere de-alcolati solo parzialmente (tutti i punti della nuova Pac in approfondimento).
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Cronaca
L’affare Coppola-Delicato
In Usa fa rumore l’affare sviluppato tra due nomi di primissimo piano, ovvero un colosso come Delicato Family Wines, e un produttore celeberrimo come Francis Ford Coppola. Perchè come spiega una nota ufficiale, il portafoglio vini di Francis Ford Coppola e le cantine di Sonoma Francis Ford Coppola Winery e Virginia Dare Winery situata a Geyserville, compreso il vigneto Archimedes, si uniranno a Delicato. Di contro, Coppola avrà una partecipazione azionaria in Delicato Family Wines, e sarà nel consiglio di amministrazione.
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Wine & Food
Idee di territorio: in Friuli nasce la “Rete d’impresa Pinot Bianco nel Collio”
Non competitor sul mercato, ma alleate per valorizzare un tratto distintivo della produzione di eccellenze dal Friuli Venezia Giulia, ovvero la capacità di un vitigno internazionale come il Pinot Bianco di esprimere le peculiarità di una terra unica come il Collio. Nasce da questa visione la “Rete d’impresa Pinot Bianco nel Collio”, che mette insieme sette nomi storici e di primo piano del vino friulano come Castello di Spessa, Livon, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, Venica & Venica e Pascolo, tra i cui filari, a Ruttars a Dolegna del Collio, è stata presentato il progetto. Per voce di uno dei patriachi del vino italiano, Marco Felluga, più di 90 anni di storia del vino friulano, che, da tempo immemorabile, auspicava questa unione: “la giornata di oggi è molto speciale, è come una consacrazione”. 
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Consorzio Vini di Romagna
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WineNews.tv
Il futuro delle Langhe del vino, tra mercati, sostenibilità ed etica, oltre Barolo e Barbaresco
A WineNews Matteo Ascheri, confermato alla guida del Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani: “i numeri ci dicono che la ripresa post pandemia c’è, speriamo di non tornare indietro. Dobbiamo ripartire con la promozione, puntando anche sulla Doc Langhe. Il posizionamento di Barolo e Barbaresco? Soddisfacente, ma si può sempre migliorare. L’alto valore dei vigneti? Una piccola criticità per chi vuole investire ancora, ma non si torna indietro”.
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