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WineNews
N. 3.141 - ore 17:00 - Giovedì 22 Aprile 2021 - Tiratura: 31.114 enonauti,
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La News
Bordeaux, la 2020 “En Primeur”
Senza la classica “en primeur” causa Covid, Bordeaux resta al centro del mercato del vino. E mentre Union des Grands Crus de Bordeaux organizza sessioni di degustazioni in alcune delle più importanti città del mondo e usa YouTube per presentare i vini degli Chateux, sale l’attesa per i primi movimenti e rilasci di prezzo sull’annata 2020. Che secondo il Liv-Ex potrebbe portare notizie positive, soprattutto per l’alta qualità attesa, mentre i prezzi potrebbero salire un po’, anche a causa di una vendemmia leggermente più scarsa della 2018 e della 2019, ma non solo. Con un sentiment del mercato positivo, aspettando prezzi e punteggi ...
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Primo Piano
Il vino italiano prima e dopo la pandemia: cosa è cambiato e come ripartire
Dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia, il vino italiano fa i conti con un mercato dei consumi stravolto, ma che guarda con fiducia alla ripartenza, a cominciare dalle riaperture di bar e ristoranti dal prossimo 26 aprile. Una nuova normalità di cui è destinato a far parte ancora a lungo l’online, che punta ad una quota di mercato del 10%, ma anche un rapporto tra consumatore e vino rinnovato e rigenerato dalla dimensione casalinga. In questo anno, infatti, a salvare il mercato interno, più che gli e-shop, sono state le insegne della Gdo e le enoteche (con il retail che per il vino vale 3 miliardi di euro), capaci entrambe di rimodulare l’offerta e intercettare le necessità di wine lover e casalinghe. Eppure qualche segnale positivo c’è: perchè il mondo della distribuzione di vino, seppur con un rapporto ancora più sbilanciato su gdo e negozi che sulla ristorazione, sembra ripartito in maniera importante, in vista delle prossime aperture dell’horeca, che per il recupero del vino faranno la differenza. Senza dimenticare che nel 2020, anche per il consumo domestico, il prezzo medio del vino acquistato è cresciuto, perchè gli italiani hanno cercato prodotti rassicuranti per “coccolarsi” a tavola, in casa. Fondamentale, però, sarà anche la ripartenza della promozione, in Italia e nel mondo (con l’export che dopo il -2,2 del 2020 sul 2019 è partito con un calo di oltre il 20% a gennaio 2021 sul 2020), come farà Vinitaly (con le recenti manifestazioni in Russia e Cina, dove tornerà con Wine to Asia in giugno, mese in cui a Verona ci sarà Opera Wine a Verona, in vista di Vinitaly Special Edition in ottobre). Sullo sfondo, però, restano tante questioni, a partire dal supporto per le imprese del vino. Da quello economico, fatto soprattutto di sgravi contributivi da potenziare, e quello burocratico, soprattutto per risolvere le criticità legate ai viaggi internazionali per la manodopera straniera in vigna. Sono i messaggi (nell’approfondimento) del webinar “Il mercato del vino dopo un anno di pandemia” di Coldiretti, condotto da Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, Marco Magnacavallo (Tannico), Marcello Meregalli (Gruppo Meregalli), Giovanni Mantovani (Veronafiere), Alessandra Corsi (Conad), Vincenzo Russo (Università Iulm di Milano), Francesco Ferreri (Comitato Nazionale Vini) ed Ettore Prandini (Coldiretti).
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Earth Day 2021, Petrini: “ripartire dai semi”
In 100 anni, secondo la Fao, è scomparso il 75% delle specie vegetali impiegate in agricoltura. Tra le cause della perdita di biodiversità, c’è l’uso sempre più ridotto di varietà coltivate in territori sempre più estesi, e il fatto che a produrre il 60% dei semi venduti nel mondo, e in parte “non riproducibili”, sono solo quattro aziende, le stesse che producono pesticidi. A dirlo, Slow Food e Natura Sì da Terra Madre, per l’Earth Day 2021. “I semi devono essere considerati un bene comune, perché sono alla base della nostra vita, essenziali alla sopravvivenza del Pianeta”, ha detto Carlo Petrini. La stessa civiltà umana, ha ricordato in una Lectio Magistralis il botanico Stefano Mancuso “inizia con l’invenzione dell’agricoltura. Ma i semi sono da sempre uno dei motori principali non solo dell’alimentazione, ma dell’economia mondiale”.
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Focus
Dalle Langhe un messaggio forte sul contoterzismo
Il contoterzismo è uno strumento sempre più diffuso, nell’agricoltura e nel vino, soprattutto per i lavori stagionali, come la vendemmia. Un tipo di servizio che presenta aspetti positivi, ma anche tante criticità. Uno dei grandi nodi da sciogliere, è quello dell’alloggio dei lavoratori delle cooperative, visto che, da anni, puntualmente, in tempo di vendemmia, arrivano notizie e reportage su condizioni precarie in questo senso. Perchè se tante aziende agricole spesso prevedono l’alloggio nelle proprie strutture (e non solo) per la manodopera direttamente alle loro dipendenze, questa è una rarità, ancora, per le aziende del contoterzismo. E, in questa direzione, però, arriva un segnale importante da uno dei territori del vino più importanti, come le Langhe. L’intesa, firmata dal Consorzio di Barolo e Barbaresco, e da tutte le organizzazioni agricole del territorio, da Confagricoltura a Coldiretti, dalla Cia-Agricoltori Italiani a Confcooperative, prevede, infatti, che le cooperative di contoterzismo, alla stipula dei contratti con le imprese vinicole in vista della vendemmia, si impegnino a garantire ai lavoratori condizioni di alloggio adeguate. “È un percorso che abbiamo voluto iniziare” ha detto a WineNews il presidente del Consorzio di Barolo e Barbaresco, Matteo Ascheri. E che potrebbe fare scuola in tanti altri territori.
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Cronaca
Coppola, Bottega e il “vino degli Oscar”
Due vini, uno Chardonnay e un Cabernet Sauvignon annata 2019, prodotti nella contea di Sonoma in California, e due iconiche bottiglie d’oro, con una “silhouette” che ricorda molto quella della statuetta più famosa al mondo a simboleggiare il talento e la passione che unisce cinema e vino. Ecco “The Family Coppola 93rd Awards”, la limited edition in onore della “Notte degli Oscar” creata dal regista Premio Oscar Francis Ford Coppola, produttore nella sua Francis Ford Coppola Winery, con la veneta Bottega Spa di Sandro Bottega.
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Wine & Food
Bortolomiol: la certificazione ambientale Epd (Environmental Product Declaration) nel vino
In un mondo in cui la sostenibilità è sempre più importante anche per il vino, e con l’Italia che aspetta ancora il decreto per uno standard unico nazionale di certificazione, la storica griffe del Prosecco Docg Bortolomiol, è la prima cantina italiana e del mondo a vedere un proprio vino certidicato Epd (Environmental Product Declaration), certificazione rilasciata dall’ente di Stoccolma che presiede l’International Epd System, riconosciuta a livello internazionale. Si tratta dello Ius Naturae, Prosecco Superiore Docg Brut Millesimato, prodotto da uve dei filari del Parco della Filandetta, cuore biologico dell’azienda della famiglia Bortolomiol. “Di questo importante risultato - afferma Elvira Bortolomiol, vice presidente della casa spumantistica di Valdobbiadene - siamo molto orgogliosi: da anni promuoviamo una produzione sempre più sostenibile.
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Tra trend legati alla pandemia e altri strutturali, il vino nella distribuzione moderna
La crescita nel 2020 e le previsioni sul 2021 di Alessandra Corsi, direttrice marketing Conad, nel webinar sul mercato del vino di Coldiretti. “Sono andati bene i vini di maggior qualità, ma anche quelli comuni sono cresciuti. A casa si è bevuto di più, e si è alzato anche il prezzo medio. Territorialità e italianità sono trend che esistevano prima, e saranno ancora più forti dopo il covid. Con le riaperture, gli acquisti in gdo caleranno. È un canale da 3 miliardi di euro”.
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